I nostri amati compagni a 4zampe sono esposti a innumerevoli rischi e malattie. E’ pertanto importante tenerli sempre sotto controllo e avere attenzioni particolari di fronte ad alcuni sintomi. Alcune malattie dei cani sono letali tra queste numerose patologie sono provocate dai parassiti.
Ci sono diverse tipologie di parassitosi del cane diffuse, altre meno note perché asintomatiche o perché associate ad esempio ai gatti, come la toxoplasmosi.
La toxoplasmosi è una malattia di natura infettiva causata da un parassita protozoario chiamato Toxoplasma Gondii. E’ una delle rare malattie chiamate zoonosi, che può essere anche trasferita anche all’uomo.
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La toxoplasmosi viene associata ai gatti perché in realtà sono portatori del parassita. Ovvero, l’organismo del felino è l’habitat riproduttivo del Toxoplasma Gondii.
Qualsiasi animali può pertanto incorrere in questo parassita. Il cane può essere contagiato dalla toxoplasmosi attraverso l’ingestione di carne cruda di animali infetti o delle fece di un gatto infetto.
Il parassiti ha due cicli di riproduzione. Il primo avviene durante la riproduzione nel tratto intestinale del gatto. Le uova vengono poi espulse dal gatto attraverso le fece e maturano nell’ambiente in un periodo che va da uno a cinque giorni. L’infezione avviene tramite l’ingestione di uova mature che passano dall’intestino al sangue e infettano organi e tessuti.
La toxoplasmosi è una malattia asintomatica ovvero che non ha dei sintomi precisi o alcuni sintomi sono comuni ad altre patologie, a volte può non manifestarsi subito. Il cane può essere infetto senza dare sintomi. Nella sua fase acuta emergono alcuni sintomi che non devono essere trascurati per cui è importante rivolgersi ad un veterinario.
Non tutti i sintomi possono manifestarsi nel cane. Tuttavia, è importante osservare sempre il proprio animale.
Sintomi toxoplasmosi nel cane
La toxoplasmosi viene diagnosticata con le analisi del sangue, per valutare diversi parametri come anticorpi, il numero delle cellule di difesa e diversi indicatori epatici. Se il veterinario conferma la diagnosi di toxoplasmosi, la cura dipenderà da caso a caso e dallo stato di salute del cane.
La cura varia in base alla gravità della toxoplasmosi e può differire di cane in cane, rispetto anche ad altri sintomi che in alcuni casi dovranno essere trattati parallelamente alla cura farmacologica per la toxoplasmosi in sé.
Laddove il cane sarà disidratato il veterinario dovrà ricorrere alla somministrazione di fluidi per via endovenosa.
Per combattere l’infezione provocata dal parassita, sarà necessario un trattamento a base di antibiotici (clindamicina) per una durata di 4 settimane e al contempo, avviare una terapia per ristabilire il sistema immunitario del cane.
In alcuni casi gravi, potrebbe essere necessario anche il ricovero dell’animale.
Nei casi meno gravi, a distanza di due giorni dall’inizio della terapia sono evidenti dei miglioramenti nel cane. A volte ci possono essere effetti secondari del trattamento come disturbi gastrointestinali o diarrea.
Come per i gatti, per prevenire la toxoplasmosi bisogna curare ogni aspetto della vita del cane. A partire dalle condizioni igenico sanitarie in cui vive, fino all’alimentazione.
Non somministrare al cane, alimenti deperiti
Evitare al cane di entrare in contatto con le zone frequentate dal gatto
Tenere sempre pulita la lettiera del gatto
Tenere pulite le ciotole in comune con il gatto
Gli esperti ricordano che la toxoplasmosi non può essere trasmesse dal cane all’uomo. Per cui il cane affetto da questa malattia non è un pericolo per il padrone né per le donne in gravidanza.
Se il cane è in buona salute ci sono meno pericoli di contrarre il parassita. Gli esemplari più a rischio sono i cani affetti da altre patologie, cani anziani, esemplari con le difese immunitarie basse e i cuccioli che non hanno sviluppato tutte le difese immunitarie.
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C.D.
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