Quartiere vuole adottare cinghiale amico dei bambini

Quartiere vuole adottare cinghiale amico dei bambini

Tutti uniti per salvare una cinghialina diventata la mascotte di un quartiere

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Pierino era diventato la mascotte di un quartiere sulle alture di Genova. Era molto amato dai cittadini e aveva anche conquistato migliaia di fans sui social. Per proteggerlo dai cacciatori, l’Associazione Amici Animali Abbandonati aveva deciso di adottare Pierino, portandolo al sicuro un maneggio nel Comune di Mignanego. Come sempre, la crudeltà delle persone ha avuto la meglio Infatti, qualcuno per dispetto, aveva aperto il recinto di Pierino, facendo perdere le sue tracce. Purtroppo, del cinghiale non si ebbero più notizie. Le stesse autorità locali si erano appassionati e affezionato all’esemplare. Tanto che, la scomparsa di Pierino fu un colpo al cuore per molte persone. L’allora assessore provinciale Piero Fossati critico aspramente gli autori del gesto. “Le persone che hanno creduto di liberarlo dal recinto hanno ottenuto ciò che volevano. I cacciatori giurano di non essere stati, ma qualcosa è successo. Forse è stato intrappolato da qualcuno”. Perino era intoccabile, ma forse qualcuno ha agito diversamente.

Era il lontano 2010 e da allora il nome di Pierino è rimasto nel cuore di chi lo aveva conosciuto. A distanza di anni, la storia si ripete.

Questa volta si tratta di una cinghialina diventata amica dei bambini a Roccatederighi, piccolo comune nella provincia di Grosseto.

L’esemplare è così amichevole da avere conquistato la simpatia dei residenti di un intero quartiere. Briciola, così è stata chiamata, è spuntata dal bosco fra le case di Roccatederighi e da quel giorno fa parte della famiglia del quartiere. Adesso, i residenti stanno cercando di salvarla dall’abbattimento e la vogliono proteggere dai cacciatori.

“È la nostra mascotte, vorremmo salvarla dall’abbattimento”. Commentano i residenti.

La convivenza con le specie selvatiche in alcuni luoghi è problematica. Alcune specie sono infestanti e provocano danni all’agricoltura e agli allevamenti. Zone di campagne o nelle periferie delle città dove le specie selvatiche si avvicinano ai centri urbano per trovare del cibo. E’ una questione di sopravvivenza e di scarsità di cibo nel loro habitat naturale. Il delicato equilibrio dell’ecosistema è legato anche al clima delle stagioni. Periodi di siccità o di gelo spingono gli animali verso i centri urbani per trovare acqua o per mangiare.

Tuttavia, esistono numerosi progetti mirati a contenere queste invasioni che possono anche basarsi sul controllo della popolazione attraverso la sterilizzazione senza per forza prevedere l’abbattimento degli esemplari. Non a caso, è stato dimostrato dai ricercatori che l’abbattimento delle specie selvatiche crea disequilibri nel branco e provoca maggiori danni. E’ una questione di sensibilità ma anche di strategie politiche da parte delle istituzioni che dovrebbero confrontarsi con esperti dei centri di recupero di fauna selvatica e potenziare il loro ruolo al riguardo e non certo sostenere e favorire come spesso accade le lobby dei cacciatori.

Per approfondimenti sul tema–> Fauna selvatica, statu quo: soccorso animali e mutamento climatico. Una vera emergenza

Intanto si spera che per la piccola Briciola la comunità riesca a metterla al sicuro.

Video della dolce Briciola in compagnia dei bambini

C.D.

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