L’antropomorfizzazione, cioè l’abitudine di umanizzare i cani non fa bene ai nostri animali domestici. Trattare il cane come figli può infatti danneggiarli.
Capita molto spesso sentire la frase “per me il mio cane è come una persona” o “il mio Fido è come un figlio”, e vedere animali domestici trattati come esseri umani. Ma l’antropomorfizzazione, cioè l’abitudine di umanizzare i cani, è davvero giusta? O può portare a problemi comportamentali del nostro amico a quattro zampe visto che significa anche snaturare il suo istinto primordiale?
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Il cane trattato come un figlio
Una scena classica: la padrona di un cagnolino (solitamente un chihuahua o un barboncino) in borsetta, con vestitino rosa e fiocchetti colorati, che dice “per me è come un figlio”.
Non ci viene da pensare che quel povero cane non se la passa benissimo? Ma tutti i padroni amorevoli si affezionano al loro cane, tanto da paragonarlo ad un bambino umano.
E non c’è nulla di male nel farlo, se non si esagera troppo. Purtroppo spesso alcune persone hanno atteggiamenti davvero ossessivi, dimenticando che si tratta di un animale.
Si convincono così che il loro pelosetto abbia emozioni, necessità, comportamenti e sentimenti umani. Ma umanizzare i propri cani può davvero rasentare la follia, così.
Immaginiamo solo quanti trends vanno ogni giorno di moda per i nostri amici a quattro zampe: toelettatura e centri benessere, dieta vegana, pelo colorato, e tanto altro!
Ma da cosa deriva l’antropomorfizzazione?
Umanizzare i cani deriva in realtà da un eccesso di amore. In realtà, oltre a questo c’è un po’ di vanità ed egocentrismo, molto spesso.
A volte però può avere anche radici più profonde e non così semplici da giudicare. Immaginiamo una persona rimasta sola che prende un cane (o un gatto).
Il suo animale domestico andrà a riempire il vuoto lasciato da altre persone, riversando su di esso tutto l’amore e le attenzioni che sarebbero andate a chi non c’è più.
Altre volte invece sono veri e propri atteggiamenti compulsivi, o una convinzione assoluta che il cane sia esattamente come un figlio per quella persona.
Per questo motivo, altri aspetti fondamentali della vita di una persona con un animale domestico, vengono totalmente trascurati.
E questi aspetti sono molto importanti. Innanzitutto, un animale domestico come un cane o un gatto non potrà mai vivere a lungo quanto un figlio.
E chi tende a umanizzare i cani e gli altri amici a quattro zampe, non solo non è mai pronto (come non lo è nessun padrone), ma razionalmente sembra non saperlo affatto.
Ma se ci si convince che quel cane è un vero e proprio figlio, al momento di perderlo sarà qualcosa di non gestibile, troppo doloroso ed innaturale.
E poi un cane deve avere certo le sue cure adeguate (alimentazione e pulizia), ma non certo un parrucchiere o un’estetista che lo possano rendere un vero divo del cinema.
Una delle ultime mode, che sta spopolando in Cina, è trasformare il proprio cane in un altro animale: un panda, un leone, una zebra.
Una sessione di toelettatura e il nostro Fido ha una criniera, il colore di un leone, e la coda con il pennacchio. E certamente il nostro cane non è felice di tutto questo.
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Cosa pensa Fido di essere trattato come un umano?
Un cane costretto a comportarsi e vivere come un essere umano, le cui abitudini vengono modificate (tempistiche, ritmi, dieta), magari anche nell’aspetto, non è felice.
Queste attenzioni ossessive lo portano necessariamente a subire un grande stress, che lo faranno avere atteggiamenti nevrotici, e anche una serie di paure croniche.
Un cane tosato e dipinto come un panda, si sentirà umiliato perché snaturato del suo aspetto fisico. Lo stesso avviene a un barboncino con un vestitino da ballerina.
Un cane non ha bisogno di tutto questo, non è naturale per lui/lei. Inoltre, gli abiti e accessori che imponiamo a Fido bloccano i suoi movimenti e gli impediscono di sentirsi a proprio agio.
Umanizzare i cani è un problema che sta diffondendosi fin troppo, ed è un grave problema da non sottovalutare.
Inoltre, sembra non avere limiti. Si rischia quindi di attaccare in qualche modo gli istinti dei nostri animali domestici, trasformandoli in qualcosa di diverso.
Un cane va amato e rispettato per come mostra i suoi sentimenti, per la sua lealtà, per l’amore istintivo che prova per la sua famiglia umana. E non va cambiato assolutamente.
Perché certo, gli animali vanno amati tanto, ma anche rispettati come sono.
Non dobbiamo sostituirli ai figli, e non dobbiamo confonderli con delle persone (che magari non ci sono più), nè considerati giocattoli o bambole da esporre.
F. B.