Scoprire i superpoteri e i talenti del cane permetterà di diventare un padrone migliore: ecco come fare per capire i quattro zampe.
Anche se la maggior parte delle persone ancora oggi non riesce a rendersene conto, gli animali, a qualsiasi specie appartengano, sono esseri senzienti. Capaci di provare sentimenti proprio come gli esseri umani, ma privi della cattiveria insita in questa specie, gli animali instaurano dei profondi legami di affetto con i loro simili e con gli altri esseri viventi. Da loro, gli umani non possono fare altro che imparare. Ma come fare a capire tutti i talenti nascosti e le abilità degli animali domestici per poter diventare così un padrone migliore? Ecco qualche consiglio in proposito.
Per esplorare le capacità cognitive del proprio quattro zampe è possibile affidarsi ad alcuni manuali estremamente utili. Un esempio è rappresentato dal libro Il mio cane è un supereroe!, che si presenta come una raccolta di «Storie straordinarie per imparare a essere dei padroni migliori».
L’autrice del libro, Jennifer S. Holland, ha raccolto le sue considerazioni frutto di ricerche sul campo, Holland ha visitato fattorie, riserve di caccia, centri di addestramento; ha intervistato scienziati ed etologi ed è stata in contatto con i cani capaci di riconoscere tossine ambientali o guarire le ferite psicologiche con i loro superpoteri. Il suo libro, Il mio cane è un supereroe!, si presenta come un’inchiesta documentata alla scoperta di che cosa significhi essere intelligente nell’universo canino.
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane riconosce come «chiunque abbia avuto modo di interagire con un animale di qualsiasi specie, o abbia avuto occasione anche solo di incrociare un suo sguardo, sa benissimo che queste creature provano esattamente le stesse sensazioni che proviamo tutti noi: paura, felicità, amore, sofferenza».
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Chi vive con un cane o un gatto sa benissimo come i quattro zampe, in virtù della loro intelligenza e della loro empatia, sanno rivelarsi degli ottimi insegnanti di vita. Per comprendere le idee di cani e gatti si può ricorrere ai manuali di psicologia animale semiseria, intitolati Dog-ology (Cosa pensa veramente il tuo cane) e Cat-ology (Cosa pensa veramente il tuo gatto) ed editi da Airone Editrice, svelano cosa si nasconde nella mente dei quattro zampe domestici.
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Non si dovrebbe dimenticare, però, che anche uno studio delle abilità cognitive di cani e gatti può basarsi su ragionamenti fondati e ricerche approfondite. La scrittrice Holland, coadiuvata dall’etologo cognitivo Marc Bekoff, fornisce una definizione di intelligenza animale. L’autrice spiega che questa intelligenza «può essere considerata un adattamento evolutivo la cui espressione varia da specie a specie». I cani sono creature con «menti attive, senso dell’umorismo e abilità cognitive importanti, capaci di valutare situazioni diverse e di provare un’ampia gamma di emozioni simile alla nostra». Ma quali sono, dunque, i superpoteri dei cani?
La scrittrice elenca come primo “superpotere canino” lo sguardo. L’espressione definita “da cucciolo” è capace di originare nella mente delle persone un istinto di cura, tanto che gli scienziati parlano di “feedback ormonale mediato dallo sguardo”, una scarica di endorfine e ossitocina. A parlare di questo “potere” sono anche i ricercatori di cognizione canina della Duke University.
Tra le abilità dei cani, l’autrice elenca poi i sensi. Solo per quanto riguarda l’udito, i quattro zampe sentono frequenze che partono dai 40 Hz e arrivano a 65.000 Hz, mentre gli umani arrivano solo alle 20.000 hertz (Hz). Anche la vista nei cani è molto più sviluppata rispetto a quella degli esseri umani. Il senso più sviluppato è poi l’olfatto, con 1200 geni che codificano gli odori contro gli 800 degli esseri umani. Il libro è ricco di spunti per interpretare diversamente molti comportamenti canini e per potenziarne le varie forme di intelligenze.
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La scrittrice ricorda infine come ai cani si chiedono livelli di autocontrollo che vanno oltre ciò che è umanamente possibile: «Chiediamo ai cani da caccia di inseguire e riportare senza uccidere o mangiare. Ai cani pastori semplicemente di inseguire. I cani da assistenza devono lavorare a comando e concentrarsi appieno sui bisogni di una singola persona che non hanno scelto. Ai cani da pet-therapy è richiesto di assorbire stress e malessere e di restare fermi per lunghi periodi, di sopportare abbracci eccessivi, comportamenti imprevedibili e tirate di coda». L’invito è quello di dare ai cani la possibilità di essere cani: «lasciare che siano loro a decidere il passo, la direzione e la durata di una passeggiata (entro limiti ragionevoli). Vuol dire usare un guinzaglio lungo e tanta pazienza, quando non è rischioso farlo. Vuol dire lasciare che interagiscano con l’ambiente che li circonda; vuol dire tirarli di meno, sgridarli di meno. Cose piccole, ma importanti». (di Elisabetta Guglielmi)
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