È una scoperta che ha davvero dell’eccezionale quella compiuta da un team di archeologi nell’area di Shuwaymis, in pieno deserto dell’Arabia Saudita. A parlarne è la rivista specializzata di settore ‘Journal of Anthropogical Archaeology’, che riferisce del ritrovamento di affreschi rupestri datati a ben 8mila anni fa. Soggetto delle primordiali raffigurazioni artistiche furono degli uomini impegnati in una battuta di caccia in compagnia di quelli che sembrano essere dei cani. Ve ne sono raffigurati 13, anche con dei guinzagli.
La scena è incisa sulla pietra arenaria, molto comune nella zona, ed è ritenuta la più antica al mondo nella quale sono rappresentati dei cani a caccia con dei nostri antenati. A capo della spedizione archeologica c’è Maria Guagnin dell’Istituto tedesco ‘Max Planck’ per la scienza e la storia umana di Jena, in Germania. Queste immagini sembrano quindi rappresentare la prova evidente che il rapporto tra gli uomini ed i cani abbia radici ormai antichissime nella storia dell’umanità. Ed anche se si renderanno necessarie ulteriori ricerche per confermare effettivamente l’età del reperto (quella degli 8mila anni è solo una stima, anche se decisamente verosimile).
E tra l’altro abbiamo anche la prima raffigurazione di sempre di quelli che sembrano essere degli antesignani dei moderni guinzagli. Se la datazione riguardo alla realizzazione del disegno fosse confermata, cadrebbe il primato di un’altra rappresentazione di cani al guinzaglio ad oggi detenuto da un’opera dell’Antico Egitto risalente a circa 5500 anni fa. Angela Perri, anch’ella studiosa al ‘Max Planck’, afferma: “I cani raffigurati sembrano appartenere alla razza Caanan, tipica di molte zone del Medio Oriente”.
Una scoperta archeologica che più o meno ricade nello stesso ambito si era verificata durante lo scorso mese di ottobre a Berenike, una località situata sul Mar Rosso, in Egitto. Qui altri archeologi hanno rinvenuto i resti di circa un centinaio di animali vissuti con tutta probabilità intorno al 75-150 dopo Cristo. Per gli studiosi coinvolti si tratta di uno dei più antichi cimiteri per animali domestici e sembra essere unico perché vi sono tombe, soprattutto di gatti, animali ritenuti sacri nel complesso pantheon religioso degli antichi Egizi, mentre non sono stati ritrovati resti umani o mummie. Tra i referti, sono stati anche individuati degli scheletri di cane e di scimmia. E nello specifico, una scimmia e tre gatti sono stati sepolti con un collare di ferro.
A.P.
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