Ferratura o pareggio naturale: cosa cambia per lo zoccolo del cavallo

Ferratura o pareggio naturale: cosa cambia per lo zoccolo del cavallo

Il pareggio naturale dello zoccolo del cavallo in che cosa consiste e quando farlo
zoccolo cavallo pareggio naturale
@immagine d’archivio

Il cavallo in natura percorre dai 10 ai 30 chilometri al giorno su terreni di vario tipo per pascolare o abbeverarsi. Ogni giorno lo zoccolo viene pertanto modellato in una forma naturale in base all’equilibrio e all’assetto del cavallo. L’aspetto dello zoccolo dei cavalli varia in base al contesto in cui il cavallo si muove. C’è una differenza tra terreno morbido e duro, tra la sabbia o le praterie. Oltre alla ferratura tradizionale, negli ultimi anni si sta sempre più diffondendo il pareggio naturale.

Com’è fatto lo zoccolo del cavallo

Lo zoccolo di un cavallo è suddiviso in tre parti:

  • Parete o muraglia:

la parete è divisa in diverse parti: punta, mammelle, talloni e quarti ed è composta dal periople, una striscia spessa qualche centimetro di corneo morbido. Il secondo strato è l’unghia, molto resistente che contiene il colore dello zoccolo. Infine ha uno strato laminare di cornee. La parete verso i talloni, si ripiega all’interno e forma le barre, in direzione del fettone e sono fondamentali per l’appoggio del piede.

  • Forchetta o Fettone:

Il fettone ha una forma triangolare cuneiforme con la punta rivolta verso la punta della sula. E’ morbido ed elastico e serve ad attutire i colpi e per migliorare la circolazione periferica del sangue

  • Suola

La suola del cavallo, ha una forma concava e protegge le parti interne del piede. Si ricongiunge alla parete e viene delimitata da una linea bianca. In questo modo, è possibile stabilire lo spessore dell’unghia durante la ferratura.

Infine, sono presenti due cuscinetti (chiamati digitale e coronarico) che sono cartilagini alari e i talloni, nella parte posteriore del piede.

Il pareggio naturale

Il pareggio naturale è un’alternativa alla ferratura dei cavalli. Consiste nello stimolare il consumo naturale dell’unghia. Ovvero, quando il cavallo ha sufficiente spazio per muoversi, pareggia in maniera naturale lo zoccolo, migliorando la sua funzionalità.

Per i cavalli che hanno il movimento limitato o che svolgono attività nei maneggi viene pertanto effettuato nell’arco dell’anno, il pareggio degli zoccoli e la ferratura, per ripristinare la lunghezza giusta dello zoccolo.

A differenza della ferratura, il pareggio naturale è una pratica che si sta sempre più diffondendo e che mira a riprodurre il consumo naturale dello zoccolo in modo da favorire la rigenerazione naturale del piede.

La cultura dello zoccolo scalzo contribuisce a stimolare l’apparato cardio
circolatorio, alla percezione del contatto con il terreno, ad ammortizzare preservando tendoni e articolazioni e a una migliore adesione del cavallo sulle superfici di vario tipo.

In che cosa consiste il pareggio

Nel pareggio naturale viene rimossa la parte che non è stata “consumata”, rimuovendo le parti dello zoccolo cresciute in eccesso. Rispetta la forma dello zoccolo e non forza l’integrità del piede come nella ferratura tradizionale. Infatti, in alcuni casi, nella ferratura la forma dello zoccolo viene forzata e nei casi in cui è troppo corto, si possono creare delle infiammazioni alla spalla o agli arti del cavallo.

La pratica del pareggio naturale nasce dall’osservazione dei cavalli in natura seguendo lo schema del consumo dello zoccolo in base allo stile di vita del cavallo e i terreni in cui si muove allo stato selvatico.

La pratica dei cavalli scalzi chiamata anche dei cavalli barefoot si è sviluppata negli ultimi anni, diffondendosi in tutto il mondo.

Correzioni dello zoccolo

Oltre al tenere sotto controllo la lunghezza dello zoccolo, il pareggio naturale interviene anche nella correzione dei difetti con interventi “correttivi”o “terapeutici” che mirano alla risoluzione di specifiche problematiche.

Non è solo la forma ma anche la funzionalità e l’usura dello zoccolo. Con il pareggio viene stimolata una crescita che favorisce la funzionalità e il giusto equilibrio biometrico del cavallo, in modo da indirizzare la guarigione di difetti o problematiche di vario tipo.

Quando effettuare il pareggio

Il pareggio viene effettuato in base all’ambiente in cui vive l’animale. In alcuni casi non è neanche necessario se il cavallo vive in condizioni tali in cui si verifica il consumo naturale dello zoccolo. Tuttavia, anche in questo caso è importante controllare lo zoccolo in base anche alle stagioni in modo da stimolare sempre la corretta funzione della crescita dello zoccolo in base alla sua forma e funzionalità.

Così come la ferratura è consigliata ogni 45 giorni, il pareggio dovrebbe essere controllato in un arco temporale che spazia tra le 4 e le 8 settimane.

Il pareggio naturale è richiesto in alcuni percorsi di recupero terapeutico nel caso di alcune patologie come laminiti e navicolitiche.

Quanto costa il pareggio

Il pareggio ha un costo minore rispetto alla ferratura. Togliendo i costi del ferro e dei chiodi e del lavoro aggiuntivo del maniscalco. Se una ferratura spazia tra i 70 e i 120 euro per le ferrature “correttive”, il pareggio parte dai 30/40 euro.

Come curare lo zoccolo del cavallo

Lo zoccolo richiede delle cure specifiche. Per mantenerlo in salute, innanzitutto è fondamentale un’alimentazione sana ed equilibrata. Anche lo spazio e l’attività fisica del cavallo sono importanti. L’animale deve avere possibilità di muoversi e pertanto di consumare in modo naturale lo zoccolo. La pulizia del luogo incide sulla salute dello zoccolo: ambienti umidi o sporchi possono far marcire la suola o il fettone oppure provocare infezioni batteriche o micotiche.

La pulizia dello zoccolo dovrebbe essere regolare se non quotidiana in modo da rimuovere da sotto i piedi del cavallo l’accumulo di sporcizia, terra, o sassolini tra l’unghia e il fettone.

Con il nettapiede è possibile mantenere pulita la suola dello zoccolo, pulendo bene attorno al fettone. Dopo il passaggio del ferro ad uncino partendo dal fettone verso la punta dello zoccolo, è possibile usare lo spazzolino per rifinire la pulizia. Nel caso in cui l’animale segue un trattamento è possibile anche ricorrere all’utilizzo di una scarpetta che protegga la ferita dal fango o sporcizia.

D’estate lo zoccolo, il fettone e la suola devono essere idratati. Esistono in commercio diversi tipi di grassi per lo zoccolo che devono essere spalmati dalla corona fino alla punta. Per la suola e il fettone vi sono prodotti antimicrobici in di vario tipo come spray, lozioni intensive o gel disinfettanti a base di vitamine e oli essenziali che permettono di proteggere le parti da possibili infezioni batteriche. Al contrario durante l’inverno o nella stagione delle piogge è possibile proteggere il fettone con una tecnica antica che prevede l’applicazione del catrame in modo da prevenire un possibile marciume e al contempo rafforza il fettone la suola.

Patologie più diffuse dello zoccolo

Cavallo francese canadese

Lo zoccolo è suscettibile di alcune patologie più o meno diffuse e comuni.

Sobbattitura

La sobbattitura è una contusione della suola. In base alla gravità può creare un livido, con ecchimosi o trasudazione di sangue nella sostanza cornea. Può provocare anche suppurazioni e ascessi. Il cavallo tende a zoppicare. Di norma, per individuare la sobbattitura se non visibile, il veterinario usa una tenaglia con la quale comprime la parte lesionata. In altri casi, la sobbattitura puà essere visibile. In caso di accessi viene pulita e trattata. E’ frequente su terreni duri, con sassi dove il cavallo può farsi male.

Fettone marcio

Il fettone marcio è una condizione di infezione batterica per cui si riscalda e tende alla formazioni di ulceri. Il fettone si ammorbidisce e si sfibra scagionando un odore fetido. Può diventare pericoloso se non curato e provocare l’insorgenza del tumore del fettone. Si verifica con la scarsa pulizia del piede, con la permanenza del cavallo in luoghi sporchi. Il fettone marcio va ripulito in profondità e trattato con prodotti disinfettanti specifici.

Laminite

Ci sono diverse tipologie di laminite. Quella più frequente è metabolica e provocata da eccesso di zuccheri. L’insorgenza della laminite deriva da una forte infiammazione a carico dell’ingranaggio laminare dello zoccolo. Può diventare acuta, subacuta o cronica. Provoca disturbi alla parete dorsale degli zoccoli. Il cavallo limita il movimento.

Sindrome navicolare

Si tratta di un’infiammazione dell’osso navicolare e dei tessuti circostanti. Le cause della patologia sono sconosciute. Tuttavia, la tensione ai legamenti che sostengono il navicolare può causare infiammazione. Si riduce la circolazione sanguina e l’osso non più vascolarizzato tende alla decalcificazione. Viene riscontrata nei cavalli sottoposti a esercizi intensivi come il salto ad ostacolo o che lavorano in terreni di un certo tipo senza un’adeguata ferratura. La navicolite è cronica e non tende a guarire.

Inchiodatura

Si tratta di ferite provocate da chiodi o corpi estranei che entrano all’interno della suola del cavallo e va in profondità nei tessuti. La ferita provoca zoppia nel cavallo e in base ai danni provocati e alla gravità in caso di tetano può anche uccidere l’animale. In questi casi è necessario effettuare da subito un’iniezione di siero antitetanico. Dopo la rimozione disinfettare la ferita e sottoporre il cavallo a terapia antibiotica.

Setole

Le setole cono fenditure che si creano sulla parete dello zoccolo, in base alla direzione delle fibre. Possono essere di dimensioni irregolari. Ci sono diverse tipologie di setole: ascendenti (dall’estremità dello zoccolo risalendo verso la corona) oppure discendenti che partano dalla corona. Di norma sono traumatiche e possono provocare zoppia.

Tarlo dell’unghia

Una specie di tarlo chiamato Achorion Keratophagus che penetra nelle screpolature dello zoccolo. Si sviluppa in base alle condizioni della lettiera, non pulita o umida. Va ad intaccare la parete dello zoccolo provocando segatura e rendendolo fragile la parete. E’ possibile individuarlo in corrispondenza della linea bianca che separa la suola dalla parete. L’acqua ossigenata tenda a uccidere il tarlo.

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C.D.

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