L’avvelenamento da veleno per topi nel cavallo, un probabile incidente che può verificarsi. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.
Quando si decide di prendere un animale, occorre essere preparati per poter affrontare ogni tipo di problematica.
In particolare, è importante saper riconoscere un comportamento anomalo che l’animale può assumere e gli eventuali sintomi che possono comparire subito, dopo pochi minuti o anche qualche ora dall’ingestione della sostanza tossica.
Riuscire ad interpretare in modo rapido i segnali caratteristici di un’intossicazione è un fattore decisivo che vi permetterà di salvare la vita al vostro animale.
Ecco perché, in questo articolo andremo ad approfondire l’avvelenamento da veleno per topi nel cavallo.
Le cause dell’avvelenamento da veleno per topi nel cavallo non possono che essere, come si evince dal titolo, dovute all’ingestione di una sostanza tossica che in questo caso è il colicalciferolo, assunta dall’animale in maniera involontaria.
Molto spesso capita che tale veleno per topi può contaminare il cibo del cavallo. La condizione avviene in quanto è solito depositare il veleno per topi anche nelle aree di stoccaggio.
Tuttavia non è l’unica causa per cui può verificarsi l’avvelenamento da veleno per topi nel cavallo.
Come infatti tale condizione può verificarsi anche quando il mangime viene miscelato o formulato in modo improprio o anche per una somministrazione esagerata di integratori di vitamina D3.
I segnali che il cavallo mostra a causa dell’avvelenamento da veleno per topi possono essere diversi.
Sintomi che possono confondere il veterinario e trarre in inganno ma se non diagnosticati in tempo e curati in modo tempestivo possono portare alla morte del cavallo.
I sintomi relativi all’avvelenamento da veleno per topi nel cavallo sono:
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Per poter stabilire una diagnosi il veterinario potrà prelevare un campione di sangue e mandarlo ad un laboratorio per far misurare i livelli sierici del composto.
Mentre il normale esame del sangue del cavallo, mostrerà livelli elevati di fosforo e calcio, per di più segni verificherà anche l’eventuale danno renale.
Stabilita la diagnosi il veterinario potrà, a seconda della quantità di veleno ingerito e della gravità dei sintomi, procedere con il trattamento.
In generale prescriverà un chelante del calcio, in quanto ciò ridurrà l’assorbimento intestinale del calcio e limiterà l’assunzione di vitamina D assunta attraverso il cibo e gli integratori.
Inoltre, dovrà procedere anche per il trattamento per l’insufficienza renale e la somministrazione di grandi quantità di liquidi IV, per la terapia di supporto.
Purtroppo, si parla di un lungo e difficoltoso recupero ma molto spesso la prognosi non è positiva.
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