Estate, aumentano ogni anno, i cuccioli abbandonati
La stagione estiva è il periodo più critico per gli abbandoni degli animali. Cani regalati o trovati sotto l’albero di Natale finiscono per strada o nei canili. Troppi impegni, troppi sacrifici a ridosso delle vacanze. In molti, preferiscono liberarsi del problema, come se fosse un oggetto e senza considerare che un animale è un essere vivente che prova sentimenti e ha bisogno dell’uomo per sopravvivere.
In questo scenario, si aggiunge il fenomeno dell’abbandono delle cucciolate. Madre Natura in realtà ha concepito molto bene il ciclo della vita. La Primavera, stagione dell’amore, è il periodo riproduttivo per molte specie di animali, inclusi i cani. In tal modo, i cuccioli crescono in un periodo d’abbondanza di cibo con temperature mite e saranno abbastanza grandi per affrontare le rigide temperature invernali.
In alcune aree, più emarginate e periferiche, come la campagna o la montagna, esiste il fenomeno delle cucciolate indesiderate. Si tratta di zone dove non solo è solito incontrare cani padronali. Ovvero cani che hanno un proprietario ma che vagano liberi. Nella maggior parte dei casi, questi cani non sono registrati all’anagrafe e né tanto meno sono sterilizzati.
Questo, come è facile pensare, si riproducono. Ecco che nasce il fenomeno dei cuccioli indesiderati. Cucciolate gettate nei torrenti, uccise secondo vecchie tradizioni contadine o semplicemente abbandonate in luoghi isolati.
L’associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) ha giustamente voluto ricordare questo fenomeno. L’associazione, ogni anno, monitora un centinaio di canili in tutta Italia, provvedendo a sviluppare diverse indagini statistiche tra le quali, quegli degli abbandoni nel periodo estivo.
Se da una parte gli abbandoni tradizionali, quelli del cane lasciato per strada, legato ad un guard rail o ad un albero sono diminuiti, grazie a molte campagne e iniziative delle organizzazioni e delle istituzioni. Resta invece il problema delle cucciolate.
Cuccioli abbandonati
“Gli abbandoni continuano e ogni estate sono oltre centomila i cani ed i gatti che vengono abbandonati per strada o ancora peggio gettati nei cassonetti ancora cuccioli”.
Scrive Aidaa, spiegando che “sono cambiate le modalità, infatti se prima si abbandonavano in maggioranza cani adulti, ora si abbandonano intere cucciolate”.
Dai dati provenienti dai canili monitorati dall’associazione, emerge che sono aumentati gli abbandoni di cuccioli.
“In particolare il problema è diffuso in Lazio, Sicilia e Puglia”.
Aidaa ricorda che l’abbandono è un reato in base all’art. 727 del Codice penale, e prevede l’arresto fino ad un anno o un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
L’avvocato Rita Mondello ha inoltre tenuto a sottolineare che “la mancata denuncia di smarrimento può essere considerata abbandono”.
Ma non solo. Se il cane è vagante e dovesse mordere qualcuno o causare un incidente, provocando delle lesioni o la morte, il proprietario dell’animale è responsabile dei reati di lesioni colpose o omicidio colposo.
Lorenzo Croce, in una nota, ha invece voluto accendere i riflettori sul dramma degli abbandoni e del sovraffollamento dei rifugi e canili. Croce ha anche evidenziato che ci sono diverse modalità con le quali intervenire, tra le quali non solo campagne microchip ma anche di sterilizzazione.
“I canili e gattili sono al collasso e specialmente in centro e sud Italia se non si inizia un serio piano di sterilizzazione di massa non se ne esce e ogni anno siamo qui a ripeterci le stesse cose con i soliti catastrofici problemi di canili al collasso e aumento dei randagi liberi che in Italia sono gia oltre 700.000”. Ha denunciato Croce.
C.D.