Parassiti e vermi nel cavallo. Che cos’è la verminosi e quando sverminare il cavallo
Con la Primavera e l’estate si verifica ogni anno il problema dei parassiti e degli insetti. Dai parassiti intestinali a quelli esterni, è importante sottoporre il cavallo a cure e trattamenti per prevenire le infestazioni e conseguenze spiacevoli.
I cavalli adulti ospitano l’80% dei parassiti e sono responsabili della contaminazione ambientale. La trasmissione al pascolo è la più comune delle cause. I parassiti sono di vario tipo e sono “specie specifici” ovvero possono contaminare diverse parti del corpo, tessuti e organi del cavallo allo stesso tempo.
Tutti i cavalli hanno un carica di parassiti nell’intestino che sono considerati “ospiti normali”. I rischi si verificano quanto il numero di parassiti aumenta e infesta l’appartato gastrointestinale e altri organi interni quali polmoni.
Il ciclo vitale delle larve cambia a secondo del tipo di verme e della stagione. Di norma le uova si schiudono nello stomaco e migrano nell’intestino, attaccandosi alle pareti. Di media, diventano adulti nell’arco di una decina di giorni e possono spostarsi in altri organi quali il fegato o i reni per poi tornare nell’intestino. Si possono verificare gravi conseguenze sull’animale quali ulcere ed emorragie alla parete intestinale.
Il ciclo vitale dei vermi consiste nella presenza di adulti all’interno del corpo del cavallo che depongono uova che successivamente sono espulse con le feci. In questo modo contaminano l’ambiente e il pascolo deve il cavallo mangiando l’erba le introduce nuovamente nel corpo.
La sverminazione è la migliore prevenzione con la quale tenere sotto controllo la carica intestinale dei parassiti e spezzare il loro ciclo vitale. La frequenza varia in base allo stile di vita dell’animale. Dovrà sicuramente essere più frequente se il cavallo è sempre al pascolo dove rischia maggiormente d’ingerire larve di parassiti.
In caso di verminosi o di persistenza di parassiti è suggerito effettuare un controllo con il veterinario che potrà effettuare un prelievo fecale o esami del sangue per stabilire un trattamento mirato. Di norma, i cavalli in cui risultano presenze superiori a 200 uova per grammo di feci dovrebbero essere trattati
Difficilmente i vermi sono visibili ad occhio nudo tuttavia può capitare che siano espulsi soprattutto negli esemplari adulti.
I parassiti possono diventare resistenti. Per cui è necessario evitare un sovra-dosaggio oppure utilizzare più di due volte l’anno lo stesso prodotto a base di ivermectina o moxidectina.
I vermifughi si differenziano in base al principio attivo mirato a colpire determinati vermi e parassiti. Per questo è consigliato sviluppare un programma di rotazione per combattere vermi appartenenti a diversi generi e famiglie.
Può essere somministrato con una siringa che contiene una pasta o un gel. Il dosaggio varia varia in base al peso del cavallo. E’ suggerito non usare la stessa siringa per animali diversi.
Esistono vermifughi iniettabili per i quali è suggerito l’intervento del veterinario. Nei casi di verminosi acuta, il veterinario potrà applicare un trattamento d’impatto, somministrando e alternando i principi attivi anche a distanza di due settimane.
E’ possibile prevenire i rischi di parassitosi nel cavallo con alcuni accorgimenti durante tutto l’arco dell’anno.
Alcuni prodotti naturali potranno essere integrati e somministrati al cavallo nella sua dieta in maniera ciclica, soprattutto a ridosso delle stagioni più critiche. Bisogna considerare che le larve sono inattive nel periodo invernale tra settembre e marzo, non muoiono con il freddo e tornano attive nella stagione della primavera.
La pulizia degli ambienti contribuisce a limitare la contaminazione di larve. Pulizia dei box e una corretta gestione dei paddock così come un’alternanza dei pascoli limitano il rischio contagio.
E’ utile ricordare che le uova e i parassiti sono espulsi dalle feci del cavallo e contaminano gli ambienti. Per questo quando il cavallo viene sverminato è opportuno prendere alcuni accorgimenti:
La parassitosi nel cavallo si verifica in caso di infestazione dei vermi o parassiti che possono provocare gravi conseguenze sull’animale. Gli equini sono molto delicati e sono soggetti a patologie dello stomaco e dell’intestino.
Ci sono diverse cause che possono portare a un’infestazione di parassiti.
E’ utile ricordare che alcuni parassiti come gli acari possono sopravvivere nei mesi invernali nel fieno e in altri foraggi. Per cui è possibile che si verifichi un’infestazione anche durante l’inverno nei cavalli tenuti in scuderia.
Ci sono alcuni sintomi che indicano che il cavallo ha un’infestazione di parassiti che può essere più o meno grave.
Tra i sintomi quello della perdita dei peli nella coda, oppure i crini sulla parte superiore della coda arricciati. Il pelo risulta spento e il cavallo tende a grattarsi la parte posteriore sulle superfici e tende a dimagrire. Oltre a questi segnali esterni si possono verificare coliche intermittenti, infiammazioni dello stomaco, problemi urinari e difficoltà nella respirazione.
Cavalli più a rischio
In base a uno studio pubblicato sul Vet Journal, viene specificato che non tutti i cavalli sono a infestazioni. Il rischio varia in base a diversi fattori:
Sempre il vet journal ha indicato i fattori a basso rischio infestazione:
In base a stime recenti sono in aumento le infestazioni da cestodi così come il rischio di gravi sindromi cliniche. Il pericolo infestazione cresce nella stagione estiva e colpisce soprattutto:
Viene inoltre specificato che nell’80- 90% dei casi l’intensità della infestazione è bassa e moderata e non provoca problemi clinici.
@vet journalEsistono diversi tipi di parassiti e vermi: possono essere tondi, piatti, grandi o piccoli e il cavallo li tollera fino ad una certa quantità.
Si suddividono in diverse famiglie, tra le quali i nematodi che hanno numerose sottospecie e gli Strongylidae. Ogni parte del corpo è soggetta a parassiti e variano in base all’organo. Per cui è possibile suddividere i parassiti più comuni e diffusi in base alle parti del corpo che infestano: testa e bocca, stomaco, polmoni e vie respiratorie, intestino tenue e grosso intestino.
I piccoli strongili o Cyathostomes sono i vermi più diffusi nei cavalli. Hanno una lunghezza che varia da 1 a 3 cm e si collocano nel grosso intestino del cavallo. Le larve sono inoltre resistenti in ambienti esterni per cui si trasmettono al pascolo o anche in scuderia. Provocano principalmente perdita di peso e diarrea nel cavallo ma raramente sono letali per l’animali.
Sono chiamati anche vermi sanguigni. I grandi strongili sono i parassiti intestinali più pericolosi per i cavalli. Le loro possono migrare attraverso le arteriole addominali, causando blocchi della circolazione, danneggiando organi interni come il fegato. Tra i sintomi più comuni: perdita di peso, anemia, coliche fatali, infiammazione dei vasi sanguigni e formazione di trombi.
I westeri appartengono alla famiglia Strongili. Sono piccoli e non sono pericolosi. Possono causare diarrea. Infettano i puledri da piccoli che sviluppano l’immunità crescendo.
Ascaridi
Si tratta di vermi molto diffusi soprattutto nei puledri e possono provocare sintomi gravi al di sotto dei sei mesi. E’ una delle cause più importanti che provoca un mancato accrescimento nei puledri. La larva resiste agli ambiente esterni anche per anni. Il verme di una lunghezza di 30-50 cm si colloca prevalentemente nel piccolo intestino.
L’infestazione di ascaridi è pericolosa. I sintomi possono essere di lieve o grave entità: perdita di peso, inappetenza, irritabilità del cavallo, tosse, secrezione nasale, pelo ruvido e opaco, affaticamento, diarrea, peritonite o coliche gravi fino a portare alla morte del cavallo. L’infestazione è a volte asintomatica e può provocare ostruzioni intestinali fatali al cavallo nonché perforazioni dell’intestino.
Le tenie appartengono alla famiglia dei cestodi. La specie Anoplocephala perfoliata è quella più diffusa e in caso di infestazioni può portare il cavallo al decesso. La lunghezza varia da 1 a 10 cm. Il verme si colloca nel grosso intestino e nella valvola ileo-cecale (sfintere muscolare che divide la parte terminale dell’intestino tenue dal cieco). La trasmissione si verifica prevalentemente al pascolo tramite l’ingestione della larva che ha una maturazione di 4-6 settimane.
I sintomi di infestazioni: diarrea, perdita di peso, crollo delle condizioni fisiche, coliche, blocco intestinale, ostruzione valvola ileo-cecale portando anche al decesso.
Si tratta di larve che nascono dalle uova lasciate dalla mosca parassita Gasterophilus, nota come botfly, che colpisce molto i cavalli ma anche mucche, pecore o capre. Queste mosche depongono piccole uova gialle sugli arti del cavallo ma anche sulla criniera. E’ facile che il cavallo leccandosi gli arti le trasporta all’interno della bocca. Le larve si attaccano alla parete dello stomaco dove permangono per 8-10 mesi all’interno
del cavallo e sono poi espulse con le feci.
Possono provocare stomatiti alla mucose della bocca, infezioni alla mucosa orale mentre nell’apparato gastrico arrivano anche a provocare ulcere imbutiformi.
danneggiano la parete intestinale parassitando il colon
(cieco e retto) durante il loro stadio larvale, e all’apice dell’infezione il sintomo più
evidente è di solito il prurito della coda, indotto dalla femmina che depone le
uova nell’area anale. Man mano che i cavalli crescono, sembrano sviluppare
immunità agli ossiuridi.
Si tratta di un parassita nematode trasmesso dalle mosche all’interno di ferite o lesioni nel periodo estivo. Le larve provocano infiammazioni alle ferite aperte e lesioni che possono diventare croniche se non trattate.
E’ un parassita nematoda pericolosa che migra dalle pareti intestinali e raggiunge i polmoni dove gli adulti depongono le uova. La tosse è uno dei sintomi più comuni d’infezione.
I thelazia lacrymalis sono vermi che vivono nei dotti lacrimali. Tra i sintomi più comuni, viene citato l’eccesso di lacrimazione così come la sensibilità alla luce o la congiuntivite. Possono provocare infiammazioni oculari e nel caso di infestazioni gravi, provocano ulcerazioni e appannamento della cornea.
Sono piccoli vermi trasmessi da moscerini mordaci che popolano le pieghe del collo, tessuti della pelle. Possono provocare reazioni immunitarie e le larve possono anche anche spostarsi verso l’occhio.
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C.D.
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