Cinghiale infilzato da una freccia si aggira per le strade di Montemario
I cinghiali da diversi anni sono diventati un’emergenza nelle periferie di molti centri urbani incluse le grandi città come Roma o Genova. Specie selvatiche considerate invasive che si avvicinano nei conglomerati in cerca di cibo, in prossimità dei cassonetti delle spazzature. Un fenomeno sempre più comune che ha destato l’interesse delle amministrazioni comunali come Roma dove recentemente è stata effettuata una strage di cinghiali per il contenimento della popolazione della specie presente in molti quartieri e parchi della Capitale.
I cinghiali a Roma non sono una novità. Vittime non solo della caccia, ma anche di strategie di contenimento come pure di episodi sporadici di violenza, messi in atto da individui senza scrupoli e intolleranti.
E’ quanto registrato nel quartiere centrale di Montemario dove alcuni cittadini hanno espresso preoccupazione per un cinghiale avvistato nei prezzi dei cassonetti della spazzatura con una freccia conficcata sul fianco. Qualcuno, denunciano i cittadini si è divertito a fare tiro a segno con il povero animale.
Di media grandezza, si tratta molto probabilmente di un cucciolo. L’esemplare è stato fotografato da un cittadino che ha poi condiviso l’immagine sui social per denunciare il caso.
“I cinghiali sono proprietà dello Stato. Sono protetti perché fauna selvatica. Ed è previsto l’arresto e multe salatissime per chi attenta alla loro incolumità. Allertate subito le guardie zoofile!”, commenta un utente.
Sono numerosi i commenti di indignazione per il gesto e molte persone lamentano che la situazione dura da anni e che nessun modo è stata mai regolamentata, ricordando che non è piacevole “ritrovarsi un cinghiale sull’uscio di casa…non è mica piacevole!”.
Al momento non ci sono notizie riguardanti un intervento delle autorità. Gli animalisti sono sul piede di guerra e stanno diffondendo il tam tam in rete affinché sia recuperato e curato l’esemplare.
Il cinghiale salvato a Genova
Un caso simile è stato registrata nella cittadina di Quezzi, in Bassa Valbisagno, in provincia di Genova, dove alcuni residenti avevano notato una mamma cinghiale ferita con una freccia che si aggirava per le strada con i suoi otto cuccioli che stavano deperendo con il passare dei giorni. I residenti anziché condannare hanno preferito agire. Senza incontrare il sostegno delle istituzioni, un cittadino di nome Massimo Di Silvestro, ha diramato un appello, provvedendo a una raccolta fondi per recuperare e curare l’esemplare. A distanza di diversi giorni di avvistamenti, appostamenti e segnalazioni, la task force guidata dai cittadini e due veterinari è riuscita nell’impresa. La cinghialessa, così è stata chiamata, dopo l’intervento, è stata rimessa in libertà con i suoi cuccioli sana e salva: “Non volevamo morisse. Avendo otto cuccioli. Credevamo riuscisse a liberarsi da sé, magari grattandosi contro un tronco, ma così non è stato”, ha raccontato di Silvestro, evidenziando come molti cittadini sono stati disponibili a collaborare nel salvataggio dell’esemplare.
La cinghialessa era stata ferita da una freccia di acciaio appartenente a un fucile subacqueo: “Si tratta di una freccia da fucile subacqueo. Sparata dall’alto, forse da un balcone o una finestra, assurdo. Mi hanno chiamato i carabinieri forestali”.
“La felicità e l’appagamento che si prova salvando anche “solo un animale”, la auguro a tutti quelli che hanno contribuito e aiutato ad estrarre la freccia (di fucile sub) che aveva conficcata la mamma cinghiale. Dopo quattro notti missione compiuta! La vittoria é anche di tutti voi! ”, ha concluso Di Silvestro annunciando il lieto fine per la cinghialessa di Quezzi.
Secondo la forestale sarebbero in aumento casi di ferimenti di animali con armi non convenzionali e illegali. Un tema molto attuale confermato dal caso di Roma.
Quello che auspichiamo anche per l’esemplare di Montemario a Roma è un finale a lieto fine.
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C.D.