Allerta zanzare: scoperti nel Lazio diversi casi di Chikungunya

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By Gabriele

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Zanzara tigre (foto pubblico dominio)

Non solo malaria: ora la zanzara sembra portare un nuovo pericolo. Nel comune di Anzio, infatti, sono stati individuati alcuni casi di Chikungunya, una malattia virale caratterizzata da febbre acuta. Altri casi sono stati individuati poi a Roma. In tutto sono tredici finora quelli accertati. La Chikungunya è stata così chiamata la prima volta nel 1952, dopo un’epidemia in Tanzania. In Italia non si registravano casi da dieci anni, quando un focolaio venne scoperto in Emilia-Romagna. Centotrenta furono i casi accertati e un anziano morì a Ravenna. La malattia si diffonde anche e soprattutto attraverso l’Aedes albopictus, ovvero la comunissima zanzara tigre.

La Regione corre ai ripari

La Regione Lazio, intanto, tenta di porre rimedio, dopo i primi casi: “Convocata domani in Regione una riunione con il Comune di Roma, Dipartimento Tutela Ambiente, per sollecitare l’avvio da parte di Roma Capitale di una campagna straordinaria di disinfestazione dalle zanzare sul territorio comunale”, si legge in un comunicato. Poi ancora: “Secondo i dati raccolti fino ad oggi, oltre ai tre casi di chikungunya di Anzio, altri quattro sono stati accertati nel territorio della Asl Roma 2 e già notificati al sistema di sorveglianza. La Asl da parte sua ha già indicato, per due volte, al Comune di Roma di procedere ad un piano straordinario di disinfestazione”.

Sono nel frattempo state sospese per 28 giorni le donazioni di sangue. Spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità all’Adnkronos: “Il virus si trasmette solo direttamente, attraverso le zanzare, ma non da cavallo a cavallo o da cavallo a uomo”.

Simile al virus del Nilo

Si tratta di una malattia molto simile al Virus del Nilo Occidentale (o West Nile Virus), che si sta espandendo in Europa. Nel Vecchio Continente è stato registrato per la prima volta in Ungheria nel 2004 e ha raggiunto l’Italia nel 2008. Il West Nile Virus si è già esteso dal Canada al Venezuela e secondo i dati, negli Stati Uniti ci sono stati ben 20mila casi di malattia neuro invasiva e 2mila decessi con un’incidenza del 44% nei cavalli.

L’Università Statale di Milano ha condotto uno studio sul virus, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, nel quale i ricercatori hanno ricostruito l’origine e la modalità di diffusione del virus, trasmesso dalle zanzare.

Si tratta di un’infezione presente nel sangue degli uccelli che ha origine in Uganda dove è stato isolato per la prima volta nel 1937. Qualsiasi mammifero può essere infetto attraverso la trasmissione delle zanzare. Si tratta di un virus che nell’80% dei casi provoca delle reazioni asintomatiche causando febbre e in un caso su 150 si è verificata una meningo-encefalite letale per le persone, soprattutto anziane.

 

GM

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