Calmare un cavallo spaventato può essere molto difficile se non si ha una grande esperienza e un feeling con l’animale. Ecco cosa sapere a riguardo.
Chiunque, a prescindere che abbia un cavallo o un meno, ha visto o almeno sentito raccontare di un cavallo che si imbizzarrisce, perché spaventato, e che scappa, rischiando di fare danni a cose o persone. L’esperienza, nel calmare un cavallo spaventato, è fondamentale; ma nello stesso tempo è necessario instaurare il giusto feeling con l’animale.
Imparare a calmare un cavallo spaventato parte da lontano, ed è un lavoro che si costruisce giorno per giorno: dal primo momento che l’equino è con voi sarà necessario instaurare una connessione, un feeling che vi consenta di essere sulla stessa lunghezza d’onda e che faccia sì che il cavallo si fidi di voi.
Solo se il cavallo avrà la piena fiducia in voi allora potrà sentirsi al sicuro e ascoltare le vostre direttive nel momento in cui sarà spaventato. L’equino è un animale molto sensibile: in natura, quale preda, è esposto costantemente agli attacchi dei predatori ed è per questo sempre all’erta.
Un rumore improvviso e sconosciuto lo porta ad alzare la guardia: quando si spaventa, il cavallo agisce istintivamente, normalmente fuggendo via. In alcuni casi, in un’azione di difesa, il cavallo impenna prima di darsi alla fuga, potendo sia spaventare che eventualmente ferire il cavaliere e altre persone che siano nei paraggi.
Se poi l’animale, come normalmente accade, si trova in uno spazio chiuso, laddove sia molto spaventato, non riuscendo a scappare, può imbizzarrirsi e divenire difficilmente controllabile, oltre che pericoloso.
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Come calmare dunque un cavallo spaventato? Come detto, l’arma principale per tranquillizzare l’equino è l’esperienza. Un cavaliere che conosce profondamente i cavalli, ed ovviamente anche la personalità del proprio, è in grado di capire quando ci siano delle situazioni che, potenzialmente, possano spaventarlo.
In quel caso dunque, il cavaliere è in grado di agire preventivamente, sussurrando e accarezzando il cavallo, evitando che possa perdere la calma. Sono due gli scenari che possono venire a configurarsi quando il cavallo si spaventa: il cavaliere può essere in groppa o a terra, più o meno vicino al cavallo.
Nel primo caso, se si è alle prime armi e non si ha sufficiente esperienza, è meglio scendere immediatamente; se l’animale si imbizzarrisce ed impenna potrebbe essere molto pericoloso: la caduta da cavallo può avere conseguenze molto serie, sia fisiche che giuridiche.
Se si è in groppa, magari durante una passeggiata col cavallo, è fondamentale mantenere la calma: il cavallo è un animale estremamente empatico, che riesce a carpire i nostri sentimenti e paure. Se avvertirà l’agitazione del cavaliere, a sua volta comincerà a mostrare segni di paura.
Altrettanto importante è la prevenzione: se siete in groppa al cavallo durante la passeggiata, mantenete l’attenzione per tutto il percorso. Se vi avvicinate a fonti di potenziale spavento per l’equino, voltatevi e cercate un percorso alternativo: la conoscenza del cavallo è fondamentale in questo caso.
Se l’animale si spaventa, evitate di tirare le redini: non è un proposito semplice da mettere in essere, giacché il primo istinto è proprio quello di tenersi più stretto possibile al cavallo; ma così facendo l’equino si spaventerà ancora di più.
Accarezzate la criniera del cavallo, i muscoli del collo e quelli vicini alle orecchie, parlandogli dolcemente; questo lo rilasserà ed aiuterà a tenere sotto controllo la paura. Se siete a terra, e non abbastanza vicini all’animale, muovetevi con lentezza, senza fare movimenti bruschi.
Parlategli con tono di voce basso, calmo e delicato allo stesso tempo. Una volta vicini, accarezzatelo e fatelo tranquillizzare, allontanandolo, se possibile, dalla probabile fonte di spavento.
Non sgridate l’animale: oltre a non capire, si potrebbe innervosire.
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Antonio Scaramozza
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