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Cavalli

Sequestro record cavalli: il paradosso di un sistema che condanna gli allevatori

Branco nero, Ponzano romano

Lo chiamavano il “branco nero“, era uno degli allevamenti più noti nell’area di Ponzano Romano. L’unico allevamento che portava avanti l’antica tradizione della Transumanza. Ogni anno, il titolare promuoveva lo spostamento del branco. Un evento straordinario nel quale un centinaio di capi, di razza maremmana laziale, attraversavano diverse località per essere portati al pascolo negli alti piani laziali. La transumanza del branco nero è stata anche soggetto di bellissimi documentari.

La notorietà dell’allevamento era tale che il branco era anche invitato in molte fiere di rilievo nazionale, come la Fieracavalli che si svolge ogni anno ad autunno. Nell’ambito di uno spettacolo che rievocava la tradizione italiana dei butteri, rilanciando la razza equina italiana “maremmano laziale”, affermandola anche nel firmamento internazionale.

Il sequestro del branco nero

E’ rimbalzata sulle pagine dei quotidiani la notizia del maxi sequestro di ben 47 cavalli, gravemente denutriti, appartenenti al branco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri forestali di Sant’Oreste e il personale medico veterinario della Ausl di competenza. Secondo le indiscrezioni per alcuni capi non c’è stato nulla da fare.

Fattrici e puledri che sono adesso sotto la custodia delle autorità comunali di Ponzano Romano. Tuttavia, l’allevatore aveva un centinaio di cavalli registrati. Le forze dell’ordine competenti stanno ora cercando gli altri cinquanta cavalli che non sono stati individuati. Sul caso, la Procura della Repubblica di Rieti ha avviato un’indagine.

Alcuni siti, ricordano come nel mese di dicembre 2017, l’allevamento sia stato premiato dal Sindaco De Santis e dall’Amministrazione di Ponzano Romano. Youreporter ricorda che il Comune avrebbe elargito fondi all’allevamento, concedendo dei terreni per il pascolo. In tutto, sottolinea Youreporter “si parla di circa 70.000 euro solo di affitti non percepiti dalle casse del Comune”. Youreporter ha però evidenziato un elemento pertinente sul tema delle “agevolazioni per la tutela e la promozione delle singolarità territoriali”. Tuttavia condanna “l’ultima genialata del Sindaco è andare a costruire l’impianto di biometano di 6 ettari a neanche due chilometri dall’allevamento”. Cosa signfica?

Branco nero, Ponzano Romano

L’allevamento di una razza equina italiana abbandonato a se stesso

Il tema del Branco nero è alquanto paradossale. L’allevamento è stato limitato da parte del territorio. Nel corso degli anni, con la crisi economica, lo stesso titolare dell’azienda si è trovato di fronte a molteplici difficoltà per garantire i pascoli ai cavalli. Spesso osteggiato da privati interessi e senza sostegno da parte delle istituzioni. Il sequestro avvenuto a Ponzano Romano implica una riflessione sul ruolo degli enti come il ministero dell’agricoltura e l’anagrafe delle razze equine. Non si tratta di elargire fondi ma di tutelare un patrimonio culturale e di promuoverlo in tal senso, sostenendo alcune attività. In tal caso, il sostegno alla razza equina italiana allevata.

Un discorso che potrà probabilmente risultare fastidioso, soprattutto quando si tratta di animali risultanti maltrattati. Purtroppo, tutti sapevano ma tacevano da anni e in parte c’è chi è complice della morte dei cavalli. Forse, le autorità, conoscendo l’allevamento dovevano imporre un limite alla riproduzione oppure sequestrare parte degli stalloni riproduttori. Insomma, un monitoraggio che non è stato evidentemente effettuato.

Allevamento cavalli e siccità: una calamità ignorata

Allevare cavalli allo stato brado, quindi con fieno e pascoli, nella stagione invernale è alquanto difficile. I cavalli dimagriscono in modo esponenziale. A metà febbraio, era stata promossa una raccolta fondi per aiutare l’allevatore e i cavalli. Una situazione critica dovuta alla siccità dello scorso anno.

Nell’appello, veniva specificato l’importanza della preservazione della razza “cavallo Romano della Maremma Laziale”.

Animali vittime delle speculazioni. “A causa della scarsità dei pascoli il prezzo del fieno è arrivato alle stelle”, hanno denunciato i sostenitori del Branco nero. Per molti allevatori è diventato impossibile alimentare adeguatamente il proprio bestiame. Una calamità che non è stata in alcun modo evidenziata. Anziché punire gli allevatori, sequestrando gli esemplari, le autorità competenti forse avrebbero dovuto sostenerli. Aiutando gli allevatori a nutrire adeguatamente il bestiame. Dopo la siccità, gli allevatori sono stati messi a dura prova. Un inverno privo di fieno, seguito dal gelo a ridosso della primavera. Elemento che ha influito gravemente sugli animali.

La condanna mediatica in tal caso dovrebbe in parte rivalutare il ruolo che in questi anni ha svolto l’allevamento e soprattutto chiedersi il perché l’allevatore sia stato portato allo stremo. Allevatori strozzati da politiche agricole che non sostengono le razze e il settore. Noto da tutti come una persona gentile che ha dedicato la sua vita ai cavalli, ad una razza amata, a costo di grossi sacrifici.

C.D.

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