Morbo coitale maligno nel cavallo, una patologia a trasmissione sessuale che può colpire l’animale. Vediamo in cosa consiste la sintomatologia, la diagnosi e se esiste una cura.
Il nostro amico cavallo può essere soggetto anche lui ad infezioni e patologie conseguenti a una pericolosa condizione di salute. Oltre alle malattie più comuni che colpiscono il nobile animale, esistono quelle trasmissibili. Conosciamo meglio una patologia complessa, il morbo coitale maligno nel cavallo, cercando di capire in che modo si manifesta.
Morbo coitale maligno nel cavallo: le cause e i sintomi
Si tratta di una patologia sessualmente trasmissibile, diffusa in alcune aree del mondo. Questo morbo colpisce non soltanto i cavalli ma anche asini e muli. Leggiamo di più su questa particolare condizione nell’equino.
Il caro equino può ammalarsi anche per una malattia che gli viene trasmessa per infezione e, in alcuni casi, può trattarsi di malattie dall’esito difficilmente positivo. Parliamo, oggi, del morbo coitale maligno nel cavallo. Ma cosa significa questa espressione? Spieghiamolo.
Trattasi di una patologia parassitaria a trasmissione sessuale, la cui infezione è endemica in determinate aree della Terra, come in alcune zone del continente asiatico, della Russia, dell’Africa, del Medio Oriente, del sud est Europeo e del Sud America.
Il cavallo, purtroppo, è una vittima poco resistente a questa malattia, la cui trasmissione avviene durante il coito, anche se non si escludono casi in cui si sviluppa durante il parto e attraverso il latte materno. Quando viene colpito il puledro, questo potrà trasmettere l’infezione una volta divenuto sessualmente maturo.
Non è accertato che la malattia venga trasmessa per forza durante ogni accoppiamento dell’animale infetto. Infatti, i parassiti non si manifestano sempre nel suo tratto genitale.
Una volta infettato, il cavallo può presentare sintomi e segnali in un periodo di tempo che va tra una settimana e diversi mesi. I principali sintomi nell’equino sono:
- Febbre nel cavallo;
- Anemia infettiva equina;
- Perdita di peso importante e progressiva;
- Cachessia;
- Lesioni agli occhi;
- Eruzioni cutanee;
- Edema nella zona dei genitali e delle mammelle;
- Problemi nei movimenti;
- Paralisi facciale.
Per quanto riguarda le lesioni cutanee, queste possono essere principalmente:
- Placche cutanee edematose;
- Mucosa vaginale con la presenza di placche;
- Edema nello scroto, prepuzio e testicoli dell’animale;
- Aree depigmentate di cute e mucose;
- Linfonodi addominali, in alcuni casi emorragici;
- Midollo spinale poco consistente o scolorito, nell’equino colpito da paraplegia.
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L’equino e il morbo coitale: la diagnosi e il problema della cura
Il morbo coitale maligno nell’equino può portare a conseguenze molto gravi che possono manifestarsi anche nell’arco di anni. Per effettuare la diagnosi e affrontare il problema della sua cura, occorrono degli esami di laboratorio. Vediamo nello specifico qui di seguito.
Per rilevare l’agente eziologico ed effettuare la diagnosi del morbo coitale maligno nell’animale è possibile agire attraverso dei lavaggi vaginali o prepuziali, che permettono di individuarne la presenza in fluidi e nei genitali esterni.
Sono previsti, poi, degli esami biomolecolari a cui deve essere sottoposto il cavallo, mediante il prelievo di sangue con anticoagulante. Invece, per gli esami sierologici, occorrerà un prelievo di sangue senza anticoagulante.
Si può scegliere di effettuare anche il test di immunofluorescenza per il rilievo di anticorpi nel cavallo.
Non esiste ancora una cura definitiva per questo morbo coitale maligno equino e l’unica soluzione possibile, come forma di prevenzione, è tenere sotto controllo continuo gli stalloni utilizzati per la monta.
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Ilaria G