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Salute dei Cani

Terza palpebra del cane: cos’è e quando diventa un problema

Molti padroni avranno notato un velo rosa che compare nell’occhio: è la terza palpebra del cane che, in condizioni normali, assume un ruolo importante.

La terza palpebra nel cane e l’occhio a ciliegia (iStock Photo)

La terza palpebra del cane, conosciuta anche come membrana nittitante, serve a proteggere il suo occhio in situazioni pericolose: presenza di corpi estranei, come granelli di sabbia, terra, aghi di pino e simili oppure in caso di aggressione o combattimento, in cui l’occhio del cane potrebbe venire ferito superficialmente o, peggio, in profondità e la lesione potrebbe degenerare in ulcera.

Noi esseri umani non ne siamo dotati perché svolgiamo questa funzione di difesa con le dita: quando sentiamo che qualcosa è entrato per sbaglio nei nostri occhi, d’istinto muoviamo le palpebre con le dita spingendo fuori il corpo estraneo.

Terza palpebra cane: cos’è e funzione

A cosa serve la terza palpebra del cane? (Pixabay)

Più approfonditamente, la terza palpebra del cane è formata da tessuto connettivo e, come le altre due, ha una ghiandola lacrimale (chiamata di Harden) che ha come scopo mantenere idratato l’occhio. La ghiandola di Harden è fondamentale perché fornisce quasi un terzo delle lacrime necessarie al corretto mantenimento della salute degli occhi del nostro animale. Inoltre i suoi follicoli linfatici sono un valido mezzo per contrastare le infezioni.

Solo quando il cane entra a livello oculare in contatto con sabbia, terra, etc. etc. notiamo la presenza della membrana nittitante. Normalmente infatti si trova al di sotto della palpebra inferiore, più precisamente nell’angolo mediale dell’occhio.

Viene fuori per un riflesso spontaneo soltanto quando il cane ha bisogno di una protezione in più. Quando l’eventuale ferita da corpo estraneo sarà completamente guarita, la terza palpebra  rientrerà al suo posto abituale.

Alcune razze hanno come particolarità dei pigmenti sulla membrana nittitante, quindi questo non è sintomatico di alcun problema.

La terza membrana ha l’aspetto di una specie di velo bianco e può presentarsi su entrambi gli occhi. Normalmente non c’è da preoccuparsi, anzi possiamo stare tranquilli che il sistema di difesa negli occhi del nostro cane funziona perfettamente. Quello che invece va controllato e che ci sia un rapido riassorbimento che non dovrebbe superare le 6 ore.

In caso contrario, è meglio portare il cane dal veterinario perché potresti trovarti di fronte a un prolasso o ‘apertura’ della ghiandola di Harden, condizione nota comunemente come “occhio a ciliegia”.

Occhio a ciliegia: il prolasso della ghiandola

L’occhio del cane (Foto Pixabay)

Questo prolasso è visibile a occhio nudo e somiglia a una massa rossa gonfia sulla palpebra inferiore, vicino al naso o al muso, e prende il nome proprio dalla somiglianza con una ciliegia. L’ ‘occhio a ciliegia’ può essere grande e coprire una porzione significativa della cornea, oppure può essere piccolo e comparire solo periodicamente. In entrambi i casi dovresti far vedere il tuo cane da un veterinario.

  • Cause

La ghiandola della terza palpebra è normalmente ancorata al bordo interno inferiore dell’occhio tramite un sistema fibroso. Si pensa che in alcune razze questo legame sia debole, il che consente alla ghiandola di prolassare facilmente.

Tra le razze canine, quelle più comunemente colpite, per la loro tipologia di occhio, sono Cocker spaniel, Bulldog, Boston terrier, Beagles, Chihuahua, Mastino napoletano ma anche Lhasa Apsos, Shih Tzus e altre razze brachicefaliche (cani con facce “schiacciate” e arti corti). Anche altri animali, come i gatti birmani e persiani, sono colpiti dal prolasso della terza ghiandola.

L’occhio a ciliegia può presentarsi comunque in tutte le razze canine, sia per la debolezza dei tessuti che per motivi congeniti. Prevalentemente il problema si ha nei primi mesi di vita del cane. Il prolasso della membrana nittitante è una condizione molto comune fra i cani e di per sé non è dolorosa sul momento.

Tuttavia, la ghiandola prolassata non funziona in modo corretto e non può assolvere al suo ruolo fondamentale nella produzione della parte acquosa del film lacrimale. Senza un’adeguata produzione di lacrime, il tuo cane ha maggiori probabilità di sviluppare secchezza oculare o congiuntiviti, che possono seriamente comprometterne la vista.

Per questo è importante trattare la condizione il prima possibile per minimizzare il danno permanente all’occhio o alla ghiandola stessa.

  • Trattamento

Non ci risultano cure per questo problema a base di farmaci ma il problema si può risolvere chirurgicamente. Il trattamento prevede la sostituzione della terza ghiandola palpebrale, il veterinario discuterà la tecnica più appropriata che meglio si adatta alle condizioni del vostro animale domestico.

Nella maggior parte dei casi, la ghiandola ritorna alla sua normale funzione entro poche settimane dall’intervento. Circa il 5-20% dei casi può presentare un nuovo prolasso e richiedere un ulteriore intervento chirurgico. Molti animali che hanno un prolasso in un occhio sperimenteranno un prolasso nell’occhio opposto.

La sostituzione chirurgica della terza ghiandola palpebrale è sempre la prima scelta di trattamento, a causa del rischio di sviluppare secchezza oculare se la ghiandola viene rimossa. Nei casi gravi o cronici, potrebbe però non esserci altra opzione che la rimozione, soprattutto se la funzione della ghiandola è gravemente diminuita o assente.

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T.F.

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Antonio Papa

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Antonio Papa

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