Fido si è ferito e temi possa avere un’infezione? Cosa sapere sul tetano nel cane dai sintomi alle cause fino ai rimedi più efficaci.
Può un taglio sfociare in una pericolosa malattia infettiva? Non dovremmo sottovalutare i primi sintomi di tetano nel cane non solo per riconoscere in tempo la patologia ma soprattutto per intervenire nel modo più efficace a curare il nostro amico a quattro zampe: tutto quello che c’è da sapere.
Cane ferito: come capire che è tetano? I sintomi
Può capitare che in una delle sue scorribande Fido torni a casa con qualche piccola ‘ferita di guerra’: l’importante è non sottovalutarne la gravità e provvedere immediatamente a riconoscere i danni e le loro possibili evoluzioni. In caso di tetano infatti è fondamentale considerare che i primi segnali potrebbero manifestarsi anche dopo 5, 10 o anche 15 giorni dal momento dell’incidente.
Sebbene esistano due tipologie fondamentali di tetano (localizzato e generalizzato), non è inusuale che quello relativo ad una determinata area si espanda fino a zone più estese del corpo dell’animale. Ma quali sono quelli che facilmente potrebbe riconoscere anche il padrone meno esperto?
- Rigidità muscolare (che spesso sfocia nella cosiddetta ‘posizione a cavalletto’),
- tremori e contrazioni muscolari forti e subitanee, spesso stimolate da suoni esterni,
- difficoltà di deglutizione,
- difficoltà di respirazione (a causa di spasmi a gola e diaframma),
- temperatura alta,
- facies sardonica ‘faccia che ride’, per una contrazione facciale che mette in mostra i denti.
I segnali sopra citati sono caratteristici del tetano generalizzato, mentre per quello localizzato e meno frequente, si tratta solo di rigidità muscolare nei pressi dell’area interessata dalla lesione e tremore ai muscoli.
Tetano nel cane: qual è la causa
Sebbene il batterio che provoca il tetano nel cane sia già presente nel nostro corpo e in quello degli animali che ne sono maggiormente soggetti (ovvero il cane e il cavallo), è la mancanza di ossigeno (cioè in condizione di anaerobirosi), come quello di una ferita appunto, che lo attiva con effetti devastanti sull’organismo. Si tratta del Clostridium tetani, diffuso nell’ambiente, dunque nella polvere e nel terreno (poiché a sua volta diffuso attraverso le feci) e che quindi può facilmente entrare in contatto con una lesione aperta.
L’evoluzione e l’espandersi di questo batterio può essere molto veloce attraverso due tossine molto invasive, la tetanospasmina e la tetanilisina. Sono queste ad attaccare i nervi fino a raggiungere l’apparato cerebrale e il midollo spinale. Infatti i sintomi sopra elencati sono sintomatici di una infezione in piena attività.
Tetano nel cane: esiste un vaccino? Come curarlo?
La prevenzione al tetano è possibile attraverso un vaccino preventivo, ma purtroppo solo se si tratta di un umano o di un cavallo: per il cane non è prevista dunque una terapia preventiva del genere, ma una volta che ci si è accertati con esami specifici (analisi del sangue, analisi delle urine, radiografie ed ECG) che si tratta di tetano, c’è un modo per frenarne l’evoluzione.
Purtroppo non si tratta di cure sempre efficaci e spesso, nonostante perdurino nel tempo, non si riesce a salvare la vita dell’animale: pare che la mortalità dovuta a questa malattia infettiva sia pari al 50%. Bisognerà riconoscere innanzitutto e contrastare i sintomi fin dalla loro prima comparsa.
Spesso i medici veterinari consigliano il ricovero in terapia intensiva per circa 20 giorni, sottoponendo Fido ad una serie di cure a base di:
- antibiotici,
- antitossina tetanica (efficace solo se il tetano non ha ancora interessato i nervi),
- flebo per prevenire e contrastare la disidratazione nel cane,
- farmaci antispastici, miorilassanti e antidolorifici,
- rimozione del tessuto attorno alla lesione.
Per evitare che le spore del tetano prolifichino nella ferita, è sempre opportuno disinfettare la ferita del cane, utilizzando acqua ossigenata.