L’anemia infettiva equina è una patologia contagiosa molto diffusa tra i cavalli. Come riconoscere i sintomi? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Le malattie contagiose, anche qualora caratterizzate da bassa mortalità, sono particolarmente insidiose, proprio perché in grado di trasmettersi da individuo ad individuo: è il caso dell’anemia infettiva equina, una patologia diffusa tra gli equidi, e piuttosto difficile da riconoscere, anche perché molto spesso gli individui che ne sono colpiti sono asintomatici. Ecco cosa sapere al riguardo.
L’anemia infettiva equina è una patologia virale che colpisce le specie appartenenti alla famiglia degli equidi. Il virus responsabile della malattia, un Lentivirus appartenente alla famiglia Retroviridae, si trasmette in vari modi.
La modalità più frequente di contagio è quella che vede gli insetti ematofagi nella veste di vettori; essi, nutrendosi del sangue di un animale infetto, trasmettono il virus agli individui sani che attaccheranno successivamente.
Il sangue, dunque, è il principale veicolo di trasmissione del virus; tutte le circostanze che favoriscono il contatto di un individuo sano con materiale ematico infetto (ad esempio attraverso l’utilizzo di strumenti medici non sterilizzati) possono essere causa di contagio.
L’anemia infettiva equina può anche essere trasmessa dalla madre, infetta durante la gravidanza, al puledro.
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Come detto, non è semplice individuare l’insorgenza dell’anemia infettiva equina. La ragione è molto semplice: molto spesso, gli animali portatori della patologia virale sono asintomatici.
La malattia ha un basso tasso di mortalità, a cui corrisponde un alto tasso di contagiosità; tra l’altro, l’esemplare portatore del virus lo sarà per tutta la vita. La patologia può presentarsi in diverse forme. Nei casi di anemia infettiva equina acuta si manifestano i sintomi più gravi: quello tipico è la febbre nel cavallo.
L’equide potrà presentare anche stanchezza e tremori. La forma cronica della patologia si manifesta con sintomi meno virulenti, ma egualmente debilitanti l’animale, che appare costantemente spossato. L’anemia infettiva equina non rientra tra le malattie trasmissibili dal cavallo all’essere umano.
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In presenza dei suddetti sintomi è necessario contattare con celerità il proprio veterinario di fiducia.
In via precauzionale, occorrerà isolare altrettanto tempestivamente il cavallo (o altro equide) da tutti gli altri esemplari, in attesa del responso.
Purtroppo ad oggi non esiste alcun trattamento terapeutico efficace nella cura della malattia. Essa ha un tasso molto basso di mortalità, ma affliggerà il cavallo per tutta la vita (anche se in molti casi, come specificato, l’individuo resta asintomatico).
Pertanto assume una rilevanza fondamentale la prevenzione, affatto semplice da attuare, proprio perché nella maggior parte dei casi l’animale affetto non presenta alcun segno clinico. Quando si acquista un cavallo, dunque, è necessario accertarci preventivamente che non sia portatore della malattia: la presenza del virus viene accertata con il test di Coggins.
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A. S.
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