Strongilosi polmonare nel cane: una patologia che può colpire i nostri amici a quattro zampe. Vediamo insieme quali sono le cause e i sintomi.
Quando adottiamo una piccola palla di pelo, è compito nostro prenderci cura della sua salute. Quindi è importante conoscere quali malattie possono colpire i nostri amici a quattro zampe.
La strongilosi polmonare è una patologia che colpisce soprattutto i cuccioli e i cani che non hanno ancora compiuto 2 anni. Vediamo qui di seguito quali sono le cause, i sintomi e il trattamento di tale malattia.
La strongilosi polmonare è una patologia parassitaria che colpisce principalmente i cuccioli di cane.
Tale malattia è causata dall’Angiostrongylus vasorum, un parassita le cui larve tendono a localizzarsi a livello delle arteriole polmonari e la parte destra del cuore. La strongilosi è molto comune in Europa e in America.
Come può il cane contrarre tale patologia? Gli animali come cani e gatti, possono contrarre la strongilosi mangiando una lumaca parassitaria o una rana.
I cani che contraggono la strongilosi, possono presentare diversi sintomi, collegati all’apparato respiratorio e cardiaco. Solitamente i sintomi che si presentano sono:
Inoltre le larve di questo parassita possono presentarsi anche in altre parti del corpo di Fido, come occhi, pericardio e vescica. Nel caso in cui il nostro amico peloso presenti tali sintomi è opportuno contattare il veterinario, in quanto se non trattata in tempo tale malattia potrebbe portare alla morte del cane.
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Per diagnosticare la strongilosi polmonare nel cane, il veterinario dovrà effettuare il test di Baermann, il quale confermerà o meno la presenza del parassita all’interno delle feci di Fido oppure l’esame del lavaggio tracheobronchiale.
Nel caso in cui venga diagnosticata la strongilosi polmonare al cane, il trattamento principale consisterà nella somministrazione di farmaci antiparassitari.
Se a causa della patologia si è verificato un problema nella coagulazione del sangue, lo specialista potrebbe prescrivere un trattamento composto da farmaci che sciolgono il sangue.
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Infine dopo 2-3 settimane dall’inizio del trattamento, sarà opportuno rifare il test di Baermann, per verificare l’efficacia del trattamento.
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