Il purosangue arabo (P.S.A) è una delle principali razze da sella. È un cavallo di tipo mesomorfo con altezza al garrese compresa tra i 145 e le 155 cm e peso tra i 380 e 450kg. Ha un profilo camuso e una testa di notevole bellezza con fronte spaziosa e occhi espressivi; il profilo nella zona boccale è triangolare, le orecchie sono ben piazzate e poco distanziate tra loro: piccole e appuntite nel maschio, e un pò più lunghe nella femmina. Le narici sono grandi e con ampia capacità di dilatazione durante il movimento. Il muso nel complesso è piccolo e le labbra sono fine. Il collo con la gola formano un unico blocco di grande bellezza. Il garrese è alto e prominente. Reni corte e muscolose con groppa alta e orizzontale, la coda, abbastanza corta, è portata alta e distaccata dalle natiche con eleganza. La spalla è ben salda e inclinata verso il basso. Nel complesso gli arti sono tutti robusti, sottili e forti; con piedi grossi e rotondi. Il mantello può presentare colori differenti: baio, sauro, grigio con stelle sulla fronte e balzane più o meno alte.
Risalire alle origini di questa razza è quasi impossibile, perché sono molto antiche e avvolte dalla leggenda. La sua regione di provenienza è la penisola Araba, nello specifico il deserto del Nejd, che di tutta la penisola è la parte più selvaggia. Gran parte della fauna non seppe adattarsi alle condizioni sfavorevoli del posto, rendendo cosi il cavallo una delle specie più resistenti e durevoli. Solo cavali tremendamente frugali, ed estremamente resistenti potevano sopravvivere alle modalità di vita che il clima torrido richiedeva. Da sempre il purosangue arabo è considerato il cavallo per eccellenza e durante tutta la storia i grandi Re della Terra hanno sempre cercato di acquisirne con ogni mezzo qualche soggetto, in senso riproduttivo, per dare forza e vitalità di spirito alle razze locali. Oggi il P.S.A è diffuso in tutto il mondo allevato con molta attenzione e cura. In molti Paesi vengono organizzate gare di galoppo riservate al P.S.A, ma la disciplina in cui spicca maggiormente è l’endurance, cioè gare di fondo (70, 180 km): le sue doti di velocità trovano in questa disciplina, piena realizzazione.