Le cause del suo prurito possono essere diverse, ma con quali ‘mezzi’ il cavallo si gratta? Vediamo come ci riesce, quali sono le cause possibili e cosa fare per dargli sollievo.
Chi ha detto che solo le unghie possono dare sollievo al prurito? Il cavallo vi dimostrerà che non è sempre così! Se gli zoccoli non possono ‘assolvere’ a questa funzione di sollievo, di certo il nostro amico equino troverà altri mezzi per provare a grattare la parte che gli dà fastidio, correndo il rischio di infiammarla. Per questo è assolutamente fondamentale riconoscere le cause del cavallo che si gratta e provare a risolverle con i rimedi (anche naturali) che abbiamo a disposizione.
Non potendo contare dunque su zampe con artigli affilati, quando il cavallo soffre di prurito cerca di ‘risolverlo’ strofinando il muso sulla parte che gli dà fastidio, con le ginocchia o con la lingua o ancora sfregando la zona interessata su qualche superficie.
Solitamente ci sono alcune parti del corpo particolarmente ‘soggette’ a questo tipo di problema, ovvero gli occhi, la coda ma anche il muso e il collo. La conseguenza più frequente è che si formino delle crosticine e che la zona si infiammi.
A prima vista dunque il cavallo che ha prurito e che si gratta, solitamente presenterà questi segnali:
Oltre a questi segnali ben evidenti sul suo corpo, non sarà difficile accorgersi di questo continuo grattarsi da parte dell’animale soprattutto per il rumore continuo e costante, tipico di questa operazione.
Quando siamo in stretto rapporto con un cavallo possiamo notare che ci sono particolari periodi dell’anno in cui si manifesta il prurito: in particolare d’estate poiché gli insetti, in primis le mosche, gli danno molto fastidio.
Le alte temperature e il calore risultano molto fastidiosi per lui e possono far soffrire il cavallo: non è un caso che i periodi di prurito più intenso siano compresi tra luglio ed ottobre. Le cause possono essere le più disparate ma solitamente si tratta di:
Solitamente si tratta della causa più frequente del prurito del nostro amico equino: la verminosi è infatti diretta conseguenza dell’attacco di acari, funghi e pulci. Incredibile pensare come esseri così piccoli possano creare danni così ingenti anche ad animali di stazza decisamente superiore.
Solitamente il ciclo della verminosi è di 8 giorni: in questo periodo, oltre a notare il cavallo che si gratta e un certo nervosismo dell’animale, sarà possibile individuare con certezza la presenza di questi parassiti attraverso un’analisi delle feci .
E le mosche che gli si attaccano al corpo? Sono sicuramente molto fastidiose perché, oltre a ronzargli attorno, possono penetrargli nella pelle e nutrirsi del suo sangue, oltre a deporre secrezioni che causano spesso in infezioni.
E’ importante capire come tenere lontane le mosche dai cavalli e in particolare insetti come:
Quando ad essere colpita è in particolare il suo bellissimo e lucente manto, spesso la causa è una dermatite del cavallo. Si tratta di un’infiammazione della cute che si presenta agli inizi della stagione primaverile e che dura tutta l’estate.
Purtroppo è un disturbo molto frequente e diffuso tra gli equini, dovuto a sostanze urticanti ma anche detergenti troppo aggressivi. Il segnale più allarmante è il prurito soprattutto in zone localizzate, dove potremo notare facilmente una perdita di pelo.
Le zone più colpite sono solitamente l’attaccatura della coda e della criniera: facciamo attenzione perché queste parti del corpo potrebbero infiammarsi e coprirsi di piaghe, aumentando il rischio di infezioni.
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Quando a fargli male è qualcosa che ha mangiato, è assolutamente necessario procedere con una ‘dieta ad eliminazione’, ovvero un’alimentazione che escluda via via alcuni cibi per individuare quello ‘colpevole’.
Nella lista degli alimenti tossici per il cavallo, ritroviamo numerose piante ma anche il fieno ammuffito e alcuni cibi che difficilmente l’animale riuscirà a reperire da solo, come il cioccolato e gli alimenti lievitati.
Insomma questi cibi possono scatenare in lui diverse reazioni, tra cui quelle cutanee che interessano il suo manto: una volta individuata la causa, bisogna assolutamente eliminare quell’alimento e riprendere via via un’alimentazione più sana e adatta alle sue esigenze.
Tra i disturbi ormonali più frequenti in questi splendidi animali, vi è sicuramente la sindrome di Cushing (noto anche come morbo di Cushing nel cane o nel gatto): si tratta di un disturbo endocrino (o ormonale) che comporta vari problemi, tra cui cambiamenti del manto e infezioni sparse.
Solitamente una cura farmacologica riesce a tenere sotto controllo la patologia, ma purtroppo dovrà essere somministrata per tutto l’arco della vita del cavallo, per evitare che la malattia latente si ripresenti.
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Vorremmo tanto stare tutto il giorno a togliergli di dosso le mosche che gli si appiccicano sul muso, attorno agli occhi, sul dorso e su tutte le altre parti del corpo, ma non è possibile.
I rimedi migliori per evitarlo sono costituiti da:
Francesca Ciardiello
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