Da tempo si discute sui benefici apportati dalla terapia a base di cannabis, e la cosa a quanto pare sembra possa riguardare non solo le persone ma anche gli animali: negli Stati Uniti infatti, in assenza di studi clinici sta crescendo la tendenza ad affidarsi a questa soluzione per alleviare i dolori dei quattrozampe. Ne ha parlato in proposito il New York Times in settimana, sottolineando come l’utilizzo di farmaci derivati da marjuana e cannabis vengano utilizzati in particolar modo negli stati che hanno legalizzato la droga leggera. Questo non vuol dire approvare l’uso della marjuana sugli animali, anche perché non esiste una forte documentazione scientifica a sostegno di ciò e per i veterinari non è possibile prescriverla. Ma esistono in commercio prodotti e soluzioni dotati di cannabidiolo, la componente che detiene tutte le proprietà terapeutiche senza fare andare “fuori di testa”. Tali farmaci vengono utilizzati per gli scopi più svariati, con l’Università della Pennsylvania che sta effettuando delle osservazioni su un cane malato di cancro, su un Chihuahua con attacchi di ansia e su un altro quattrozampe reduce da numerosi interventi chirurgici. In Italia invece sono gli animali stessi la componente fondamentale di certe terapie.
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