L’avvelenamento da alloro nel cavallo è un incidente che può verificarsi negli equini. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Quando si decide di prendere un cavallo o più cavalli, è fondamentale avere gli spazi adeguati e necessari al pascolo.
Tuttavia, ciò che conta non è solo la grandezza della terra ma anche ciò di cui è composta e contornata.
Come infatti, prima di posizionare il cavallo nello spazio a lui dedicato, accertatevi che tutte le piante tossiche, compreso l’alloro, siano state completamente rimosse.
In caso contrario affrettatevi a farlo prima che possa essere troppo tardi per il vostro cavallo.
In questo articolo, vedremo come individuare i sintomi e come curare l’avvelenamento da alloro nel cavallo.
Cause dell’avvelenamento da alloro nel cavallo
La causa, dell’avvelenamento da alloro nel cavallo, non può che essere l’ingestione di foglie, steli o fiori dall’arbusto di alloro.
L’alloro è una pianta aromatica e officinale appartenente alla famiglia delle Lauracee, diffusa nel bacino del Mediterraneo.
Questa pianta al suo interno contiene acido cianidrico. Tale acido è un liquido incolore, evaporabile ed estremamente velenoso. Lo si riconosce per lo spiccato odore di mandorla amara.
Tutti i tipi di alloro sono tossici per il cavallo e la reazione ad esso è basata sulla salute dell’animale. Ad ogni modo, alte concentrazioni possono essere fatali.
Sintomi
I principali segnali che si manifestano nel cavallo durante l’avvelenamento da alloro possono essere i seguenti:
- battito cardiaco accelerato;
- battito cardiaco rallentato;
- crollo;
- vomito nel cavallo;
- debolezza;
- insufficienza cardiaca;
- insufficienza respiratoria;
- perdita di condizione;
- respirazione difficoltosa;
- sibilo;
- morte nel cavallo.
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Diagnosi e trattamento dell’avvelenamento da alloro nel cavallo
Per poter eseguire una diagnosi, il veterinario dovrà essere messo al corrente sulla saluta del cavallo fino al momento dei primi segnali di malessere, insieme al racconto di probabili incidenti.
Oltretutto è sempre bene, laddove ve ne siate potuti accorgere, raccogliere il materiale ingerito dal cavallo. Questo permetterà di velocizzare la diagnosi ed arrivare prima alla terapia.
Il cavallo, generalmente, non è attratto dalla pianta di alloro, in quanto presenta un forte odore e un aspetto gommoso, ma se dovessero mancare altre erbe su cui pascolare, non esiterebbe a mangiarlo.
Tuttavia, potrebbe anche verificarsi la crescita spontanea di alloro tra le altre piante da pascolo, consentite.
L’acido cianidrico, il principio attivo che si trova nell’alloro, può essere fatale anche per i cavalli più sani e quindi i casi di avvelenamento dovrebbero essere diagnosticati il prima possibile per garantire la sopravvivenza del cavallo.
Una cura tempestiva è essenziale per una piena guarigione. Purtroppo la diagnosi di questa condizione spesso arriva post mortem.
Laddove invece, venga individuato l’avvelenamento da alloro nel cavallo, i metodi di trattamento possono essere diversi.
Tuttavia, la respirazione artificiale è fondamentale per trattare questa condizione, insieme anche ad un’elevata concentrazione di ossigeno per aumentare le possibilità di sopravvivenza.
Molti cavalli, purtroppo non sopravvivono, perché si interviene quasi sempre tardi.
C’è solo un modo per evitare che tutto ciò accada e riguarda la prevenzione, in questo caso però del pascolo.
È fondamentale avere cura di ispezionare il luogo dove il cavallo si reca a pascolare ed eventualmente eliminare la presenza di piante di alloro.
Inoltre, cercare di garantire una sana e sufficiente alimentazione per il cavallo, in modo tale da non sentire il bisogno di cercare cibo.
Perciò assicuratevi che il cavallo sia ben nutrito e abbia molta erba sana su cui pascolare.