Quali sono i segnali del tumore all’utero nel cane? Come agire e come prevenire? Scopriamolo insieme.
La prima cosa da sottolineare è che i tumori dell’utero nel cane, sono spesso benigni e non cancerosi. Si verificano abbastanza raramente, di solito colpiscono le cagne anziane che non sono state sterilizzate.

Grazie ai potenti strumenti diagnostici di oggi a partire dall’ecografia, che può essere utile per fornire una maggiore sensibilità visiva, per rivelare una massa uterina durante un esame addominale, fino ad effettuare esami come tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (MRI) possono dettagliare meglio una massa tumorale e consentire un rilevamento più accurato della diffusione del cancro nel corpo.
Esami che per fortuna non sono necessari laddove si verificasse una diagnosi di tumore benigno che si va a formare nel muscolo uterino e nei tessuti epiteliali, i tessuti che rivestono gli organi interni e le cavità ma che soprattutto non si diffondono e non cancerosi.
Causa del tumore dell’utero nel cane
La causa del tumore dell’utero nel cane, non sembrano esistere o almeno non esistono prove significative e scatenanti. Nessuno può affermare di sapere esattamente perché si verifica il cancro, ma possiamo evitarlo magari con una sterilizzazione del cane preventiva.
Sintomi del tumore all’utero nel cane
Nel cane con questo tipo di tumore spesso non emergono segni della malattia. Il tumore dell’utero nel cane non rientra in quei tumore, dove è possibile valutare la situazione, scoprire la presenza di un tumore solo al tatto.
Molti dei tumori che colpiscono i cani saranno rilevabili mediante esame fisico. Quello che troveremo saranno grumi o ferite sulla pelle e sotto. Questi tumori possono essere più o meno lisci in superficie, verrucosi o meno, e di dimensioni molto diverse.

Ma per quanto riguarda questo tipo di patologia che colpisce l’utero è impossibile stabilire la condizione dell’animale. Questo purtroppo vale anche per i sintomi. Infatti sono rari i casi dove è possibile evidenziare determinati sintomi, come:
- Scarico vaginale;
- Piometra (infezione, pus nell’utero);
- Infertilità canina.
Diagnosi e trattamento del tumore dell’utero nel cane
Questo tipo di tumore fa determinare una diagnosi quando purtroppo è già in uno stadio molto avanzato della malattia, non essendo osservabile dall’esterno, in quanto riguarda gli organi interni. Il primo passo nella diagnosi sarà fornire la storia completa delle malattie patite dalla cagna e l’insorgenza dei sintomi, per poi procedere con i soliti test per scoprire se il cane ha il cancro.
Questi test consistono in prelievi di sangue, test delle feci, lastra radiologica, ecografia se necessario e persino una risonanza magnetica in casi più complessi. Utilizzando gli ultrasuoni, verrà determinata l’esistenza di una massa estranea nell’utero. Nel caso in cui vi sia fluido nell’addome, un campione dovrebbe essere prelevato da esso e inviato al laboratorio per l’analisi.
La biopsia del tumore fornirà la diagnosi definitiva. Stabilito ciò si procederà al trattamento del tumore all’utero del cane tramite la prescrizione da parte del veterinario di vari cicli di chemioterapie, a seconda della gravità dello stadio della malattia. Verrà stabilito un follow-up ogni tre mesi per vedere se si diffonde, adeguando la terapia quando necessario.
Se l’infezione nell’utero è un cosiddetto piometra, il veterinario prescriverà il trattamento appropriato. Potrebbe essere necessario rimuovere l’utero. Con il termine piometra nel cane s’intende l’accumulo di materiale purulento (pus) in sede uterina.
La piometra nel cane è abbastanza frequente, questa patologia è grave e pericolosa, deve essere trattata tempestivamente. Mentre nei casi in cui il tumore è benigno, deve essere rimosso per il benessere della cagna, che può tornare a una vita normale.
Prevenzione del tumore all’utero nel cane
Un aspetto fondamentale che spesso viene trascurato è l’importanza dei controlli ginecologici periodici anche nei cani, soprattutto se non sterilizzati.
Una semplice ecografia di routine può fare la differenza tra una diagnosi precoce e una scoperta tardiva, quando l’unica via è l’intervento chirurgico d’urgenza.
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Non bisogna aspettare la comparsa di sintomi gravi per agire: un controllo all’anno dal veterinario, magari in concomitanza con le vaccinazioni o altri esami di base, permette di monitorare la salute dell’apparato riproduttivo e tenere sotto controllo eventuali segnali anomali, anche silenziosi.