Volteggio a cavallo: una disciplina equestre che coniuga le acrobazie all’armonia

Volteggio a cavallo: una disciplina equestre che coniuga le acrobazie all’armonia

Che cos’è il volteggio a cavallo. Scopriamo assieme come si svolge questa disciplina equestre, le sue caratteristiche e difficoltà

volteggio a cavallo
Anna Cavallaro

Il volteggio è una disciplina sportiva equestre che solo negli ultimi anni si è affermata ed è stata riconosciuta dalla Fédération Equestre Internationale – FEI. Dal 2011 si svolgono ogni anno i campionati mondiali di Volteggio o Vaulting. Anche se in ritardo, l’Italia ha comunque recuperato il gap con gli altri paesi, conquistando il podio della World Cup con la campionessa italiana Anna Cavallaro.

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Che cos’è il volteggio

Il volteggio è una disciplina equestre che coniuga la ginnastica artistica all’equitazione. Si tratta di eseguire determinati esercizi e figura a cavallo, con una base musicale e nelle diverse andature, passo o galoppo mentre il cavallo gira in un circolo.

Il cavallo viene dotato di strumenti specifici come il pad una coperta sul dorso e un fascione che lega al torace del cavallo e che serve come appoggio per gli esercizi.

Uno sport che richiede preparazione atletica e sintonia tra cavallo e cavaliere.

Molto diffuso in Europa del Nord, in paesi come Germania, Austria o Francia, è meno noto in Italia. Negli ultimi anni sta tuttavia prendendo piede anche nella penisola e viene praticato in maneggi affiliati alla Fise, soprattutto nel nord del paese (Scuole di Volteggio in Italia).

Come nasce il volteggio

Le origini del volteggio sono antiche. Si ritiene che già in epoca romana venivano promossi antichi giochi con acrobazie a cavallo. In altri casi, si fa risalire le origini del volteggio all’isola di Creta dove la cosiddetta “taurocatapsia” era praticata. Si trattava di eseguire danze e acrobazie sul cavallo a suon di musica.

Successivamente il volteggio e le acrobazie a cavallo sono state ripresi negli spettacoli equestri e circensi. Tra il medioeco e il Rinascimento era diffuso e derivava dal nome francese “voltige”. Nelle dimostrazioni di volteggio veniva valutate le agilità del cavaliere.

Il volteggio come disciplina sportiva equestre si è sviluppato nella Germania del dopo Second Guerra, come sport per i bambini. Solo nel 1983, viene riconosciuto dal Fei e dall’anno successivo furono promossi i primi campionati europei e mondiali.

Trattandosi di un’attività divertente, viene anche usato per l’ippoterapia per disabili e nella riabilitazione psicomotoria.

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Volteggio come disciplina equestre

Come ogni disciplina viene suddivisa in categorie in base alle fasce di età e alle difficoltà.

Può essere praticato in maniera individuale o in squadra. Uno sport che si può iniziare a partire dei 4 anni. Richiede la presenza di una persona, il longueur-istruttore, che fa girare il cavallo mentre i volteggiatori eseguono i loro esercizi.

Il cavallo ad ogni andatura deve essere mantenuto a velocità costante e regolare, in modo che il volteggiatore riesca a sviluppare gli esercizi in equilibrio.

Le prove per passare alle categorie superiori e più difficili consistono in due parti: una prima con esercizi e figure obbligatorie, una seconda “libera” nella quale il volteggiatore esegue una sequenza di esercizi in base alle proprie abilità.

Può essere svolto in maniera individuale oppure in due “Pas De Deux” o in squadra con un numero massimo 6 elementi, in tal caso, non oltre 3 cavalieri alla volta.

Nell’ambito delle gare e delle competizioni, vengono valutate: la tecnica, le prestazioni, la forma, la difficoltà, l’equilibrio, la sicurezza, il rapporto con il cavallo e il cavallo stesso che da solo copre un punteggio del 25%.

Esercizi di base

L’approccio alla disciplina richiede prestanza e abilità fisica. Per cui una lezione di volteggio e il tipo di allenamento richiede una prima parte di attività di ginnastica-riscaldamento in palestra o in maneggio con simulazione degli esercizi e in una seconda fase dinamica sul cavallo.

Si tratta di sviluppare movimenti aerobici e movimento più morbidi in armonia con l’animale, la sua andatura e la musica. Questo implica una muscolatura molto sviluppata soprattutto nei dorsali.

Grazie al fascione collegato al cavallo vengono facilitati gli esercizi.

I sette esercizi obbligatori sono:

  • mount o la volta on: con questo movimento il volteggiatore arriva sulla sede frontways del cavallo. Dopo aver saltato su entrambi i piedi, la gamba destra viene sollevato, facendo bilanciare anche il bacino, mentre la gamba sinistra rimane tesa verso il basso; le spalle e fianchi devono essere paralleli all’asse di spalla del cavallo fino a quando non raggiunge il sedile del cavallo, atterrando con la parte superiore del corpo in maniera verticale.
  • Seduto: il volteggiatore è seduto con le braccia aperte e deve imparare a stare seduto senza sobbalzare restando in armonia con il cavallo.
  • Bandiera: La “bandiera”: il volteggiatore si posiziona a cubetto con il braccio sinistro teso in avanti e la gamba destra teso indietro. Il corpo deve restare elastico, gli arti devono seguire la flessione del cavallo
  • Il mulino: da seduto, il volteggiatore porta la gamba destra sopra l’incollatura del cavallo portandola verso sinistra e trovandosi seduto all’amazzone con le gambe in entrambi i lati per poi distendere la gamba sinistra e portarla sull’altro lato, arrivando alla posizione seduto all’indietro del cavallo. Ripete l’esercizio per poi trovarsi di nuovo seduto frontalmente.
  • Forbice: un esercizio che viene sviluppato un due fasi. Nella prima parte vengono slanciate le due gambe in alto verso la verticale per poi effettuare la sforbiciata e sedersi al contrario. Successivamente viene ripetuto lo stesso esercizio per tornare frontali.
  • stare in piedi: in questo esercizio, il volteggiatore dalla posizione seduta di base si spinge verso l’alto per mettersi in posizione cubetto con le ginocchia sulla groppa del cavallo per poi effettuare un saltino e ritrovarsi in piedi sul cavallo
  • Stare sui fianchi: anche in questo caso si tratta di un movimento in due fasi. Nella prima il volteggiatore deve eseguire una verticale spingendosi verso l’alto, poggiandosi sull’incollatura del cavallo per poi scendere con le gambe unite e distese sul lato sinistro del cavallo, poggiandosi all’altezza delle spalle. Infine, con spinta verso la verticale, preparare l’uscita all’esterno dell’animale.

In alcune scuole viene introdotta anche un’ottava figura di base chiamata “Altalena off”. Dalla posizione seduta, il cavaliere oscilla verso la verticale con le gambe congiunte per effettuare un’uscita dal cavallo, facendo perno sulla spalla dell’animale ed effettuando un atterraggio su entrambi i piedi, rivolto in avanti, con il cavallo dietro le spalle.

Freestyle

L’altra parte consiste nella coreografia libera, armonizzata con la musica. Tra le figure più diffuse: monta, smonta, verticali, in ginocchio e in piedi e mosse aeree tali salti, salti e abilità che cadono. Acrobazie che in squadra richiedono movimenti sincronizzati e spesso spettacolari.

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Cavalli adatti al volteggio

Non tutti i cavalli sono adatti a questa disciplina. I cavalli usati nel volteggio devono essere ben addestrati e avere un buon carattere. Esemplari che spesso derivano dal dressage e all’addestramento viene associata l’eleganza dei movimenti nelle andature ed evoluzioni del cavallo.

Nel volteggio non vengono usate selle o redini. Il cavallo viene tenuto da un longueur, per mantenere il cavallo in circolo, a velocità regolare, nell’andatura richiesta.

Gli strumenti del cavallo da volteggio sono:

  • una briglia e redini laterali
  • sopraccinghia (o rullo)
  • un rilievo posterior
  • Fascione con maniglie speciali che aiutano il volteggiatore
  • cicli di pelle o “staffe cosacche”.

In generale, il cavallo da volteggio viene fatto girare a redine sinistra (antiorario) anche se in alcuni concorsi sono richieste le due mani anche a mano destra. In molte scuole, il cavallo e il volteggiatore si allenano sia a mano destra che a mano sinistra.

Rapporto con il cavallo

Fondamentale nel volteggio è il rapporto con il cavallo. E’ parte della disciplina e della squadra e non un mero supporto sul quale eseguire determinati esercizi. In tal senso è necessario stabilire un legame di fiducia, rispetto, conoscenza e affetto per creare complicità nel gioco.

Acrobazie al cavallo che uniscono l’agilità del cavaliere abbinata all’arte del movimento del cavallo.

Destrezza, abilità, armonia, lealtà e relazioni di gruppo sono le basi sulle quali si sviluppa la disciplina del volteggio.

C.D.

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