Pony Mongolo: specie rara da cortile e da giardino ornamentale

Pony Mongolo: specie rara da cortile e da giardino ornamentale

Pony Mongolo uno degli animali più rari da lavoro e da cortile con cui molte persone amerebbero abbellire il proprio giardino.

pony mongolo
(Foto AdobeStock)

Oggi andremo a conoscere il pony Mongolo, un esemplare ammirevole nella sua specie, una razza di pony non proprio piccolissima ma nota nel mondo, in quanto resistenti e affidabili nel lavoro.

Sono in tanti, infatti, a voler abbellire il proprio giardino o comunque uno spazio esterno, con degli animali da cortile rari ma molto di moda negli ultimi anni.

Di fatto negli ultimi decenni si è diffusa la tendenza ad allevare questi cavallini come animali da compagnia o da lavoro.

Ecco perché in questo articolo andremo a conoscere più a fondo le caratteristiche, le origini, l’alimentazione e qualche curiosità sul Pony Mongolo molto popolare nella sua Regione ma difficile da trovare in Europa.

Caratteristiche del pony Mongolo

Il Pony della Mongolia o Cavallo di Przewalski prende il nome dal generale russo Nikolaj Prževal’skij , che fu anche esploratore e naturalista.

pony della mongolia
(Foto AdobeStock)

Il pony Mongolo ha un’altezza al garrese che oscilla tra i 123 – 142 cm e un peso medio compreso tra i 250 – 400 kg.

Questo pony è possibile trovarlo di diverse varietà di mantelli, baio, morello, sorcino e isabella.

Il colore quindi può essere sabbia o marrone, con zone più chiare su pancia, muso e fianchi; sia la criniera che la coda sono nere. Il mantello in estate è più corto e più morbido rispetto all’inverno.

Possiede il tronco robusto tipico dei cavalli da lavoro, è solido, ma non si può dire che sia elegante. Possiede zoccoli larghi e robusti, ragion per cui non necessita di ferratura.

Mentre grazie al pelo duro e folto è in grado di sopportare gli sbalzi di temperatura della Steppa: da -40° in Inverno a +30° in Estate.

L’insieme di tutte queste caratteristiche groppa forte, il ventre solido e grande spirito di adattamento rende questo cavallo capace di enormi fatiche.

Infatti, ha un’andatura tra il trotto e il galoppo utile per percorrere rapidamente grandi distanze, in condizioni normali anche 60 km ed è capace di trasportare un carico di 2.000 chili.

Caratterialmente il pony Mongolo, possiamo dire che dimostra un forte temperamento, spirito di adattamento e grande capacità di sopportazione alla fatica. È facile da addestrare per il lavoro ma non prettamente indicati per essere cavalcati da bambini.

Si tratta di un cavallo tranquillo ma molto energico. In Mongolia è usato come cavallo da lavoro proprio perché è più simile ad un asino per le sue dimensioni ma può essere usato anche in altre attività comprese le corse dei pony.

Potrebbe interessarti anche:Pony Falabella: specie rara da cortile e da giardino ornamentale

Origini e habitat

Il pony Mongolo, è originario della Mongolia, come del resto lo si può intuire dal nome.

Ci sono tracce che i cavalli mongoli esistessero già nelle steppe dell’Asia centrale 2000 anni prima di Cristo.

È una razza molto primitiva, che tuttavia non ha subito molte variazioni dal suo addomesticamento. Inoltre ci sono documenti che testimoniano che l’Imperatore Gengis Khan, vissuto nel XI secolo, usava questo pony come animale da soma durante le battaglie.

Fu sempre durante l’Impero mongolo nel tredicesimo secolo, che da questa razza si diede origine ad altre sotto razze in Asia, come il cheju o lo yunan.

Attualmente il pony Mongolo viene utilizzato per l’equitazione e per il lavoro quotidiano dei nomadi. Può vivere sia nel deserto che nella steppa e a seconda del suo habitat varia la struttura fisica.

Attualmente il numero di esemplari di pony Mongolo si è drasticamente ridotto a causa degli incroci con altre razze, come il cavallo arabo o il purosangue.

Cosa mangia il pony Mongolo

La sua alimentazione varia da erba di pascolo, radici, frutti, foglie e germogli. Inoltre non disdegna i cereali e va ghiotto per le carote, le mele e l’anguria.

Gli adulti vivono in mandrie formate da uno stallone maschio e alcune femmine.

Gli esemplari maschi lasciano la mandria a quattro anni e le femmine a due anni, sebbene entrambi i pony raggiungano la maturità sessuale a 24 mesi.

Potrebbe interessarti anche: Pony sportivi: le razze per scuola d’equitazione e competizioni agonistiche

Malattie comuni dei pony

Le malattie comuni dei pony sono le stesse che colpiscono anche i cavalli e possono essere le seguenti:

  • Arterite virale equina: e si diffonde attraverso lo sperma degli stalloni infetti o attraverso le secrezioni respiratorie di qualsiasi cavallo infettato dal virus. Il virus dell’arterite equina (EAV) è altamente contagioso.
  • Influenza equina: questa malattia può essere trasmessa direttamente da un cavallo all’altro o attraverso la contaminazione di attrezzature, indumenti o attraverso l’aria.
  • Nematodi: sono la classe più comune di parassiti del cavallo. Comprende una vasta gamma di specie, di cui i piccoli strongili sono i più abbondanti nella popolazione equina.
  • Virus del Nilo occidentale: una malattia causata da un virus trasportato dagli uccelli migratori e trasmessa ai mammiferi dal morso di varie zanzare.
  • Erpesvirus equini (EHV-1 E EHV-4): sono herpesvirus equini strettamente correlati che possono causare malattie respiratorie, aborti e disturbi neurologici.
  • Infezioni da tenia: le tenie vengono trasmesse al cavallo attraverso un ospite intermedio, un acaro del letame presente nei pascoli. Si tratta di parassiti presenti nell’intestino alla giunzione ileocecale.
  • Infezioni ectoparassiti: gli ectoparassiti sono principalmente mosche, pidocchi, acari, zanzare e zanzare succhiatori di sangue (ceratopogonidi).

Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.

Raffaella Lauretta

Gestione cookie