Ferratura del cavallo: a cosa serve e le differenze tra i ferri

Ferratura del cavallo: a cosa serve e le differenze tra i ferri

Che cos’è la ferratura del cavallo, a cosa serve, quali sono le diverse ferrature e la differenza tra i ferri

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Zoccolo ferrato del cavallo

La ferratura del cavallo varia a seconda della disciplina sportiva e può avere un’utilità terapeutica e correttiva per l’appiombo del cavallo. Ci sono diversi tipi di ferrature (italiana, spagnola o inglese) con lo scopo di migliorare anche le prestazioni dell’animale in funzione dell’aderenza al terreno. Negli ultimi anni, si è anche diffusa la moda del pareggio naturale escludendo il ferro, per favorire l’usura naturale dello zoccolo.

Che cos’è la ferratura

La ferratura del cavallo è l’applicazione di un ferro sotto allo zoccolo del cavallo, sul contorno della suola per proteggerli ed evitare la sua usura. La ferratura può anche essere applicata per delle azioni correttive di difetti dello zoccolo che si ripercuote anche sull’arto e per migliorare l’appiombo dell’equino. Infine, si ricorrere alla ferratura anche a scopo curativo in caso di malattia, patologia all’arto o ferite.

Come sono fatti i ferri e i chiodi

I ferri sono di diverse tipi, hanno differenti forme, variano nelle loro misure nella larghezza e lunghezza e nello spessore. I ferri anteriori sono diversi da quelli posteriori, rispettando la forma dello zoccolo e del piede del cavallo. Hanno diverse larghezze e misure a seconda della dimensione dello zoccolo del cavallo, in base alla disciplina equestre e agonistica (salto, corsa, passeggiata in campagna, attività di maneggio, per il tiro da carrozza) o il terreno nel quale dovrà lavorare.

Il ferro presenta anche delle appendici: creste o barbette, grappe e ramponi. All’estremità dei talloni sono presenti i cosiddetti “ramponi” che garantiscono maggiore presa sul terreno. Possono essere come dei rilievi quadrangolari o ripiegamenti verso il basso nella parte terminale del ferro. Anche le grappe hanno una funzione antiscivolo e sono presenti nello spigolo esterno inferiore del ferro. Infine, le Barbette sono appendici triangolari che partono dallo spigolo superiore esterno del ferro e che aderiscono alla parete dello zoccolo, per evitare lo spostamento del ferro. Di norma il ferro per l’anteriore presenta una sola barbetta, il posteriore due barbette.

Ci sono dei fori, il cui numero varia da 9 a 11 fori, detti stampe. Nei fori vengono inseriti i chiodi che hanno una forma particolare: una testa sotto alla quale si colloca il colletto e il fusto che viene inserito nello zoccolo. Il chiodo ha una leggera curvatura per favorire l’uscita verso la parte esterna della muraglia.

Materiali differenti

Nell’arco dei secoli anche la mascalcia si è evoluta adattandosi alle innovazioni e ai nuovi materiali. Oltre al ferro, oggigiorno vi sono altri tipi di materiali e leghe che vengono utilizzate per ferrare il cavallo.

Sono molto diffuse le leghe quali alluminio, acciaio e titanio ma anche negli ultimi anni alcune resine e leghe ricoperte di gomma. L’alluminio è un materiale leggero e più malleabile rispetto al ferro e di conseguenza dura anche di meno. Tuttavia, assorbe maggiormente le vibrazioni nell’impatto dello zoccolo sul terreno. I ferri in acciaio e titanio sono più duri, hanno una maggiore resistenza e sono più leggeri del ferro. Tuttavia, come il ferro non hanno assorbimento delle vibrazioni. In alternativa esistono anche le scarpe in resina o i ferri ricoperti di gomma, usati specificamente per assorbire l’urto. Inoltre hanno una maggiore aderenza e presa sul terreno.

Infine esistono i ferri in piombo, molto pesanti che possono essere usati per delle terapie in modo da accentuare il sollevamento dell’arto.

Tra il ferro e lo zoccolo possono anche essere inserite delle solette in gomma che ricoprono interamente la suola e possono essere in plastica, silicone, resina acrilica, cuoio, pelle, rame o alluminio. Hanno un’utilità protettiva per la suola, nei casi ad esempio di laminite oppure sono utili per assorbire gli effetti dell’urto con il terreno.

Ferratura a caldo o a freddo

Oggigiorno sono diffusi modelli e misure di ferri prestampati. Anticamente, la ferratura era a caldo, ovvero il maniscalco da una barra di metallo, produceva e forgiava i ferri su misura riscaldandoli per adattarli allo zoccolo dell’animale. Ancora oggi, questa tecnica è tramandata. Si distinguono pertanto due tipi di ferratura: a caldo o a freddo.

Con la ferratura a caldo, il ferro viene modellato in base allo zoccolo del cavallo e si rivela utile perché con il ferro riscaldato vengono bruciate anche le parti in eccesso dell’unghia. Dopo la sua lavorazione, il ferro viene poi raffreddato in un secchio d’acqua per poi fissarlo. In questo caso, il ferro aderisce perfettamente alla suola e garantisce l’appoggio su tutta la superficie, dando maggiore stabilita. La ferratura a caldo richiede più tempo di lavorazione e abilità del maniscalco. L’unico difetto è che si può rischiare di ustionare l’animale.

Con la ferratura a freddo si adatta al piede del cavallo ferri prestampati che vengono comunque ribattuti per modellarli allo zoccolo. Tuttavia, in questo caso, conta molto il pareggio del cavallo e se non viene effettuato perfettamente, non garantisce un’adesione tra lo zoccolo e il ferro che rischia di allentarsi. La ferratura a freddo richiede meno tempo ed evita le ustioni. Per la ferratura a freddo vengono utilizzati alcuni materiali come l’alluminio o altre leghe che sono più malleabili e si modellano facilmente con la lavorazione del maniscalco.

Strumenti del maniscalco

Qualsiasi cavaliere dovrebbe avere una base di mascalcia per intervenire in casi d’imprevisti. Le attrezzature necessarie sono:

  • raspa per il pareggio del piede
  • coltellaccio: per ripulire la suola e il fettone
  • martello di gomma dura per ribattere i chiodi della ferratura precedente
  • tenaglia per rimuovere il ferro vecchio e per accorciare l’unghia
  • sgorbiette: un coltello con le lame ricurve per ripulire le parti di unghie in eccesso
  • chiodi e ferri di riserva

Il maniscalco ha tutta una serie di strumenti di varie misure per lavorare con precisione: vari tipi di lime, martello o puntoni. Inoltre è dotato dell’incudine per ribattere il ferro e modellarlo e nel caso della lavorazione al caldo, un piccolo fornello a gas per riscaldare il ferro. Oltre alle varie misure di ferri e di chiodi, usa l’incastrino per creare la sede dove sarà battuto il chiodo e una pinza per tirare i chiodi.

Quando ferrare un cavallo

La ferratura di un cavallo dovrebbe essere effettuata ogni 45 giorni. Quando il cavallo non viene montato, conviene tenerlo sferrato. Per i cavalli da corsa o che svolgono attività agonistiche la ferratura può essere anche più frequente.

Rispetto al pareggio naturale, se il cavallo lavora molto su terreni duri o deve intraprendere passeggiate o trekking lungo percorsi anche asfaltati, è consigliata la ferratura per evitare l’usura dello zoccolo e proteggere il cavallo da possibili sobbatiture.

Quanto costa una ferratura

Il costo della ferratura è spazia tra i 60 e i 120 euro e oltre. Comprende il costo dei materiali impiegati, la lavorazione e lo spostamento del maniscalco. La ferratura può essere più costosa in caso di una ferratura correttiva o curativa.

Come curare il piede del cavallo

Per mantenere in salute il piede del cavallo sono necessari piccoli accorgimenti e cure quotidiane. E’ importante controllare in maniera frequente il piede dell’animale, pulirlo, rimuovendo sassolini o copri estranei. La suola deve essere pulita così come attorno al fettone in modo da evitare che marcisca o che si sviluppino infezioni batteriche.

Nelle stagioni umide esistono prodotti specifici da applicare sulla suola o sullo zoccolo per renderlo impermeabile o per mantenere la suola asciutta come il catrame. Tuttavia, nei periodi estivi e di siccità anche in inverno, lo zoccolo del cavallo deve essere curato e ingrassato per evitare spaccature.

E’ importante che la lettiera dove permane il cavallo sia pulita per evitare la diffusione di batteri o micosi che il cavallo potrebbe contrarre.

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C.D.

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