La miopatia da sforzo nel cavallo è una patologia che colpisce la muscolatura dell’animale. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.
(Foto AdobeStock)La miopatia da sforzo nel cavallo è una patologia subdola ed inapparente, ragion per cui richiede sempre un accurato approfondimento da parte del veterinario per non essere confusa con altre malattie.
Con il termine “miopatia da sforzo” è possibile racchiudere le varie sindromi muscolari che dipendono direttamente dall’esercizio e/o dall’alimentazione.
Una particolare forma è chiamata “Miopatia da accumulo di polisaccaridi (PSSM)” presente in cavalli di razze correlate ai Quarter, Appaloosa e Paint che manifestavano sofferenza muscolare con andatura anomala.
Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento per la miopatia da sforzo nel cavallo.
La miopatia da sforzo nel cavallo è tipica negli animali in attività che si ritrovano a stare fermi per più giorni ma continuando con le stesse razioni di cibo.
La prima causa della sindrome da miopatia riguarda quindi l’alimentazione che rimane inalterata quando il cavallo resta fermo senza bruciare calorie.
Questo va a determinare problemi muscolari una volta ripresi gli allenamenti. Altre cause possono essere:
Detto ciò, è chiaro quanto la dieta del cavallo sia di fondamentale importanza, ragion per cui deve essere completa e adatta alla sua attività. Inoltre l’animale deve svolgere un allenamento pianificato e gradualizzato.
I segnali che si riscontrano nel cavallo in merito a questa patologia, possono essere molto variabili. Alcuni di essi sono più comuni rispetto ad altri e sono:
Nei casi gravi, c’è addirittura avversione totale al movimento.
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Sono diverse le patologie che mostrano sintomi simili a quelli della miopatia da sforzo nel cavallo, per questo motivo il veterinario dovrà svolgere un’accurata indagine per escludere altre malattie del cavallo ed arrivare alla conclusione di una diagnosi corretta.
Il veterinario effettuerà sull’animali differenti esami per poter stabilire la patologia e la gravità. L’animale quindi verrà sottoposto ad esami del sangue appropriati per capire l’entità del danno del tessuto muscolare e la durata della terapia una volta superato l’attacco acuto.
Stabilita la diagnosi, si potrà passare al trattamento, dove è prevista l’immobilità del cavallo, la somministrazione di farmaci antiinfiammatori e grandi quantità di fluidi in fleboclisi atti.
Tutto questo servirà a ristabilire l’equilibrio elettrolitico del soggetto e ad evitare un eventuale blocco renale.
Nelle forme lievi della patologia, il cavallo non necessita di stare fermo ma può anche passeggiare lentamente e procedere con della fisioterapia.
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Per prevenire la comparsa di sovraffaticamento e affaticamento nel cavallo, è necessario:
Conoscere o essere consapevoli dei sintomi di uno sforzo eccessivo è l’opzione migliore, poiché è meglio ritirare un cavallo in tempo e tornare a casa con un cavallo stanco e non ferito o malato.
È quindi responsabilità del padrone assicurarsi che la corsa del cavallo sia sempre in condizioni ottimali e fermare il cavallo prima dei primi segni di sovraffaticamento.
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Ettore D’Andrea
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