C’è chi continua a farlo e chi non è assolutamente d’accordo, ma cosa dice la Legge sul tagliare le orecchie al cane? Tutto quello che c’è da sapere.
Può sembrare una barbarie gratuita e senza alcun vantaggio, eppure ancora oggi molti padroni continuano a tagliare le orecchie al proprio cane. Purtroppo fino a quando incontreremo per strada dei cani con le orecchie mozzate, ciò vorrà dire che c’è ancora qualche padrone che ignora i rischi e le sofferenze cui sottopone il povero Fido. Ecco qual è la posizione della Legge sulla pratica di tagliare le orecchie al cane e come ci si dovrebbe regolare per non violarla.
Perché si continuano a tagliare le orecchie e le code dei cani? E perché ci sono alcuni veterinari che ancora accettano di fare questa operazione? Alla prima domanda, sembra banale, ma si potrebbe rispondere con una mera motivazione estetica. Mentre per quanto riguarda i professionisti, purtroppo la cronaca e le notizie ufficiali ci informano che alcuni lo fanno solo per scopi economici a praticare il taglio delle orecchie, o conchectomia, e quello della coda (conchectomia). Per fortuna la gran parte dei professionisti lavora nel rispetto della Legge ma soprattutto della salute dell’animale.
In passato si praticava il taglio delle orecchie e della coda in alcune particolari razze di cani, come ad esempio il Dobermann, il Bulldog o il Boxer. La scelta degli esemplari non era affatto casuale, poiché questi cani da combattimento non dovevano avere punti facilmente ‘azzannabili’. Eliminando quindi le appendici e le parti più esposte del corpo, come appunto le orecchie e la coda, diminuivano il rischio di essere attaccati.
Ma si tratta di una atroce mutilazione che, oltre a non comportare alcun abbellimento dal punto di vista estetico, è addirittura dannosa per la salute e la psiche dell’animale. Mutilandolo di queste parti il cane può avere difficoltà nella comunicazione e la socializzazione con i suoi simili, oltre ai danni dovuti alle emorragie e le infezioni successive all’operazione.
Chiariamo un concetto fondamentale: in Italia è assolutamente proibito sottoporre il cane a mutilazioni delle orecchie e della coda. Si tratta di operazioni assolutamente inutili, ma soprattutto dolorose e traumatiche per l’animale. Fin dal 1987 la Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da compagnia ha stabilito questo divieto, divenuto effettivo nel nostro Paese solo nel 2011. La Convenzione europea, nell’articolo 10, sancisce che sono ‘vietati’ gli interventi chirurgici non terapeutici che modificano l’aspetto di un animale da compagnia. Tra questi si elencano: il tagliare la coda, le orecchie, le corde vocali e lo strappare unghie e denti.
Tutti i professionisti che ancora si ostinano, dietro lauto compenso, a praticare questa tremenda mutilazione in realtà dovrebbero essere condannati. Ma come dice il detto: ‘trovata la Legge, trovato l’inganno!’. I veterinari possono giustificare tale operazione dietro la scusa che, secondo loro, l’intervento sarebbe necessario per la salute stessa dell’animale.
Qualora però si riuscisse a dimostrare che il professionista abbia agito in mala fede e a solo scopo di lucro, lo stesso professionista sarebbe passibile di radiazione dall’albo.
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FRANCESCA CIARDIELLO
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