L’allergia al cavallo può essere un vero dramma sia per chi ama questo animale sia per chi, per lavoro, vi è a contatto tutti i giorni. Ecco cosa sapere a riguardo.
Le allergie al pelo degli animali possono essere un vero dramma per chi li ama e non può stare loro accanto. In altri casi, si potrebbe essere costretti, per lavoro, a stare a stretto contatto con gli animali ed accorgersi di soffrire del disturbo. Scopriamo come si manifesta l’allergia al cavallo, chi ne soffre, e quali sono i sintomi principali.
Si può definire l’allergia come una reazione di ipersensibilità dell’organismo nei confronti di una data sostanza che è normalmente innocua per gli individui della stessa specie. Tale reazione si manifesta attraverso diversi sintomi, che possono variare a seconda dell’allergia.
D’altronde le allergie esistenti sono davvero molteplici. Le più note sono quelle di tipo alimentare (l’allergia può riguardare qualsiasi cibo esistente) e quelle di tipo respiratorio (si pensi alle classiche allergie stagionali, che appunto danno problemi nell’atto respiratorio. L’allergene più noto è sicuramente il polline).
Ovviamente si può essere allergici anche a determinate sostanze, nonché sviluppare ipersensibilità anche verso gli animali. Non si tratta di un’allergia indefinita che li coinvolge necessariamente tutti: si può anche essere allergici solo al gatto, al cane o al cavallo.
Indubbiamente può essere un vero e proprio dramma per chi ama questi animali, in quanto potrebbe essere costretto a non avvicinarsi ad essi. Le problematiche possono essere dello stesso tenore anche per chi svolge un lavoro che comporta la stretta vicinanza agli animali, accorgendosi del disagio allergico.
L’allergia al cavallo è di tipo respiratorio, e provoca dunque delle difficoltà negli atti di inspirazione ed espirazione (il disturbo può comparire anche in una sola delle due fasi). Non vi sono categorie di individui più predisposti a tale tipologia di disturbo.
Come è ovvio che sia, ci si accorge di essere allergici al pelo del cavallo esclusivamente stando a contatto con l’animale. Indubbiamente chi ha un cavallo come animale di affezione e trascorre molto tempo insieme a lui può accorgersi più facilmente di avere un disturbo legato al pelo dell’equino.
Ovviamente anche chi lavora a stretto contatto con i cavalli può facilmente scoprire la relativa allergia. Alcune attività, come ad esempio il lavaggio del cavallo, richiedono uno stretto contatto, per una durata di tempo piuttosto lunga, tale da poter far insorgere i sintomi in prossimità del contatto con l’animale.
L’allergia è di tipo respiratorio, e pertanto i sintomi sono correlati a tale aspetto: si possono manifestare sotto forma di asma, oppure di gonfiore che comunque rende difficoltosa la respirazione, e, nei casi più gravi, anche se rari, anche sotto forma di shock anafilattico.
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In presenza di sintomi di difficoltà respiratoria, ovviamente è necessario rivolgersi al proprio medico. Se si tratta effettivamente di allergia, occorrerà individuare qual è la sostanza, il cibo o l’animale che scatena tale reazione. Se si è a stretto contatto con il cavallo, per ragioni di affetto o di lavoro, è facile poter indirizzare la ricerca in tale direzione.
Tuttavia si potrebbe scoprire la propria allergia al pelo dell’equino anche per mezzo di un contatto indiretto (che magari prima di incontrarvi è stato in un maneggio). Una volta accertato il disturbo, si potrà essere più cauti nel contatto con l’animale.
Molto importante è valutare anche l’intensità delle reazioni allergiche. Per chi ama profondamente questi animali e non ne può fare a meno, sarà necessario ricorrere ad antistaminici e cortisone. In alcuni casi, prendendo tali farmaci prima di entrare in contatto con l’animale, il disturbo può regredire nel corso del tempo.
Purtroppo ad oggi non vi sono studi che dimostrano l’esistenza di una razza di cavalli anallergenica, come il siberiano per i gatti.
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Antonio Scaramozza
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