Rapallo: mobilitazione contro bocconi avvelenati e spugne fritte

Rapallo: mobilitazione contro bocconi avvelenati e spugne fritte

Sarebbero stati dei wurstel ripieni di aghi a uccidere Cesare, un meticcio che viveva a Rapallo, dove la popolazione ora si mobilita. Qualche settimana fa, bocconcini di pollo con chiodi e puntine sono stati trovati in via Ghizolfo. Poi erano arrivate le polpette con gli ami da pesca, rinvenute a parco Casale. Quindi ancora esche di ogni tipo e spugne fritte.

Una situazione allarmante, che viene denunciata dal sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, un animalista convinto, attraverso la campagna “Stop ai bocconi avvelenati!”. Nonostante ciò, gli episodi aumentano: nelle scorse ore, Susanna Bisio ha denunciato la morte di Fred, il pastore tedesco del padre. L’animale è stato ucciso “con una spugna cotta nel forno. Una cosa orrenda. Aveva due anni: lo abbiamo portato di corsa dal veterinario, ma la spugna si era espansa, nel mentre, e Fred è morto. Non ho parole per chi compie gesti del genere. Mi fanno schifo, sono atti abominevoli”.

Buddy, un magnifico Golden Retriever, era stato abituato dalla sua padrona, Paola Azzolini, a mangiare “solo le cose che gli vengono date da me”. Invece qualcosa di spiacevole è accaduto: “Venti giorni fa, a Sant’Anna vicino ad Arcaplanet sono stata io a chiamare i vigili perché c’erano delle polpette con i chiodi. E in via Pisacane, c’è chi mette le spugne fritte”.

La donna ha denunciato: “Mai visti tanti episodi come quelli che stanno accadendo quest’anno a Rapallo. È una cosa vergogonosa. Va detto anche, ma non giustifica questi atti: fra chi ha i cani, c’è anche chi è di una maleducazione estrema . Il cane va educato”.

Il caso ‘spugne fritte’ a Genova

Nel frattempo, qualche giorno fa, nella vicina Genova era esploso il caso ‘spugne fritte’: si tratta di esche fatte con pezzettini di spugna fritti come se fossero alimenti. Queste nell’intestino si gonfiano, causando blocchi e la morte dell’animale. Se ne sono avvistate molte, da Sturla a Cornigliano, da Quezzi a Rivarolo, e i casi sembrano destinati a moltiplicarsi. Il 5 luglio scorso due cagnolini sono morti, uno a Borgoratti e uno a Valletta Puggia.

Terribile l’agonia per i poveri amici a quattrozampe. Sembra che tra gli obiettivi di chi lascia queste esche, che non contengono al contrario dei bocconi avvelenati del veleno, ma sono ugualmente letali, ci siano anche i cinghiali. Proprio a Borgoratti una donna ha ritrovato una dozzina di spugne fritte. Gli avvistamenti più recenti invece sono avvenuti davanti all’ingresso di villa Bombrini, a Cornigliano (il 13 luglio) e a Prà, in via Ratto (il 14 luglio).

Determinante l’intervento dei volontari, che hanno portato via le esche. Una svolta nelle indagini per scoprire i colpevoli di quanto avviene potrebbe arrivare dal contributo delle telecamere di sorveglianza. Stefano Weiss, uno degli animatori/membri della pagina Facebook dedicata al tema, ha nel frattempo proposto di dar vita a un “esercito” di sentinelle anti-spugne.

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