Tra i documenti che riguardano il nostro Fido ce n’è uno che merita un’attenzione particolare: cos’è il patentino per cani e come farlo acquisire al nostro Pet.
Chi detiene legalmente la custodia di un animale domestico, e in particolare di un cane, sa bene che ci sono alcuni documenti che si rivelano molto utili in diverse circostanze, dalle cure mediche del proprio animale ai viaggi e così via. Ma forse non tutti sanno che esiste un patentino per cani, che può essere acquisito dal nostro Fido con un preciso percorso formativo e in certi casi è assolutamente necessario: tutte le particolarità su questo documento.
Patentino per cani: che cos’è
Chi è detentore della custodia di un cane è responsabile legalmente anche delle sue azioni e dovrà naturalmente risponderne, qualora fosse necessario. Ma oltre a badare alla sua salute e alla pericolosità del suo animale, il padrone o chi ne detiene la custodia dovrà anche provvedere a fornirgli tutti i documenti necessari e obbligatori: tra questi non vi è il patentino per cani. Si tratta di un attestato che si consegue alla fine di un percorso formativo e attraverso il superamento di un test finale.
Tale attestato dovrà essere lasciato dal Comune di riferimento unitamente al Servizio veterinario della Asl locale di competenza. L’obiettivo di questo patentino è quello di ‘educare’ il cane non solo a stabilire un buon rapporto col suo umano ma anche a fare in modo che non rappresenti un pericolo per terzi nel contesto sociale in cui vive, sia che si tratti di umani sia di animali.
Il provvedimento si è reso necessario a causa delle numerose aggressioni dei cani in contesti pubblici, ma resta una ordinanza confermata di anno in anno, non una Legge specifica a tutela della incolumità di terzi.
Il percorso formativo per il conseguimento del patentino
Purtroppo non tutti i Comuni sono organizzati al fine di organizzare questi corsi di formazione, tanto che in Italia ve ne sono ancora troppo pochi. In quelli che aderiscono a questa iniziativa utilissima si struttura un corso di formazione in due fasi: una di base (facoltativa) e una obbligatoria (per una lista di cani ‘particolari’, che elencheremo di seguito).
La prima parte del corso ha una durata di 10 ore, suddivise in 5 incontri di due ore ciascuno, nel corso delle quali si approfondiscono alcuni argomenti utili a creare o rinforzare il rapporto tra padrone e cane attraverso:
- la conoscenza del comportamento canino e della sua evoluzione in base alle fasi della sua vita,
- bisogni fondamentali dell’animale e la tutela del suo benessere,
- la conoscenza del linguaggio del corpo di Fido e dei suoi sensi,
- conoscenza di eventuali incomprensioni ed errori di comunicazione,
- prevenzione dell’aggressività del cane,
- responsabilità legali del padrone o del detentore della sua custodia.
La seconda fase, quella obbligatoria, lo è per determinate razze di cani particolarmente aggressive, ritenute pericolose per l’incolumità pubblica con tanto di certificazione di un medico veterinario esperto in etologia.
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Patentino per cani: quando e per quali razze è obbligatorio
Se per la maggior parte delle razze canine il conseguimento dell’attestato è facoltativo, per alcuni esemplari si rende necessario perché essi stessi sono considerati ‘a rischio elevato per l’incolumità pubblica’, iscritti in un registro apposito tenuto dal Servizio veterinario Asl locale. Tali animali possono essere condotti in luoghi pubblici solo se provvisti di guinzaglio e museruola, pena l’arresto del padrone fino a 3 mesi e una multa di 206 euro, così come previsto dal Codice Penale, art. 650.
Ma quali sono le razze ‘incriminate’ o meglio quelle che hanno bisogno di accorgimenti specifici prima di essere adottati? E’ bene premettere che la ‘colpa’ non è mai dell’animale ma di una sua cattiva o incompetente gestione da parte del padrone, che potrebbe anche aver acuito l’aggressività del Pet con un addestramento specifico in alcuni casi.
La lista stilata nell’Ordinanza del 12 dicembre 2006, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.10 del 13 gennaio 2007 e firmata dall’allora Ministro della Salute Livia Turco, citava:
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- Bull Terrier,
- Bulldog americano,
- Cane da Pastore (Anatolia, Asia centrale, del Caucaso, Charplanina, da Serra di Estrela),
- Dogo canario,
- Mastino napoletano,
- Perro da canapo Majoero,
- Pit bull Mastiff,
- Pitt Bull terrier,
- Rafeiro do Alentejo,
- Rottweiler,
- Tosa Inu.
Per il padrone che, pur in possesso di un esemplare di una delle razze canine appena citate, si rifiuta di conseguire il patentino, entra in vigore l’ammenda e la detenzione citata nell’art. 650 e inoltre potrebbe anche subire il sequestro dell’animale, poiché ritenuto evidentemente non responsabile e non adeguato alla sua gestione. Tuttavia, una volta ottenuto, il padrone non sarà tenuto a portarlo con sé nei luoghi pubblici.