Quando il cavallo è difficile e non si fa prendere

Quando il cavallo è difficile e non si fa prendere

Il cavallo difficile che non si fa prendere e scappa via

cavallo difficile scappa
@Immagini d’archivio

Alcuni cavalli mostrano un comportamento particolare tanto da risultare difficili nella gestione. E’ piuttosto comune, in paddock o in un terreno all’aperto che quando vedendo l’uomo con la cavezza alla mano, tendono a scappare via via e a non farsi prendere. Un comportamento che può anche trasmettere ad altri cavalli nel terreno. Cosa fare in questi casi? Ci sono diverse soluzioni per cambiare questa abitudine che può diventare un vero e proprio vizio. Tuttavia, è importante capire innanzitutto il motivo: se il cavallo è timido oppure associa la cavezza a un trauma.

Perché il cavallo scappa via quando vede la cavezza

Chi ha avuto modo di approcciare i cavalli al pascolo sa quanto sia difficile in alcuni casi recuperare un esemplare. In molti ricorrono alla tattica del pappone o del dolcetto per attirarlo nella trappola evitando. Si tratta perlopiù di un espediente che non risolve il problema che provoca questo comportamento.

Un cavallo non si fa prendere per diversi motivi che possono essere di difesa o che scaturiscono da un problema:

    • è intimidito
    • spaventato
    • non è stato ben addestrato
    • manca di rispetto al cavaliere
    • ha vissuto un trauma collegato alla cavezza
    • esprime un disagio
    • oppure non vuole lavorare

Nella maggior parte dei casi, i problemi o le difese del cavallo scaturiscono da traumi ma soprattutto da problemi di comunicazione.

E’ importante imparare il linguaggio del cavallo per stabilire un rapporto equilibrato e per arrivare al punto in cui il cavallo rispetti il cavaliere, non si opponga a lui, non sia irrispettoso o troppo invadente.

Per intervenire si deve capire l’origine del problema. Osservando le reazioni del cavallo se comunica paura, mancanza di rispetto o incomprensioni. Da quel momento, si dovrà agire di conseguenza, lavorando sulla desensibilizzazione in caso di timori, sulla leadership oppure migliorando la comunicazione con l’animale.

Abituare il cavallo a farsi prendere

In questi casi, è fondamentale capire il perché di questo atteggiamento, senza forzare l’animale o coinvolgere in esperienze negative. Ci sono diversi metodi che si basano sulla doma dolce o etologica con i quali intervenire per rieducare il cavallo e ristabilire la gerarchia nel branco.

  • La cosa migliore è dedicare un po’ di tempo al cavallo, stando nel pascolo insieme a lui, osservarlo nei suoi comportamenti, dedicarsi alla pulizia del recinto o della tettoia, in modo che si abitui alla presenza del cavaliere. Camminare nel terreno, aspettando che sia lui ad avvicinarsi perché curioso e desideroso di interagire.
  • Per cercare di modificare il comportamento di fuga, ripetere questo approccio diverse volte, lasciandosi annusare dal cavallo che si avvicina, senza cercare di prenderlo.
  • Non deve essere il cavallo a prendere l’iniziativa di andarsene, per questo è suggerito nell’addestramento, ad allontanarlo nei brevi incontri.
  • Ripetendo questo esercizio, il cavallo con il tempo si avvicinerà sempre più velocemente.

E’ ben ricordare che gli equini sono molto sensibili e riconoscono le intenzioni delle persone anche in base alla loro postura. Approcciarsi al cavallo con una postura passiva, rallentando il battito del cuore, nel modo più possibile rilassato.

E’ anche possibile andare verso il cavallo procedendo a zig zag, mettendosi anche di spalle per incitarlo a venire verso il cavaliere. Una volta stabilito il contatto, intrattenerlo con attività piacevoli, come grattini e massaggi.

  • Dopo di ché è possibile iniziare la fase con la quale lo si prende alla lunghina. Anche in questo caso, associare la lunghina a qualcosa di gradevole e non traumatico. Nelle prime fasi, passeggiare con il cavallo, facendolo rilassare al proprio fianco, portandolo a seguire il cavaliere e a rispettare gli stop rimanendo dietro le spalle del cavaliere. Non deve mai superarlo. Fare dei passi anche in zig zag, in modo che il cavallo impari a muoversi a seconda della direzione della persona. Finita la sessione, fare dei grattini e dei massaggi prima di liberarlo.
  • Se il cavallo ha vissuto un trauma per cui è timoroso e ha paura dell’uomo a seguito di una violenza subita, è importante riconquistare la fiducia dell’animale, con un approccio che richiede tempo e molta pazienza, migliorando al contempo la comunicazione.

Alcuni cavalli che non sono stati addestrati bene o che sono stati approcciati da persone inesperte o principianti possono prendere la mano oppure assumere determinati comportamenti a seguito d’incomprensioni. E’ necessario ricominciare dalle base, imparando il linguaggio dei cavalli per creare uno scambio e un’interazione con l’animale.

Cosa non dobbiamo fare

E’ sempre sconsigliato usare metodi duri, coercitivi con movimenti violenti con i quali ci s’impone sul cavallo e lo si vuole sottomettere.

Anche l’essere troppo permissivo, approcciandosi all’animale in modo insicuro avrà delle conseguenze nella gestione del cavallo che non riconosce la leadership.

Se non si è all’altezza, con i cavalli difficili è bene rivolgersi a uno specialista per ristabilire il rapporto con il cavallo. Evitando in questo modo di peggiorare la situazione, preservando l’animale da ulteriori sbagli che alimenterebbero l’incomprensione.

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C.D.

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