Donna costretta a barricarsi in casa per colpa dei gabbiani

Donna costretta a barricarsi in casa per colpa dei gabbiani

Palermo , una donna è costretta a barricarsi in casa a causa di un nido di gabbiani sul suo tetto.

Gabbiani: tutte le malattie trasmesse all'uomo
Gabbiano

I gabbiani sono animali che solitamente vivono in colonie e che nidificano lungo la costa, sono uccelli marini che si nutrono principalmente di piccoli pesci, insetti e vermi .

Negli ultimi anni però molti gabbiani hanno spostato i loro nidi e le loro colonie nei centri urbani, dove si nutrono di praticamente qualsiasi cosa: scarti alimentari, piccole carcasse, rifiuti prodotti dall’uomo.

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Cacciano piccoli uccelli, ratti e tal volta quando si sentono in pericolo o quando sono molto affamati, possono arrivare addirittura ad attaccare l’uomo, proprio come è successo alla signora di Palermo.

Palermo una donna proprietaria di un attico è costretta in casa a causa di un nido di gabbiani sul proprio tetto.

A quanto riferito sembra che la donna non possa nemmeno aprire le finestre, dato che appena prova ad uscire fuori, sul balcone, due grossi gabbiani la puntano e la scoraggiano ad uscire.

Gabbiano aggressivo
Gabbiano aggressivo

Sembra infatti che una coppia di gabbiani abbia nidificato sul tetto dell’abitazione della donna, dando alla luce alcuni piccoli e che da quando questi siano nati la proprietaria dell’attico non possa piu mettere il naso fuori dalla finestra.

La povera malcapitata si è riferita a svariati organi competenti come vigili del fuoco, polizia municipale forestale e a svariate associazioni come Lipu e Enpa.

Sfortunatamente nessuna delle organizzazioni ha potuto aiutarla in quanto sembra che la forestale i vigili del fuoco e le altre forze dell’ordine contattate dalla signora non siano attrezzate per rimuovere nidi con piccoli.

Mentre le varie organizzazioni animaliste hanno risposto alla signora di proteggere gli animali e non l’uomo e che quindi malgrado siano in grado di capire la situazione della donna non possono comunque aiutarla in alcun modo.

Per la signora “reclusa” nella sua abitazione quindi l’unica speranza è quella di aspettare almeno quaranta giorni; il tempo che i piccoli inizino a volare da soli e che abbandonino il nido per poi farlo rimuovere dal personale specializzato.

L.L.

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