Raro ma non impossibile, è possibile che si presenti il tetano nel cane. Ma come si presenta? Ecco come riconoscerlo e adottare rimedi efficaci.
Se ci hanno sempre detto che cani e gatti sono resistenti a questa malattia, ciò è vero fino ad un certo punto. Ogni tanto può capitare che un cane non sia solo ‘portatore sano’ di questa patologia, ma ne soffra altrettanto i sintomi. Chi è davvero molto sensibile agli effetti devastanti sono uomo e cavallo, soprattutto a livello cerebrale. Ma se anche i cani non sono esenti da questo rischio, è il caso di conoscere non sono i sintomi ma soprattutto avere i mezzi per contrastare la patologia prima che sia troppo tardi. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tetano nel cane.
Sappiamo che è molto pericolosa, ma cosa sappiamo su questa malattia neurologica? Nasce da un batterio, il Clostridium tetani, ed è in particolare la tetanospasmina, la neurotossina responsabile degli effetti sul nostro cervello. Questo batterio ha una sorta di protezione esterna, la spora, che gli consente di sopravvivere per mesi anche in condizioni ambientali non favorevoli. Quando c’è una ferita aperta e profonda, le spore entrano nell’organismo e si aprono per proliferare al suo interno, creando tossine. I neurotrasmettitori che rilascia causano spasmi muscolari e altri danni al sistema neuromuscolare (Approfondisci qui le malattie dei muscoli del cane).
I batteri del tetano, per proliferare, non hanno bisogno di ossigeno: una volta sviluppatisi, secernono delle tossine che entrano nel sistema nervoso periferico per raggiungere quello centrale. Una volta raggiunto quello inizieranno ad essere evidenti rigidità e spasmi.
Come riconoscere se la patologia ha infettato il nostro amato Fido? Purtroppo non è così semplice individuarla subito a causa del lungo periodo di incubazione che la precede: dai 5 giorni alle tre settimane. Ogni caso è a sé e dipende dalla profondità della ferita, dalla sua distanza col sistema nervoso centrale etc. La differenza è che se nel cane basta una piccola ferita alle spore del tetano per penetrare, nel gatto invece, che è più resistente, servirà un ‘varco’ più largo. Ecco quali sono i sintomi principali di questa malattia nel cane nella forma localizzata:
Nella forma generalizzata invece:
Nei casi più gravi tutti questi effetti possono anche condurre alla morte dell’animale che ne è stato colpito. Un cane colpito dalla patologia quindi non riesce a stare in piedi e resta sdraiato, per evitare anche di sentire dolore. Se proviamo a toccarlo il cane sente un forte dolore, poiché si innescano contrazioni in tutto il sistema muscolare del cane. Tutto il suo corpo sembra irrigidito, perfino le orecchie, le labbra, i denti sono ben serrati (trisma mandibolare).
Il tetano, come abbiamo accennato, può essere mortale se non riconosciuto in tempo e trattato da un esperto veterinario. Per la sua diagnosi il medico avrà bisogno di conoscere la storia clinica del soggetto, comprese operazioni, trattamenti farmacologici etc. Con un’analisi del sangue e delle urine, il veterinario sarà in grado di valutare la presenza o meno della patologia, in base al numero di globuli bianchi (indicativi di un’infezione in atto). Nelle urine invece potrebbe riscontrarsi un aumento della mioglobina, una proteina dei muscoli.
Le complicazioni di questa patologia possono essere delle fratture di ossa lunghe, elle vertebre e del cranio, oltre al proliferare di altre infezioni come cistite e altre minori.
Si tratterà di un procedimento lungo e costoso, in quanto spesso sarà necessario il ricovero del cane in una apposita struttura veterinaria. Inoltre bisognerà adottare una terapia antibiotica di sostegno, per tenere sotto controllo convulsioni e spasmi. Anche la ferita, da cui è penetrata l’infezione, dovrà essere curata con strumenti sterilizzati e disinfettata. Si dovrà somministrare un’antitossina da tetano per via endovenosa, dopo aver fatto dei test per scongiurare eventuali allergie.
Gli antibiotici più usati in questo caso sono la penicillina, il metronidazolo e la tetraciclina. Durante il trattamento il cane sarà sedato per non fargli sentire dolore e per evitare un peggioramento delle condizioni, con il diazepam o il midazolam. L’intervento chirurgico risulta necessario per rimuovere il tessuto necrotico e curare gli ascessi. Meglio riservare al cane malato un posto buio e al riparo dai rumori della casa e dell’esterno; inoltre la loro momentanea inappetenza può rendere necessario intubarli.
I miglioramenti dovrebbero essere visibili dalla settimana successiva fino a un mese dall’inizio della terapia. Naturalmente più la situazione è grave (perché magari scoperta in ritardo), meno sarà facile e veloce il recupero. Non esiste vaccino contro il tetano nel cane.
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F.C.
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