Scopriamo insieme che cos’è l’ippoterapia, a cosa serve e per quali malattie è indicato questo peculiare approccio terapeutico.
Gli animali non sono solo nostri compagni di vita, fedeli ed amorevoli, ma aiutano l’essere umano nelle sue attività quotidiane: si pensi al cane guida per ciechi, o ai cani poliziotto. Gli animali, però, sono utilizzati anche per curare l’uomo. Anche il cavallo rientra tra gli animali impiegati a tale scopo: scopriamo insieme che cos’è l’ippoterapia e per quali patologie è prescritta.
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Ippoterapia, dal termine greco ἱππος, che significa cavallo, significa letteralmente terapia con il mezzo del cavallo. Questa tecnica terapeutica ha origini molto antiche: basti pensare che già Ippocrate di Coo, considerato il padre della medicina, prescriveva questa pratica più di duemila anni per combattere ansia e insonnia.
Tuttavia solo nel corso del Novecento è stata riconosciuta ufficialmente come mezzo terapeutico efficace contro determinate patologie. È a partire dagli anni 70 che la Pet Therapy in Italia annovera l’ippoterapia tra le sue tecniche. Dunque l’ippoterapia rientra a pieno titolo nelle Terapie assistite con gli animali (IAA), che costituisce uno dei tre pilastri della Pet Therapy (gli altri due sono l’Educazione Assistita con Animali [EAA] e Attività Assistite con gli Animali [AAA]).
L’ippoterapia è prescritta quale percorso terapeutico per tutte quelle patologie che incidono negativamente sulla sfera relazionale e comunicativa dell’individuo, come l’autismo o la sindrome di Asperger. E prescritta altresì per la sindrome di Down e la paralisi cerebrale infantile.
Non solo: l’ippoterapia è indicata sia per persone immunodepresse, per i pazienti di malattie allo stato terminale, nonché per pazienti con difficoltà motorie e neurologiche dovute a patologie quali la SLA, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la demenza senile e l’ictus.
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Compreso che cos’è l’ippoterapia, elenchiamo quelli che sono i benefici del percorso terapeutico. Ovviamente con l’ippoterapia si possono perseguire obiettivi diversi, a seconda della specifica situazione del paziente.
Tra i benefici che l’ippoterapia è in grado di apportare a chi soffre di patologie che condizionano la sua capacità relazionale, annoveriamo l’aumento dell’autostima, derivante dalle responsabilità affidate al paziente (pur sempre in un percorso controllato dal personale competente) e della capacità di instaurare relazioni.
Il paziente, comunicando con l’animale, trova un interlocutore senza filtri, che lo accetta senza alcun tipo di condizionamento; ed è proprio per questo motivo che migliora la sua capacità di relazionarsi con gli altri.
L’ippoterapia è in grado di apportare dei benefici anche dal punto di vista motorio. Gli esercizi fatti dal paziente insieme al cavallo migliorano la sua coordinazione, l’equilibrio del corpo, e contribuiscono alla tonificazione muscolare.
Antonio Scaramozza
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