‘Un cane per amico’: combattere il bullismo con la pet therapy

‘Un cane per amico’: combattere il bullismo con la pet therapy

‘Un cane per amico’: combattere il bullismo con la pet therapy. L’iniziativa della Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e la onlus Frida’s Friends.

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(Facebook)

Non si contano più gli episodi di bullismo dei quali sono vittime molti giovanissimi. Anche per questo nasce un percorso mirato di pet therapy. Si tratta di Un cane per amico, iniziativa nata da una collaborazione tra la Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e la onlus Frida’s Friends. Quest’ultima da sempre si occupa proprio di pet therapy. Purtroppo anche il nostro portale è stato costretto a occuparsi di bullismo. In tanti ricorderanno lo sconcertante caso di Louie Tom Fenton, 12 anni. Il ragazzino veniva bullizzato perché vegano e decise di uccidersi. Ora dal mondo animale arrivano nuove speranze per quei bambini affetti da bullismo, spesso costretti a ricorrere a cure mediche.

Sottolineano i fautori di questa iniziativa: “I nostri piccoli pazienti e le loro famiglie trovano nella dolcezza e nell’affetto degli animali un sollievo durante la loro degenza”. Questo perché possono “portare con sé anche i propri animali domestici. Anche un semplice sorriso può rappresentare molto nell’esperienza di cura dei bambini”. Si evidenza ancora: “Grazie alla relazione col cane, in affiancamento alle altre terapie in corso, molto spesso le vittime riescono a trovare uno stimolo e la forza per superare le difficoltà”. Il progetto ora si rafforza e così nasce “Vite e bulloni”, dedicato alle vittime di bullismo.

Gli obiettivi del programma ‘Un cane per amico’

Tra gli obiettivi di ‘Un cane per amico’, c’è quello di “favorire la riduzione degli stati ansiosi nei piccoli pazienti. Inoltre, si vuole anche “favorire la rivalutazione della propria identità e migliorare l’autostima”. Inoltre si punta a “migliorare la capacità di concentrazione e di apprendimento, il rendimento scolastico, l’esternazione delle proprie emozioni”. Infine si punta a “evitare l’isolamento e la solitudine, e ad evitare i comportamenti autolesivi e autodistruttivi”.

Questo programma, che sta riscuotendo un notevole successo, “prevede sedute individuali con cadenza settimanale da effettuarsi in orario pomeridiano”. Sarà la psicologa che ha in cura il ragazzo beneficiario del programma a concordare la modalità della seduta. In conclusione, i responsabili del programma sottolineano che “le sedute potranno essere monitorate e saranno comunque oggetto di valutazione da parte del team del progetto per la verifica dei progressi e dei risultati raggiunti”. Il progetto piace a molti utenti e c’è chi ricorda: “Gli animali a volte fanno miracoli con il loro affetto e dolcezza sia ai bambini che adulti”.

GM

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