In un’interessante intervista rilasciata a businessinsider, Alexandra Horowitz, ricercatrice e studiosa del regno cognitivo dei cani, autrice di diverse pubblicazioni come “Inside of a Dog”, ha sfatato alcuni miti e luoghi comuni nel nostro approccio con i cani e soprattutto quello che amano o non amerebbero. Ad esempio, ci sono alcuni comportamenti che i proprietari dei cani tendono ad interpretare male oppure a fraintendere. La Horowitz ha voluto smontare diversi luoghi comuni che i padroni danno troppo spesso per scontato. A cominciare dagli abbracci, al tipo di interazione olfattiva e non visiva, passando per l’espressione del senso di colpa e infine l’idea della dominazione.
ABBRACCIO- L’esperta ha voluto ricordare che i cani non amano essere abbracciati. Al contrario si sento aggrediti: “Non ho mai visto un cane che, quando lo abbracciate, si alzano e scodinzolano, eccitati. Piuttosto, tendono ad allontanarsi”. Oppure, sottolinea la Horowitz, mostrano dei segnali calmanti che indicano che per loro l’abbraccio è stressante.
VISTA– A differenza di quanto si possa pensare, per il cane, il principale canale di comunicazione con il quale interagisce con il mondo esterno è quello olfattivo. Ecco perché i cani tendono ad avvicinarsi alle persone e più che guardare negli occhi, si concentrano sull’odore della persona. Questo in parte ribalta il rapporto con i compagni a 4zampe e determinati comportamenti che assumiamo nell’approcciarsi a loro.
SENSO DI COLPA– Recentemente è stata diffusa una ricerca sul “senso di colpa” dei cani quando assumano un’espressione con la quale dimostrano di aver capito di aver sbagliato. Nello studio era emerso che questo atteggiamento risalirebbe ai lupi e si tratterebbe dell’espressione di un sentimento di sottomissione. La stessa Horowitz, nel 2009, aveva condotto uno studio al riguardo sulle ambiguità dello sguardo da colpevole nel quale ovviamente sottolineava quanto fosse sbagliato “proiettare emozioni umane” nei comportamenti dei cani.
DOMINAZIONE- Si tratta di un tema che divide le opinioni degli esperti tra chi sostiene che bisogna assumere un rapporto di dominazione con il cane e chi come la Horowitz ritiene che non sia più valido alla luce dell’evoluzione e che non solo avrebbe portato i cani a divergere dai comportamenti dei loro antenati i lupi nel branco, ma che gli stessi lupi hanno cambiato anche loro alcune strategie all’interno del branco. “I cani non dispongono più di un territorio che devono difendere o devono cacciare per trovare del cibo”, ricorda la Horowitz, spiegando che già da queste due semplici constatazioni, l’idea della gerarchia nel branco decade. Anche tra i lupi, sottolinea l’esperta, si è registrato dei cambiamenti in quanto tendono a formare delle unità familiari all’interno delle quali un esemplare prende il comando che non si fonda sulla gerarchia di dominazione.
La Horowitz conclude ribadendo che i proprietari come anche gli esperti tendono a creare dei malintesi perché proiettano il proprio punto di vista, la percezione dell’uomo sulla realtà di determinati comportamenti: “Pensieri che non sono mai stati accertati dalla scienza ma con i quali abbiamo definito l’essere del cane”.
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