Bocconi avvelenati, ancora allarme: Byron e Yara uccisi in Trentino

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By Gabriele

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bocconi avvelenati
(screenshot video)

Morti per dei bocconi avvelenati, è ancora allarme: Byron e Yara uccisi in Trentino, la proprietaria dei due cani spiega cosa è accaduto.

Una pratica che purtroppo è all’ordine del giorno e che non conosce confini regionali: bocconi avvelenati e altre esche letali preparate con cura da individui insospettabili. Le segnalazioni purtroppo arrivano da tutta Italia, l’ultimo episodio a Susà, nel comune di Pergine Valsugana, in provincia di Trento. In questa zona, negli ultimi anni, si sono ripetuti episodi simili. Otto anni fa, l’avvelenamento di due cavalli, poi diversi cani uccisi nello stesso modo. L’amministrazione comunale ha provato a mettere fine a questa pratica con un’ordinanza. I risultati però non si vedono e la morte di Byron e Yara lo dimostra.

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La denuncia dell’accaduto di Monica, la proprietaria di Byron e Yara

Byron e Yara

La denuncia arriva dal quotidiano ‘Il Dolomiti’, che ha raccolto la testimonianza di Monica del Bianco, la proprietaria dei due pastori tedeschi grigioni avvelenati. “Siamo destabilizzati, sfiduciati, affranti. Non so come spiegare il dolore che stiamo provando. Mio figlio di 17 anni è anche dovuto andare a prenderli, a recuperarli mettendoli dentro un sacco nero. Una cosa straziante”, ha raccontato.

Nessun dubbio sul fatto che siano stati avvelenati, la conferma arriva dal veterinario. Monica è affranta: “Noi siamo distrutti. Se penso che esattamente un anno fa avevamo in casa undici cani, Byron e Yara, che avevano 4 e 3 anni, e i loro cuccioli, mentre oggi la casa è vuota, fredda, non me ne capacito. Non capiamo come si possano compiere certi tipi di azioni”.

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Bocconi avvelenati: l’ordinanza del sindaco ritenuta insufficiente

Sotto accusa l’ordinanza del sindaco, Oss Emer, che imponeva ai proprietari di tenere al guinzaglio i cani in quella zona. Una misura che viene giudicata insufficiente, perché appunto mette degli obblighi per i proprietari degli animali e non sarebbe altrettanto dura con chi si rende protagonista di gesti così gravi. In realtà, l’ordinanza dispone “di procedere se identificata l’area, all’immediata bonifica dei luoghi interessati mediante sopralluogo a mezzo degli operai comunali e di richiedere al Corpo di Polizia Locale di intensificare i controlli”.

Ma per i proprietari di Byron e Yara questo non basta. Monica ha ricostruito cosa è accaduto: “Ieri mattina io e mio marito siamo andati al lavoro come di consueto e i nostri due cani erano in giardino. Quando in pausa pranzo siamo rientrati erano scappati. Viviamo in campagna, oltre la nostra casa ce ne sono solo altre due e poi ci sono i campi e il bosco e quindi qualche volta era successo che si allontanassero. Ma non andavano mai lontano e al suono della macchina rientravano sempre di corsa. Questa volta no”. Qualche ora dopo, arriva la telefonata del contadino lì vicino: ha trovato le carcasse dei due animali morti.

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