Cane seppellito vivo: lo salva una donna che passa per caso

Cane seppellito vivo: lo salva una donna che passa per caso

(screenshot Youtube)

Ancora violenza su un cane, tra le campagne di Zanica, nel Bergamasco. Una giovane donna stava infatti passeggiando, quando si è ritrovata davanti a una scena orrenda. C’era un cane sepolto vivo, sotto diversi centimetri di terra, che fortunatamente in qualche modo era riuscito a far emergere la propria testa. Si trattava di un setter inglese femmina dell’età di 11 anni. L’animale, nonostante quanto accaduto e probabilmente anche anni di abusi, sta bene e non rischia la vita. L’episodio è riportato dalle pagine di cronaca locale.

La setter ora si trova al canile sanitario di Verdello-Levate, accudito e preso in custodia da un veterinario. Sono stati rintracciati intanto gli autori del brutale gesto, ovvero due anziani amici. I responsabili sono infatti un 77enne, proprietario del cane, e un 83enne proprietario del terreno. Questi sono finiti sotto interrogatorio da parte della polizia locale intercomunale di Azzano San Paolo, Comun Nuovo e Zanica. Per loro, è scattata la denuncia a piede libero con l’accusa di maltrattamento di animali. Nel corso dell’interrogatorio, non solo hanno confessato quanto accaduto, ma hanno spiegato il movente. Hanno preso infatti la povera setter a bastonate, poiché pensavano avesse un tumore, quindi l’hanno seppellita. Erano convinti di averla uccisa.

Troppa brutalità contro i cani

Episodi brutali se ne contano davvero troppi: qualche giorno fa, un ragazzo di 27 anni, Dario, aveva raccontato di aver assistito a una scena brutale. Un cane trascinato da un’auto. L’autore del gesto è stato rintracciato nel giro di poco tempo. Si tratta di un pensionato di 69 anni di Strozza, che ha spiegato che si era trattato di una fatalità.

Non è stata invece una fatalità l’ennesimo episodio di violenza gratuita avvenuto in Calabria nei giorni scorsi. La vittima è Birillo, un cane di sei anni di San Costantino Calabro, duemila abitanti in provincia di Vibo Valentia. Era un randagio, ma dall’aspetto mansueto. Qualcuno lo ha giustiziato con due colpi di arma da fuoco. La Calabria, dicevamo, non è purtroppo nuova a questo tipo di gesti così violenti, si pensi alla vicenda del cane Angelo, da poco diventata un cortometraggio. Altrettanto brutale, più di recente, la drammatica fine di Billy, un cagnolone buono di un quartiere di Zungri, in provincia di Vibo Valentia.

 

GM

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