Smarrito in Toscana, finisce in un canile nel Lazio e ritrova il padrone solo dopo un anno
Aveva il microchip ma nonostante ciò hanno messo un anno prima di ritrovare il loro padrone. Il motivo è perché dopo essersi smarrito a Capalbio, in Toscana, nell’agosto del 2017, il piccolo Lupino è stato trovato nel Lazio, approdando in un canile a Tivoli.
Nessuno ha cercato di approfondire la storia di Lupino, provando di risalire ai proprietari dell’animale anche se registrato in un’altra regione. Infatti, ricorda Oipa, la Legge regionale 34/9, specifica che spetta proprio all’azienda sanitaria locale competente per territorio in presenza di elementi identificativi dei proprietari degli animali catturati, avvertirli immediatamente. Comuni Asl ma gli stessi canili dovrebbero adempiere a questo compito ma purtroppo non viene mia fatto con serietà e a rimetterci sono sempre loro, i nostri animali domestici.
Fortunatamente, al caso di quel piccolo meticcio si sono interessate le Guardie Zoofile. Infatti, casualmente nel corso di un controllo di una verifica della regolarità dei documenti di un cane richiesto in adozione presso il canile di Tivoli, con il quale collaborano per attività di gestione del randagismo, le guardie zoofile hanno approfondito il caso di Lupino, riuscendo a ritrovare in pochi minuti grazie al microchip i suoi padroni che lo credevano morto.
“Questa vicenda ha procurato molto dolore sia al piccolo Lupino sia alla sua famiglia, ma si sarebbe potuta facilmente evitare”, ha commentato Claudio Locuratolo, coordinatore guardie zoofile OIPA Roma, spiegando che “la Legge regionale 34/97 all’articolo 16, specifica infatti che spetta proprio all’azienda sanitaria locale competente per territorio, in presenza di elementi identificativi dei proprietari degli animali catturati, avvertirli immediatamente. Un’operazione che noi, tra l’altro, abbiamo svolto in non più di mezz’ora. Per contrastare e gestire efficacemente il randagismo è di vitale importanza che tutti gli attori coinvolti, dai Comuni, alle Asl fino ai canili, adempiano al loro ruolo con serietà, diversamente casi come questo continueranno a verificarsi andando a gravare su una situazione già fortemente compromessa”.
Da molti anni purtroppo per evitare queste situazioni, le stesse associazioni stanno sollecitando che sia realizzato un data base nazionale dell’anagrafe canina e che non sia solo regionale.
Ecco il video del ricongiungimento di Lupino alla sua famiglia
C.D.
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