Quindici cuccioli trovati morti per avvelenamento
Torna sotto i riflettori Cave di Tivoli, località in provincia di Roma. L’associazione italiana difesa Animali e ambiente (Aidaa) denuncia una strage di cuccioli.
Tra la piaga estiva dell’abbandono delle cucciolate e il triste fenomeno dell’avvelenamento dei cani, non c’è fine ai maltrattamenti e all’uccisione di animali.
In Sicilia si sono registrati molti casi negli ultimi mesi.
A Cave di Tivoli, nel Lazio sono stati ritrovati ben 15 cuccioli, appartenenti a due cucciolate, uccisi con il veleno, a distanza di poco tempo dal ritrovamento di 3 cani adulti, morti per avvelenamento.
I volontari li avevano fotografati poco tempo prima. Una brigata di cuccioli meticci alla riscossa che aspettavano di trovare una famiglia e di essere portati via dalla strada. Purtroppo così non è stato.
“Siamo davanti a una nuova strage di cuccioli. Secondo la prima ricostruzione dei volontari della sezione di Tivoli che si occupa del loro sostentamento sono almeno una quindicina i cuccioli appartenenti a due diverse cucciolate che sarebbero stati uccisi dal veleno”. Denuncia Aidaa.
Avvelenamento randagi
I carabinieri sono intervenuti sul posto per gli accertamenti.
Tuttavia, Lorenzo Croce, presidente Aidaa, chiede certezze e chiarimenti su come siano morti i cuccioli e che sia bonificata l’intera zona.
“Vogliamo capire come sono stati avvelenati questi cuccioli e chiediamo al Comune anche un intervento immediato di bonifica della zona per verificare se sono presenti altri bocconi avvelenati, il rischio che altri cani possano morire è tutt’altro che scongiurato, per questo ci auguriamo un intervento immediato per verificare le cause di questa morte che a detta dei nostri volontari pare quasi certamente dovuta ad avvelenamento».
E’ evidente, sottolinea Croce che “dietro queste morti ci sia una mano precisa e forse anche un piano preciso per liberare le Cave dai randagi e magari permettere la cattura dei rimanenti e mandarli in qualche paese del nord Europa attraverso finte organizzazioni animaliste che fanno lucro su queste povere creature”.
Croce ha annunciato che i volontari si apprestano a presentare una denuncia su quanto accaduto, in modo che il caso non sia dimenticato.
Maltrattamento animali: inasprimento pene
Sul tema del maltrattamento e delle crudeltà animali è di nuovo intervenuta l’on. Michela Vittoria Brambilla la quale in occasione della presentazione del suo libro “Dalla parte degli animali” (Mondadori), ha ribadito di voler portare avanti il proprio impegno in Parlamento.
“Voglio inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali, è la mia battaglia in Parlamento”. Ha dichiarato Brambilla, aggiungendo “interpreto le istanze di milioni di italiani che, come me, sono stanchi di assistere impotenti a violenze di ogni genere, che rimangono sostanzialmente impunite, su esseri senzienti”.
C.D.