Il criptorchidismo nel cavallo, un processo fallito di discesa del testicolo nell’equino. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Il processo di discesa del testicolo è nell’uomo come anche negli animali uno svolgimento complesso.
Molto spesso tende a non giungere a buon fine, causando nell’animale una condizione particolare, ovvero la mancanza di uno o di entrambi i testicoli non discesi nello scroto.
Nella maggior parte dei casi è coinvolto un solo testicolo che può fermarsi a vari livelli della sua discesa.
In questo articolo, ci soffermeremo in particolare sul criptorchidismo nel cavallo, delle cause, i segnali e il trattamento di questa particolare condizione dell’animale.
Cause del criptorchidismo nel cavallo
Le cause del criptorchidismo nel cavallo possono dipendere da fattori ereditari, anomalie associate alla secrezione ormonale o anche di sviluppo per cui il testicolo o entrambi non riescono a scendere nello scroto, dopo la nascita.
Ad ogni modo il criptorchidismo potrebbe non evidenziarsi già alla nascita ed il tempo necessario prima che entrambi i testicoli scendano può differire da cavallo a cavallo.
Inoltre, poiché esiste la possibilità di una trasmissione ereditaria del difetto, l’uso degli stalloni con criptorchidismo monolaterale deve essere scoraggiato per la riproduzione.
Sintomi
Il criptorchidismo nel cavallo può manifestarsi per un singolo testicolo o anche per entrambi.
Per tale motivo i sintomi possono differire a seconda della tipologia, ovvero se si tratta di criptorchidismo unilaterale o bilaterale.
I segnali che si manifesta quando entrambi i testicoli rimangono nell’addome, sono:
- testicoli non possono essere palpati;
- infertilità;
- comportamento da stallone.
In merito invece al criptorchidismo unilaterale (un testicolo rimane nell’addome), l’unico segnale è:
- infertilità dal testicolo non sceso.
Generalmente, il testicolo ritenuto è molto più piccolo di quello discendente.
Diagnosi e trattamento del criptorchidismo nel cavallo
Per poter eseguire una diagnosi di criptorchidismo nel cavallo, ovvero se l’animale presenta un testicolo ritenuto, il veterinario inizierà tramite l’ispezione visiva dello scroto.
Poi, effettua la palpazione esterna dello scroto stesso e dell’anello inguinale superficiale.
Non sempre, però è sufficiente la palpazione, poiché se i testicoli sono situati nel canale inguinale rendono più difficile la diagnosi.
Per rendere più accessibili questi organi, occorre sedare il cavallo e ciò aiuta a rilassare il muscolo cremastere.
Un altro esame può essere quello rettale, utile ad identificare la localizzazione e capire se è stato trattenuto in alto nell’addome, per questo è possibile effettuare anche un’ecografia dell’addome del cavallo.
Stabilita la diagnosi di criptorchidismo nel cavallo il veterinario stabilirà come e dove intervenire.
Se il testicolo non scende entro i primi 2-3 anni di vita del puledro, si può tentare un approccio medico somministrando degli ormoni che stimolino la crescita e la conseguente discesa completa del testicolo.
Tuttavia, trascorsi i 3 anni di vita, il trattamento previsto è quello chirurgico.
Inoltre il veterinario consiglierà di effettuare la castrazione di un criptorchide in clinica ed in anestesia generale (eventualità assolutamente obbligatoria nel caso della ritenzione addominale).
Questa procedura anche se comporta maggiori rischi chirurgici, dovuti soprattutto all’anestesia generale, e maggiori costi, resta comunque l’approccio più corretto e sicuro per l’animale.
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