Botulismo nel cavallo è una malattia generalmente fatale che colpisce adulti e puledri. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.
Il botulismo è una grave malattia paralitica causata dalle tossine rilasciate dal batterio Clostridium botulinum.
Questa patologia può verificarsi sia nel cavallo adulto ma anche nel puledro. Nei puledri, la malattia è generalmente si verifica al di sotto delle quattro settimane di vita ed è chiamata “sindrome del puledro shaker”.
Vediamo quali le cause di questa condizione, i segnali che si possono individuare sia nel cavallo adulto che nel puledro, come avviene la diagnosi da parte del veterinario e come è possibile curare l’animale.
Cause del botulismo nel cavallo
La causa del botulismo nel cavallo è da attribuire alle tossine rilasciate dal batterio Clostridium botulinum.
Il contagio avviene quando il cavallo mangia foraggio avariato che contiene spore di questo batterio.
Le spore batteriche vengono ingerite dal cavallo mentre si nutre, si riproducono rilasciando la loro tossina mortale.
Questa tossina penetra nel corpo e si diffonde impedendo il passaggio degli impulsi da un nervo all’altro, procurando, in questo modo, una paralisi progressiva nel corpo dell’animale.
Sintomi
I segnali che si manifestano nel cavallo colpito da questo batterio riguardano il sistema motorio e sono leggermente differenti nel puledro.
I sintomi di botulismo nel cavallo adulto includono:
- cibo e saliva nel naso del cavallo;
- debolezza progressiva generalizzata;
- difficoltà a deglutire;
- difficoltà a mangiare;
- problemi a camminare;
- respirazione difficoltosa;
- testa bassa a terra;
- morte.
I segni della sindrome del puledro shaker sono:
- andatura obliqua;
- incapacità di mangiare;
- incapacità di stare in piedi per lunghi periodi di tempo;
- puledro trovato morto;
- tremori muscolari.
Forme di botulismo
Le forme di botulismo in generale sono sette, designate da A a G, ma quelle che interessano il cavallo sono quelle di:
Tipo A: manifestata negli Stati Uniti nord-occidentali (Washington, Idaho, Montana, Oregon);
Tipo B: principalmente indicato come botulismo da foraggio a causa della sua associazione con il foraggio contaminato;
Tipo C: noto come botulismo delle carogne a causa dell’associazione con l’ingestione di mangime del cavallo contenente una carcassa in decomposizione (es. roditore, gatto, cane, uccello) o dal consumo di ossa di animali morti.
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Diagnosi e trattamento del botulismo nel cavallo
Fornire una diagnosi di botulismo è piuttosto complicato, il veterinario dovrà procedere per esclusione di altre malattie che causano la paralisi e per far questo dovrà basarsi principalmente sui sintomi presenti nel cavallo.
Il cavallo per avere una chance di sopravvivere dovrà essere visitato quanto prima possibile.
Come dicevamo, attraverso i segni clinici e anche la posizione può essere utile capire se c’è presenza di altri casi di botulismo nell’area e diagnosticarlo.
Questo perché, riconoscere il botulismo nel cavallo sulla base di test di laboratorio sulle feci o sulla valutazione del contenuto dello stomaco del foraggio contaminato è piuttosto complicato.
Stabilita la diagnosi, generalmente, il trattamento è centrato sulla terapia di supporto, perciò la fluidoterapia EV (poiché il cavallo non è in grado di mangiare o bere); la terapia fisica e ad altri metodi (per mantenere la circolazione e prevenire le piaghe da decubito); antibiotici (poiché il cavallo è a maggior rischio di polmonite da aspirazione, dovuto all’incapacità di deglutire correttamente).
Lo stesso trattamento è previsto anche per i puledri con lo stesso problema, per entrambi la prognosi è estremamente riservata, anche se è giusto sottolineare che sono pochi i casi che sopravvivono.
Per fortuna per i cavalli che vivono nelle zone a rischio è prevista la vaccinazione, in particolare per le cavalle gravide.