Non una semplice malattia ma un pericolo serio per la sua salute: cosa dovremmo sapere sul tetano nel cavallo, dai sintomi alle cure esistenti.
Talvolta siamo portati a pensare che solo gli animali che condividono la casa con noi, in primis cani e gatti, possano essere colpiti da malattie pericolose anche per gli esseri umani. Eppure anche quelli che vivono nelle nostre ‘immediate’ vicinanze possono correre dei rischi importanti per la loro salute: stiamo parlando appunto del tetano nel cavallo. E’ importante notare la sintomatologia e correre ai ripari il prima possibile.
Da sempre presente nella storia dell’uomo come malattia infettiva ma non contagiosa, anche nel mondo equestre il tetano può mietere le sue vittime nonostante la sua semplice riconoscibilità e delle cure preventive, come vedremo, che ci consentirebbero di evitarlo. Ma di cosa si tratta? Di una patologia causata da un batterio presente in natura ovunque, il Clostridium Tetani.
Le condizioni per far ‘sviluppare’ la malattia sono appunto l’assenza di ossigeno, soprattutto in caso di lacerazioni profonde, sporche e mal curate. Le spore del tetano possono resistere anche per 30 lunghi anni, penetrando nei tessuti. E’ presente anche nell’apparato gastrointestinale degli animali come nell’uomo, ma i suoi effetti sono pressoché nulli in quel caso.
Non solo esseri umani ma anche altri animali (sono frequenti i casi di tetano nel gatto), i mammiferi in generale, ma pare che il cavallo sia una delle vittime principali e non solo. Si tratta infatti di una patologia anche piuttosto grave e che colpisce il mondo equestre molto frequentemente, e ancora pare che non si siano presi i dovuti provvedimenti preventivi per evitarla. Il cavallo ne è a rischio tutto l’anno, sebbene inizialmente si pensava che la malattia ‘proliferasse’ solo nei mesi più caldi dell’anno.
Come accorgerci che il cavallo è stato colpito da tetano? Purtroppo i sintomi sono abbastanza gravi e ben visibili, come ad esempio:
In che modo si ammalano i cavalli di questa patologia? La causa più frequente è il contatto di una ferita aperta con un oggetto sporco e arrugginito, ma anche strumenti chirurgici non sterilizzati. I tempi dello sviluppo della malattia variano a seconda di diversi fattori, da pochi giorni a settimane dopo.
Più che curare dovremmo imparare a prevenire, soprattutto quando vi è la ‘fortuna’ di un vaccino a disposizione (a differenza del caso di tetano nel cane): esso si dovrà somministrare non solo un mese prima del parto nelle cavalle in gravidanza, ma anche dopo un mese dalla prima dose, poi dopo sei mesi e successivamente ogni anno.
Sebbene vi sia un vaccino purtroppo esso potrebbe non ‘attecchire’ nell’organismo del cavallo, esponendolo comunque alla malattia e mettendolo in pericolo di morte. Ma cosa possiamo fare se il cavallo si è ferito? Procediamo a disinfettare la ferita, somministrando antibiotici e antitetanica (ovviamente sempre dietro prescrizione del medico veterinario).
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