Un cane meraviglioso, davvero enorme e dal carattere forte: tutte le caratteristiche del Mastino tibetano o Tibetan Mastiff.
Grande e grosso, ma basterà un ampio spazio all’aperto per renderlo felice? In realtà si tratta di un cane che ha anche altre esigenze, che i futuri o potenziali padroni dovranno imparare a conoscere. Ecco dunque quali sono le caratteristiche principali del Mastino tibetano, conosciuto anche come ‘Tibetan Mastiff’ a partire dal carattere alle particolarità fisiche fino alle malattie tipiche di questa razza.
Ci credereste se vi dicessero che questa razza, nel passato, era ancora più grande di come si presenta oggi? Ebbene è proprio così: questo cane da montagna, che rientra nel Gruppo 2 della classificazione FCI, era davvero molto imponente. Di lui fa una descrizione Marco Polo, che lo definisce ‘Alto come un asino e dalla voce potente come quella di un leone’.
Tra le razze di cani molossoidi, questa ha di certo nel nome la sua origine, il Tibet, dove da sempre viene impiegato come cane da guardia contro leopardi e tigri (sebbene a prima vista possa sembrare un cane da pastore). Il Mastino tibetano quindi è cambiata nel corso dei secoli, sebbene c’è il rischio di estinzione per questi cani. Quello che attualmente vediamo in circolazione è il discendente diretto dell’antico Mastino tibetano che ha dato origine praticamente a tutti i mastini, molossi e molossoidi odierni.
Come riconoscere un Mastino tibetano (o Tibetan Mastiff)? Sicuramente la particolarità che ‘salta all’occhio’ è questa enorme criniera di pelo folto attorno al suo viso e che ricopre tutto il suo corpo (tranne che nel muso). Come già detto, le sue dimensioni sono davvero molto grandi, non solo nella testa ma anche nell’intera ossatura: i maschi raggiungono un’altezza al garrese minima di 66cm e le femmine i 61cm, da adulti.
Gli occhi sono marrone scuro e di media grandezza; le orecchie, cadenti ai lati, sono di lunghezza media, e hanno una caratteristica forma di cuore: quando è attento o concentrato su qualcosa le porta in avanti ma normalmente si lasciano cadere ai lati della testa.
La coda del Tibetan Mastiff è alta, arrotolata al di sopra del dorso e molto grossa: non sarà facilissimo distinguerla dal resto del corpo, in quanto anche essa è interamente coperta di un pelo lungo e folto. Il manto lo si può trovare in vari colori: dal nerofocato al dorato, dal nero alle varie sfumature di grigio (in varie tonalità).
Ma a quanto pare è proprio questa ‘copertura’ pelosa a renderlo molto tollerante alle basse temperature (si pensi che d’inverno non ha alcun problema a dormire all’esterno di casa). E’ ovvio che l’essere nato e vissuto in montagna lo ha abituato alle intemperie, ma d’estate lo stesso pelo folto può diventare un problema: infatti si consiglia di portarlo a spasso solo nelle ore meno calde e afose della giornata.
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Il suo nome in patria è ‘Do-Khyi’, che può essere tradotto con ‘cane da guardia’, non ha assolutamente un carattere facile ed è per questo che non viene spesso consigliato come cane per le famiglie con bambini. Sarà perché abituato a stare da solo in montagna ma spesso appare distaccato e si isola dagli altri. Di buono c’è che è non teme affatto la solitudine, e infatti è molto indipendente. Capire le sue intenzioni e sensazioni non sarà facile poiché raramente le lascia intravedere chiaramente.
Ciò non vuol dire che però non si affezioni alla famiglia, anzi appare molto legato non solo al suo padrone ma a tutti i membri che abitano con lui; se però questa fedeltà ai ‘suoi’ viene mostrata sempre è estremamente diffidente verso gli estranei. Quando avverte qualcuno come pericoloso può anche aggredire e diventare violento: insomma è ciò che ci si aspetta da un perfetto cane da guardia come lui.
Sebbene dunque sembri essere tra le razze non adatte ai bambini, proprio per il suo carattere imprevedibile e la stazza imponente, non ha alcun timore nell’affrontare il pericolo per proteggere la sua famiglia. È coraggiosissimo e nulla gli fa davvero paura: come già accennato prima, in origine la sua mansione principale era proprio quella di guardiano di case, dei villaggi e dei palazzi nobili in Tibet.
Una volta arrivato nel mondo occidentale le sue mansioni non sono poi cambiate tanto, infatti è ancora considerato (e a ragione) il custode della casa.
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Grande e grosso, eppure non particolarmente longevo: pare infatti che la speranza di vita media per un cane di questa razza sia di appena 11 anni. E nel corso della sua vita è anche particolarmente sensibile ad alcune patologie, quali:
Considerando che non si tratta di un cane particolarmente sportivo, è bene fargli fare delle passeggiate all’aria aperta, magari in compagnia del suo padrone, e non esagerare con le porzioni e i fuori pasto (è infatti molto goloso di snack). Fino ai 18 mesi, infatti, il Tibetan Mastiff deve essere alimentato con una dieta con il giusto equilibrio tra calcio e fosforo, e senza troppe proteine.
Per abituarlo a stare in mezzo agli altri è importante sottoporlo ad esercizi di socializzazione fin da cucciolo, per evitare che da adulto diventi aggressivo e mordace. Su consiglio dell’esperto, possiamo iniziare a fargli conoscere altre persone e altri animali, facendolo entrare in contatto con loro e provando a piccoli passi ad ‘ammorbidire’ il suo carattere durissimo.
Ti sei innamorato di questa razza e sei alla disperata ricerca di questo esemplare? Meglio fare una premessa: non sarà un’impresa facile, poiché anche nella sua terra d’origine, il Tibet, pare che questo cane sia quasi introvabile. Questo è sicuramente uno dei motivi per i quali il Mastino tibetano rientra nella categoria dei cani più costosi.
Il prezzo di questo cane è alto e oscilla tra i 1500 e i 2000 euro; le spese per il mantenimento sono altrettanto esose e si aggirano intorno agli 80 euro mensili (questo è dovuto specialmente per la difficoltà di mantenimento di un cane di così grande mole).
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