Spondilosi deformante del cane: che cos’è e come come curarla

Spondilosi deformante del cane: che cos’è e come come curarla

Il nostro cane può soffrire se soffre di questa malattia degenerativa. Vediamo cos’è la spondilosi deformante e le possibili cure.

Cane nero
(Foto da Pixabay)

Come le persone, anche i nostri animali domestici possono avere problemi di salute che colpiscono la colonna vertebrale. Esiste la spondilosi deformante nei cani ed è una malattia molto insidiosa che può colpire anche l’uomo (è detta comunemente spondiloartrosi). Questo può impedire loro di vivere da lì come hanno sempre fatto ma di certo un buon veterinario saprà indirizzarci verso tutto ciò che possiamo fare per aiutarli.

Che cos’è la spondilosi deformante

La spondilosi deformante nei cani (SP) è una malattia che colpisce i dischi tra le vertebre al livello lombosacrale e toraco-lombare. È una malattia degenerativa ed il suo apice negativo coincide con la paralisi.

Boxer malato
(Foto da Pixabay)

S’iniziano a formare degli ossicini sempre più grandi fino ad avere la forma di becco di pappagallo (osteofiti) e si possono verificare queste situazioni:

  • non sono tanto sporgenti né saldati tra loro: c’è mobilità della colonna vertebrale;
  • arrivano a toccarsi diventando un unico pezzo: c’è rigidità della colonna vertebrale ed è ridotto anche lo spazio in cui ci sono i nervi spinali.

Come e quando si manifesta e quali sono i sintomi

Ad un certo punto della sua vita il cane potrà manifestare segni di sofferenza quando lo accarezziamo e mostrare segni di aggressività, rifiutandosi anche di svolgere quelle attività che ha sempre amato.

Cane malato
(Foto da Pixabay)

Non è diventato un altro cane; bisogna capire ciò che ci sta dicendo perché magari sta solo soffrendo. Se vediamo che il nostro cane inciampa spesso, fa fatica a muoversi soprattutto con la parte posteriore del suo corpo, ed ha un’andatura traballante è il caso di portarlo dal veterinario.

Sarà il veterinario, infatti, a valutare se sia in atto un problema alla colonna vertebrale effettuando prima una semplice radiografia, poi eventualmente una Tac o Risonanza Magnetica.

La zona toraco-lombare (tra T12 e T13) è quella più sollecitata durante le varie attività del cane, come ad esempio durante la corsa o nei cani da lavoro, ed è quella più soggetta ad infiammarsi.

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Anche la zona lombare risente molto di movimenti errati o carichi pesanti: nel caso di cani obesi, infatti, il peso è mal distribuito sulla colonna vertebrale ed è tanto che, anche solo se il cane passeggi, a livello lombare s’innescano dei veri e proprio stadi infiammatori.

La spondilosi deformante è spesso causa di altre malattie, come l’osteomielite artrosica, perché la continua formazione di ossicini causa conseguenti infiammazioni ai tessuti adiacenti.

I sintomi dipendono dallo stadio della malattia: all’inizio il cane potrà essere anche asintomatico, ma con l’avanzamento della degenerazione della spina dorsale il cane avvertirà:

  • dolore nella regione della colonna vertebrale interessata;
  • contrazioni tipo spasmi muscolari;
  • difficoltà a camminare;
  • irrigidimento parziale che potrà arrivare, nei casi peggiori, a portarlo a non muoversi più.

Esistono due forme della malattia:

  • La forma giovanile colpisce i cani in giovane età (intorno all’anno), soprattutto quelli che fanno tanta attività fisica e/o lavorano, ha un’origine genetica: ne sono fortemente predisposti i Boxer e quelli di razza grande, i molossoidi in particolare.
  • La forma tardiva colpisce i cani anziani: in essi vi è anche un interessamento delle ginocchia e dell’anca oltre ai dischi intervertebrali e si riscontra quasi sempre dopo il decimo anno di vita.

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Come curarla

Purtroppo il veterinario, nel caso diagnosticasse una spondilosi deformante, ci dirà allo stesso tempo che una cura risolutiva non c’è ma sicuramente molto si può fare.

Husky che nuota
(Foto da Pixabay)

Lui potrà prescriverci solo dei farmaci che cureranno o allieveranno i sintomi, come antinfiammatori naturali o non e cortisone nei casi più gravi. Di certo c’indirizzerà su tutto ciò che possiamo fare per il nostro cane al fine di farlo vivere al meglio:

  • alimentarlo in maniera corretta facendo attenzione che non manchi nella dieta un giusto apporto vitaminico, come la vitamina C, la vitamina D, la vitamina B12, la niacina nonché i minerali: attraverso delle analisi cliniche è possibile avere un quadro chiaro e sapere se sia anche il caso di somministrargli integratori per le articolazioni;
  • favorire i movimenti che riesce a fare ed evitare quelli che gli comportano dolore come fare le scale;
  • evitare che aumenti di peso: già in condizioni normali, in base al tipo di postura, la pressione di carico sulla colonna vertebrale varia fino a superare il 100% del peso, figuriamoci se già si è in sovrappeso (leggi anche Le razze di cani che tendono all’obesità);
  • portarlo a nuotare: l’acqua tiepida allevia i carichi sulle articolazioni e diminuisce la percezione del dolori in casi di artrosi semplici o degenerative come la spondilosi (l’idroterapia è un ottimo rimedio);
  • adottare pratiche di medicina alternativa come l’elettroagopuntura.

Non è facile veder soffrire i nostri cani. Il loro amore per noi è sempre incondizionato e vorremmo poter minimamente ricambiare donando loro una vita felice.

Ma quando il veterinario ci dice che per la sua malattia una cura vera e propria non c’è ancora ci sentiamo inermi. Tuttavia possiamo fare il massimo perché, se non possiamo evitargli il dolore, l’importante è che soffrano il meno possibile.

Michela

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