Il cavallo può diventare cieco per diversi fattori eppure può continuare a vivere e a donare molte emozioni nonostante il suo handicap
Molti cavalli hanno dimostrato come la cecità sia un handicap con il quale convivere serenamente. Ce lo ha dimostrato un grande campione degli ippodromi, Laghat, il cavallo disabile diventato una leggenda. Nonostante la sua cecità, Laghat è stato addestrato e ha partecipato a numerose gare nella disciplina del galoppo. Recentemente è stata invece raccontata la storia di una trottatrice di nome Venusia Dielle che ha perso la vista a entrambi gli occhi a seguito di un trauma. Dopo aver partorito, il maneggio per tranquillizzare la cavalla ha messo una campana al collo del suo puledro, in modo che la madre potesse sentire i suoi spostamenti.
Laghat e Venusia Dielle sono due esempi che dimostrano che i cavalli ciechi o con parziale cecità possono continuare a vivere senza grandi problemi a differenza di chi è invece a favore dell’eutanasia.
Come per le altre disabilità sono necessari alcuni accorgimenti per migliorare la loro condizioni di vita, prevenire i pericoli e metterli in sicurezza.
La cecità per il cavallo è sicuramente un’esperienza traumatica soprattutto se insorge a seguito di un trauma o una patologia che porta l’animale a diventare ipovedente ad entrambi gli occhi o ad uno solo.
Oltre alla cecità i cavalli possono essere affetti da patologie legate alla vista che insorgono anche con la vecchiaia, a seguito di un’infezione o di un trauma e che provocano problemi visivi, come la vista annebbiata, ombre o difficoltà nella percezione della profondità e altri problemi oculari.
Questa condizione influisce sullo stato d’animo dell’animale. Il cavallo è turbato e si spaventa molto più facilmente e s’innervosisce.
La vista è un senso importante per il cavallo e per la sua sopravvivenza in natura. Oltre all’olfatto, l’udito o il gusto, la vista è forse il senso più importante.
I cavalli hanno infatti una visione molto sviluppata che può essere sia monoculare che binoculare e fa sì che riescono a vedere in lontananza, a concentrarsi sui lati, arrivando a coprire un raggio molto ampio che intorno al loro corpo. Questo per poter prevenire i predatori.
In assenza della vista, il cavallo si sente limitato e assume di conseguenza dei blocchi.
Una delle caratteristiche è che il cavallo riesce ad adattarsi a questo handicap anche se non tutti gli equini accettano la loro nuova condizione. E’ stato dimostrato che alcuni esemplari con malattie croniche che hanno debilitato la vista portando a una progressiva cecità si sono adattati perfettamente alla loro condizione.
Ci sono alcuni segnali che ci fanno capire che il cavallo sta perdendo la vista:
Quando il cavallo diventa totalmente cieco in alcuni casi si possono verificare delle reazioni pericolose:
Steve Smith gestisce il Rolling Dog Farm, un santuario per animali disabili vicino a Lancaster, N.H. e ha lavorato per molti anni con cavalli ciechi. Secondo Smith “molti di loro si adattano bene, ma ce ne sono alcuni che non lo fanno. Questi sono in generale cavalli più volubili e alti. Reagiscono ad ogni rumore e non stanno mai fermi”.
“Il modo in cui un cavallo si adatta alla cecità è collegato alla personalità dell’animale e non sempre con la disabilità stessa”, ha dichiarato Smith.
La reazione è anche collegata al modo in cui ha perso la vista. Se si verifica in maniera improvvisa, come ad esempio a seguito di un trauma, potrebbe mostrare segnali di confusione e paura e in tal caso l’animale ha bisogno di un periodo di adattamento. In questo caso, sottolinea Smith “dovrebbe trovarsi in una stalla o un recinto sicuro dove può conoscere i suoi confini e sviluppare un senso di sicurezza al loro interno. In ogni modo anche i cavalli che perdono gradualmente la vista hanno bisogno di tempo per adattarsi al buio”.
Che sia un cavallo adulto o un puledro che nasce cieco, è necessario mettere in sicurezza l’animale, ricordandosi anche di non sottovalutare la sicurezza delle persone che hanno a che fare o che interagiscono con l’equino.
Un cavallo cieco è una grande responsabilità:
Quando il cavallo viene introdotto nel nuovo ambiente, lo si dovrà accompagnare lungo la recinzione, percorrendo il perimetro, mostrando i confini all’animale, gli elementi che costituiscono l’ambiente, il cancello, aiutandolo ad individuare punti di riferimento fino al luogo in cui è collocata l’acqua e il mangime.
Una volta che il cavallo non vedente riconoscerà i confini non tenterà di sfidarli.
I cavalli sono molto consapevoli del loro ambiente e gli esemplari ciechi hanno una maggior sintonia con tutto quello che li circonda. Tendono a sviluppare gli altri sensi come udito e tatto. Il tatto è importante e anche attraverso le numerose terminazioni nervose che hanno sul muso, gli equini delineano una mappa mentale.
I baffi e i peli sul muso del cavallo lo aiutano a mappare l’ambiente perché forniscono feedback sensoriali.
Un animale da compagnia è vantaggioso per un cavallo cieco che sia nella stalla che nel paddock aiuta a superare il periodo di transizione e lo rassicura.
Potrebbe essere inserito un altro cavallo, un pony o addirittura una capra che lo guida e lo aiuta ad orientarsi.
I cavalli ciechi vengono cacciati all’interno del branco e diventano vittime di bullismo da parte dei cavalli più giovani. E’ importante scegliere un animale da compagnia che sia mansueto e docile con un carattere che si adatta bene alle condizioni del cavallo.
Il cavallo si legherà molto al compagno con il quale svilupperà un’amicizia molto stretta. Potrebbe diventare nervoso e ansioso se viene separato dal suo amico. Per questo è necessario programmare qualsiasi spostamento o casi in cui saranno separati.
Anche il proprietario si deve organizzare a adattare alla nuova condizione dell’animale. Oltre ad apportare delle modifiche all’ambiente per garantire le migliori condizioni di vita e tutelare il suo benessere è necessario assumere determinati comportamenti per manovrare il cavallo in sicurezza.
I cavalli ciechi riconoscono la voce, l’odore e il tatto.
Nel periodo di transizione è importante usare la voce. Insegnare al cavallo segnali verbali, usando lo stesso tono di voce. Successivamente, introdurre dei segnali per indicare ostacoli o la direzione.
Le tecniche di addestramento devono essere assolutamente associate alla coerenze. PEr questo è suggerito avvicinarsi al cavallo, parlando con un tono di voce sempre moderato, toccando la spalla per rassicurarlo.
I cavalli ciechi possono essere cavalcati. Di norma devono essere esemplari ben domati e obbedienti e devono essere montati in ambienti circoscritti, privi di pericoli.
In ogni caso, questi esemplari si rivelano molto cauti e attenti nei movimenti, sviluppando un forte legame di fiducia con il proprietario.
“Il legame che instauri con un cavallo cieco è molto diverso da quello che sviluppi con un cavallo normale. Il livello di fiducia è più profondo perché il cavallo sa che dipende da te”, spiega Smith.
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C.D.
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