Decreto resto a casa, è boom di richieste di adozioni, il monito delle associazioni
Nel caos delle restrizioni per limitare il contagio del virus Covid-19, dopo dieci giorni dall’entrata in vigore del Decreto del 9 marzo, chiamato “Iorestoacasa”, si sono moltiplicate le sanzioni per esce di casa senza una comprovata motivazione che rientri nello stato di necessita.
In questo ambito, come ricordato dalle associazioni animaliste, rientrano le cure per garantire i bisogni etologici dei nostri animali. Sono infatti garantiti i servizi ambulatori veterinari, limitati alle urgenze, restano aperti i negozi per gli alimenti e infine è possible uscire per portare fuori il cane. Tuttavia, considerando i “furbetti” delle violazioni, la Regione Emilia Romagna ha introdotto una deroga, limitando le uscite per i cani in prossimità della propria abitazione.
Se da una parte, è aumentato il fenomeno degli abbandoni, per cui lo stesso Capo della Protezione civile, Angelo Borelli, in conferenza stampa, ha rassicurato i cittadini, lanciando un appello con il quale ha confermato che gli animali non sono trasmettitori del virus.
Boom adozioni per combattere la solitudine
Dall’altra parte invece, come ha tenuto a evidenziare la sezione locale di Torino ENPA-Ente Nazionale della Protezione animali, sono invece aumentate le richieste di adozioni. Enpa è stata costretta a pubblicare un post nel quale ha tenuto a specificare: “Basta con le telefonate: ‘Buongiorno vorrei adottare un cane o un gatto così mi fa compagnia in questi giorni’… grazie”.
“In questo momento la gente si sente particolarmente sola e ha anche più tempo da dedicare a un animale ma quando l’emergenza sarà finita? Cosa succede? Che i cani tornano indietro”. E’ la preoccupazione espressa da Tiziana Berno, responsabile del canile che ha poi spiegato di ricevere ogni giorno decine di telefonate ma che poi nessuno si presenta al canile.
Per questo, la Berno ha poi ricordato, concludendo che “noi in questo momento siamo autorizzati ad essere aperti, anche perché riceviamo tutte le urgenze veterinarie”.
Non solo le richieste per combattere la solitudine, c’è chi per uscire di casa farebbe di tutto anche portare fuori un finto cane in peluche, così come accaduto in Spagna, all’indomani dell’entrata in vigore delle stesse norme emanate in Italia.
–>Porta a spasso il cane in peluche e viene fermato dalla polizia
Il post dell’Enpa Torino
C.D.