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Cavalli

Il modo in cui i cavalli comunicano con l’uomo

Come il cavallo comunica con l’uomo: il suo linguaggio e i segnali da conoscere

Il cavallo comunica con l’uomo. E’ quanto rivelato da diversi studi, tra i quali uno condotto in Italia dalla ricercatrice Rachele Malavasi della scuola di Equitazione etica a Moncigoli Di Fivizzano in collaborazione con il professore Ludwig Huber, dell’Istituto di ricerca veterinaria di Vienna in Austria.

I due studiosi hanno voluto dimostrare si sia effettivamente possibile una comunicazione tra il cavallo e l’uomo e come, in tal caso si verifica.

Gli equini stabiliscono un legame con il loro proprietario tanto che in alcuni studi era stato evidenziato che quando un cavallo è ferito cerca con lo sguardo l’uomo per avere un aiuto. Questo significa che il cavallo cerca di comunicare con le persone ed è capace di usare una comunicazione referenziale eterospecifica.  Ovvero, sono in grado di comunicare qualcosa in riguardo all’ambiente in cui si trovano (come chiedere il cibo)  all’uomo.

“La comunicazione referenziale si verifica quando un dato individuo elabora dei gesti per indirizzare l’attenzione di un destinatario che lo aiuta all’ottenimento di un obiettivo desiderato. Ad esempio, il cavallo può indicare o puntare un oggetto, per informare la persone che lo desidera”. Spiegano i ricercatori

Segnali visivi e tattili

Per studiare il comportamento dei cavalli e osservare il loro modo di comunicare, un gruppo di ricercatori hanno preso in esame 14 esemplari.

I cavalli sono stati collocati in paddock separati dove vicino alla staccionata sono stati posti dei secchi con all’interno del cibo (carote, aveva, mele) fuori portata dell’animale. I proprietari dei cavalli sono stati successivamente invitati a posizionarsi in diversi luoghi: in prossimità dell’animale, distanziati e frontalmente al cavallo all’esterno del recinto, vicino ad altre persone all’interno del recinto, dietro al cavallo (sempre all’interno del recinto) oppure sono stati fatti camminare intorno alla staccionata.

Secondo i risultati, è emerso che:

  • Il tasso dell’alternanza dello sguardo è stato più alto quando il proprietario era disposto frontalmente al cavallo
  • I cavalli hanno usato diversi “indicativi”  come il puntare o gesti non indicativi quali lo scuotere la testa.
  • I cavalli sono passati da una comunicazione visiva a una comunicazione tattile mostrando perseveranza

Lo studio ha dimostrato che non solo il cavallo usa lo sguardo ma anche la gestualità arrivando a dare dei colpi di testa al padrone per incitarlo a compiere un’azione.

“I cavalli sono animali sociali e le loro competenze si sono evolute per preservare l’unità sociale: relazione affiliativa, protezione nei riguardi di estranei, facilitazione sociale e apprendimento sociale”, ha spiegato la ricercatrice Rachele Malavasi.

La Malvasi ha poi aggiunto che “noi adesso sappiamo che l’insieme delle loro competenze comprende anche la capacità di comunicare volontariamente con gli umani”.

Mappa mentale

Ciò ha un ulteriore significato. Ovvero i cavalli sviluppano una risoluzione dei loro problemi in modo strategico. “Non si comportano senza tenere conto delle conseguenze delle loro azioni. Al contrario, sono in grado di elaborare una mappa mentale per valutare il grado di attenzione degli spettatori e di modificare di riflesso la loro strategia di comunicazione”.

E’ giusto ricordare che l’espressione si sviluppa in base sia a fattori biologici che ambientali e si rivela un processo complesso in continua evoluzione anche in base all’esperienza del cavallo, alla sua socializzazione e al rapporto con il cavaliere/proprietario.

La comunicazione nel cavallo

A differenza dell’uomo che ha elaborato un linguaggio prevalentemente vocale e uditivo, gli animali e così il cavallo hanno un sistema di comunicazione che si esprime attraverso segnali visivi/corporei, tattili, chimici e vocali/uditivi. Quello che affascina è che i cavalli hanno anche la facoltà di entrare in relazione empatica ovvero è in grado di capire lo stato d’animo e il carattere della persona con la quale si relaziona.

Tra i segnali più comuni:

Posizione delle orecchie: in base alla posizione delle orecchie il cavallo comunica uno stato d’animo. Quando le orecchie sono in avanti è in allerta o attento quando le porta schiacciata all’indietro è un segnale di aggressività.

Tuttavia, è importante anche valutare altri segnali a volte impercettibili come ad esempio il dilatarsi delle forge o se il cavallo sbruffa.

Posizione della coda: la posizione della coda è un altro segnale visivo. Se viene portata bassa ed è aderente al corpo, il cavallo ha paura, quando invece è alzata il cavallo è in uno stato eccitato e se invece viene agitata, indica che il cavallo è nervoso o frustrato.

Sbadiglio e masticazione: in base a diverse situazioni, sia lo sbadiglio che la masticazione sono segnali con i quali il cavallo vuole comunicare. Possono indicare stress o confusione, sottomissione oppure rilassamento.

Flegmen: un gesto con il quale il cavallo arriccia il labbro superiore e identifica ormoni sociali o feromoni oppure un odore inusuale. Attraverso l’odore il cavallo individua i soggetti e mantiene legami parentali come tra il puledro e la fattrice.

Nitriti: i nitriti del cavallo sono diversi e hanno differenti significati. Il cavallo può utilizzare il nitrito per indicare un saluto, per richiamare il branco o in caso di separazione. Il nitrito è anche un mezzo con il quale il cavallo segnala una minaccio o un disagio.

Comunicazione tattile: per il cavallo il contatto fisico è importante. Alcuni segnali passano attraverso il morso o la toelettature reciproca come il grooming. In questo modo, il cavallo mordicchia la zona del garrese nell’altro cavallo e questo ha un’azione calmante e rilassante.

 

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C.D.

lotta75

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