La sindrome di Cushing nel cavallo colpisce maggiormente gli esemplari che superano una certa età. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
La sindrome di Cushing nel cavallo è simile a quella che colpisce l’uomo e anche il cane.
Attacca principalmente animali che hanno un’età superiore ai 7 anni ma non predilige alcuna razza in modo particolare. Solo i pony sembrano essere più inclini rispetto ai cavalli.
La malattia di Cushing equina è anche chiamata disfunzione della pars intermedia (PID). Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento previsto per curare il nostro cavallo.
La causa della malattia di Cushing nei cavalli è un tumore che si trova nella ghiandola pituitaria.
Questo tumore colpisce la pars intermedia, la piccola regione centrale della ghiandola pituitaria.
Pian piano che il tumore si estende, anche se solo lentamente, genera la produzione eccessiva di ormoni, in particolare di cortisolo ovvero l’ormone dello stress.
Troppo cortisolo non potrà fare altro che agire in modo totalmente negativo sul corpo del cavallo.
I sintomi che possono manifestarsi nel cavallo affetto dalla sindrome di Cushing possono essere:
Davanti a questi sintomi è opportuno informare il veterinario, il quale attraverso un semplice e veloce esame del sangue potrà accertarsi della sindrome di Cushing nel cavallo.
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È fondamentale diagnosticare il più presto possibile la malattia dell’animale, cercando di individuare i sintomi non appena compaiono, in modo tale da poter intervenire quanto prima ed essere trattato in modo corretto, mediante la giusta terapia farmacologica.
Solo in questo modo il cavallo potrà avere una vita normale e potrà riprendere con successo l’attività atletica.
Il trattamento prevede:
Se diagnosticata in fase precoce e adeguatamente trattata, i sintomi tendono a scomparire in tempi brevi, a tutto vantaggio della qualità di vita del cavallo
Se invece la sindrome di Cushing nel cavallo viene diagnosticata in ritardo o non adeguatamente trattata, la patologia ha gravi ricadute sulla qualità di vita del cavallo e, nei casi più gravi, si potrebbe rendere necessaria la soppressione dell’animale.
Ciò accade, in quanto con il progredire della patologia, le condizioni del cavallo si aggravano e i sintomi diventano più evidenti.
Si aggiungono infatti infezioni ricorrenti, deficit neurologici, cecità, alterazioni della sudorazione, assenza del ciclo riproduttivo, atrofia dei muscoli scheletrici, addome a botte, aumento della sete e della diuresi, adiposità localizzata e iperglicemia nel cavallo.
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Per aiutare il cavallo affetto da sindrome di Cushing successivamente alla diagnosi e all’inizio dei farmaci è possibile:
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Ettore D’Andrea
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